Gualtieri, splendida capitale del Rinascimento

La cittadina situata nella provincia di Reggio Emilia propone anche un’ottima cucina 


Con le belle giornate previste in questo fine settimana, perché non pensare di fare una bella gira nel cuore dell'Emilia Romagna, nelle zone di don Camillo e Peppone? Stiamo parlando di Gualtieri, cittadina in provincia di Reggio Emilia che rappresenta il classico esempio di piccola capitale padana del Rinascimento. Al centro della stupenda piazza porticata, opera dell'Argenta, tra le più belle dell'Italia minore, si staglia il Palazzo Bentivoglio con le sue dimensioni paragonabili a quelle dei maggiori edifici di grandi città europee. Il Palazzo fu eretto tra il 1594 e i primi anni del 1600 da Ippolito, primogenito di Cornelio Bentivoglio. Il palazzo ebbe alterne vicende. Nel 1726 era ancora integro. Nel 1751 i tre quarti del palazzo furono demoliti per arginare le piene del Po. Resta il lato che si affaccia sulla piazza, dove è ospitato il salone di rappresentanza, di proporzioni imponenti. Denominato il "Salone dei Giganti", il suo appellativo trae origine dai giganti dipinti in plastiche forme che suddividono le scene pittoriche espresse nel fregio narrativo. A fianco del salone una cappellina gentilizia rappresenta un piccolo gioello di stile rinascimentale, ornata da bellissimi stucchi. Nel palazzo è ospitato un teatro, attualmente inagibile, e un piccolo museo dedicato al pittore Antonio Ligabue che operò a Gualtieri nel secolo scorso. Frettolosa- mente collocato tra i pittori naifs. Ligabue ha ritrovato recentemente una collocazione più corretta che ne ha valorizzato l'espressionismo visionario. 
Situata al termine di un viale ortogonale sorge la bellissima Villa Torello – Malaspina – Guarienti, costruzione che porta i segni dell’architettura neo-classica. Qui consigliamo una visita al giardino, progettato secondo i canoni romantici, e che rappresenta ancora oggi uno degli esempi più interessanti di giardino pittoresco all’inglese nel reggiano. 
Narrano gli storici che il nome “Gualtieri” apparve per la prima volta durante la dominazione longobarda come “Castrum Vultureno” poi diventato “Castrum Walterii”, ovvero residenza del longobardo Gualtiero vissuto nel VII secolo. Ma è dalla seconda metà del 1400 che inizia la storia di Gualtieri per come la possiamo vedere ancora oggi; appartenuto alla famiglia Sforza infatti, nel 1476, il feudo passa sotto i dominii della famiglia Este di Ferrara, a cui apparterrà continuativamente fino al 1860. 
Dal 1560 al 1635 fu marchesato della ricca famiglia dei Bentivoglio, che realizzarono la “città nuova”, secondo schemi di un raffinato tardo manierismo e sotto uno stretto controllo delle leggi prospettiche, creando così una gigantesca scena teatrale al fine di magnificare il potere del Marchese. Nel 1635 Enzo Bentivoglio, su richiesta del duca Francesco I d’Este, permutò Gualtieri con Scandiano. Da allora fino all’Unità d’Italia, Gualtieri fu possesso diretto degli Este. Gualtieri è tristemente noto anche per due grandi alluvioni che qui si sono succedute, una nel 1765, che in piazza superò 3,50 metri, mentre l’altra, del 1951, raggiunse 3,80 metri e di cui i monumenti della Piazza portano ancora memoria. Importante anche l'aspetto gastronomico: nella pianura reggiana le bontà della tradizione gastronomica sono tante e tutte di grande prestigio: piatti a base di pesce di fiume, la tradizionale lavorazione del maiale o della zucca che qui si coltiva; ci sono poi l’aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia, il Lambrusco ed il Parmigiano Reggiano, il “Re dei formaggi”. 

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