Industria femminile, Cremona c’è

ECONOMIA • Nicoletta Mezzadri nella Giunta nazionale del Gruppo Donne imprenditrici di Confimi

 Benedetta Fornasari

Cremona protagonista dell’imprenditoria femminile in ambito nazionale. Nicoletta Mezzadri, titolare dell’azienda metalmeccanica Mecom Srl, che dal 1988 si occupa della lavorazione di lamiere e carpenteria per conto terzi, è stata nominata nella Giunta nazionale del Gruppo Donne Imprenditrici di Confimi Industria, la Confederazione dell’Industria Manifatturiera Italiana e dell’Impresa Privata.
Un incarico prestigioso, maturato anche grazie al ruolo di Consigliere di Apindustria Cremona, motivo di orgoglio per l’imprenditoria rosa e per il nostro territorio provinciale.
Per i prossimi tre anni, Nicoletta e altre sette manager italiane avranno il compito di guidare la crescita del mondo industriale femminile, in un momento di crisi economica con un calo di quasi 4mila attività, in sinergia con la cabina di regia di Unioncamere e attraverso la partecipazione al tavolo di lavoro promosso dal Ministero dello Sviluppo Economico che ha già stanziato fondi per 40 milioni di euro.
La Giunta si occuperà della creazione di una rete di collaborazioni e della condivisione delle migliori pratiche di gestione delle aziende, di progetti di formazione e di attività di promozione del ruolo dirigenziale delle donne da sottoporre anche all’attenzione degli altri Paesi europei. In particolare, il gruppo si sta muovendo per portare una sensibilità nuova e presentare una proposta di legge valida per tutti gli Stati membri, che definisca il concetto di impresa femminile. «Ogni donna è imprenditrice, di se stessa e della propria famiglia – racconta Nicoletta Mezzadri – perché nella vita e sul posto di lavoro bisogna affrontare sfide e rinunce quotidiane, assumere impegni e decisioni che coinvolgono i colleghi, i collaboratori e anche i nostri cari che ci aspettano a casa».
Nicoletta ha le idee chiare e intende esportare il proprio modello di organizzazione aziendale, particolarmente apprezzato dalle dipendenti. «Ho deciso di concedere la flessibilità oraria, nell’ottica della conciliazione dei tempi di vita e lavoro, in modo da venire incontro alle esigenze personali senza nulla togliere alla qualità del servizio e del prodotto che vendiamo. Anzi, la turnazione ormai collaudata garantisce di assistere costantemente i nostri clienti in un clima sereno, senza tensioni o preoccupazioni esterne. La pausa pranzo è stata ridotta a un’ora e tutti i venerdì chiudiamo alle ore 16 così da disporre di maggior tempo libero. Inoltre, per motivi familiari quali i turni di lavoro del proprio coniuge o partner, è possibile usufruire del giorno di riposo durante la settimana, recuperando poi il sabato mattina. Queste opportunità, che potrebbero apparire normali nel 2021, non sono invece così scontate né diffuse nel resto del nostro Paese».
Gestire una ditta di venti persone, come ci spiega, richiede responsabilità e consapevolezza: «anche se sono l’amministratrice unica di Mecom, il datore di lavoro non sono io, ma i nostri clienti e insieme al gruppo di lavoro che mi affianca formiamo una catena composta da tanti anelli che devono restare sempre uniti, perché basta che uno di questi si apra per far spezzare l’intera catena».
Un obiettivo ambizioso che Nicoletta è riuscita a tramutare in realtà. «Sono stata ripagata dagli sforzi messi in campo per tanti anni. A causa del Covid-19 mi sono dovuta assentare dall’azienda per 50 lunghi giorni, uno stop forzato che mi ha permesso di constatare l’importanza di saper delegare e di potersi fidare di collaboratori responsabili e competenti».
La motivazione e la valorizzazione del capitale umano sono il segreto di Mecom, azienda di proprietà della famiglia Mezzadri da 33 anni. «Il mio lavoro è la mia passione e la mia missione, coltivata fin da bambina con il sogno, poi concretizzatosi, di affiancare mio papà nella conduzione della nostra azienda. Ho sempre cercato di trasferire ai miei collaboratori questo entusiasmo, mettendo al primo posto la crescita della persona. Nella mia esperienza sono stati determinanti il dialogo, il confronto, l’umiltà, la voglia di imparare e di migliorare, costruendo e mantenendo un ambiente lavorativo tranquillo capace di infondere sicurezza e, al contempo, di gratificare le persone, mettendole nelle condizioni di svolgere al meglio la propria mansione».
Una sfida dunque che coinvolge anche Cremona, in prima linea per la ripartenza di circa 1 milione e 336mila imprese a guida femminile.

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