ATTIVITA’ RICREATIVE • Iniziativa della Federazione Oratori e dell’Azienda Sociale Cremonese
La fase due dell’emergenza Coronavirus è anche il tempo della ripresa delle attività educative e ricreative per le giovani generazioni che, dopo mesi di isolamento, sentono più che mai l’esigenza di vivere momenti di socialità.Consapevoli dell’impossibilità di riproporre i tradizionali Grest e centri estivi, Azienda Sociale Cremonese e Federazione Oratori Cremonesi si sono fatte capofila di un nuovo progetto educativo, che partirà presumibilmente verso la metà di giugno e proseguirà durante l’estate.
Una alleanza territoriale che coinvolge comuni, parrocchie e oratori, servizi sociali, famiglie e associazioni di volontariato, chiamati a collaborare per organizzare, insieme, piccoli luoghi diffusi in cui accompagnare bambini e i ragazzi in proposte animative, formative e spirituali.
Il progetto - in fase di studio - è una risposta concreta ai bisogni delle famiglie, tra paure e incertezze legate all’evolversi dell’emergenza sanitaria e la necessità di conciliare vita lavorativa, familiare e sociale per giungere a un graduale ritorno alla “normalità”.
I genitori possono stare tranquilli perché la rete educativa, composta dagli enti e dalle istituzioni sopracitate, si muoverà nel rispetto delle disposizioni governative e regionali.
Tanto più che il Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha emanato delle “linee guida per la gestione in sicurezza di opportunità organizzate di socialità e gioco per bambini e adolescenti nella fase due dell’emergenza Covid-19”.
Ne abbiamo parlato con Giuseppe Tadioli, Presidente di Azienda Sociale Cremonese, l’azienda dei Comuni del distretto che va da Soresina a Torre de’ Picenardi.
Come sarà strutturato il nuovo servizio educativo?
«Attualmente si sta lavorando per costruire iniziative capillari sul territorio, per piccoli gruppi di bambini e ragazzi dai 4 ai 14 anni, comprendendo anche i comuni più piccoli e le frazioni dei comuni più grandi, con l’obiettivo di intercettare la maggior domanda possibile.
Insieme alla Federazione Oratori di Cremona, che proprio in questi giorni sta elaborando la proposta “Estate ragazzi 2020”, abbiamo inviato ai sindaci, al servizio sociale territoriale e alle parrocchie, una lettera di intenti chiedendo di indirizzare alle famiglie un questionario conoscitivo, con lo scopo di intercettare i reali bisogni e di quantificare il bacino di utenti.
È importante conoscere anche i tempi e le modalità del servizio per decidere se strutturarlo per l’intera giornata o per fasce orarie, ad esempio solo il mattino o il pomeriggio.
Si sta procedendo alla mappatura comunale dei bambini e ragazzi per fasce d’età (4-6; 7-11 e 12-14 anni), individuando gli spazi sia interni che esterni fruibili, l’attrezzatura disponibile, le risorse economiche, organizzative (trasporto, pausa pranzo ecc.) e la disponibilità di volontari.
I sindaci stanno definendo i termini di fondo del progetto, della programmazione e delle risorse a sostegno dell’offerta. Si sta pensando alle risorse del Fondo Nazionale Politiche Sociali (quota Emergenza Covid) che Regione ha assegnato ai 96 ambiti sociali lombardi.
Per il nostro ambito sono previsti circa 250mila euro e si sta valutando quanto e come dedicare al progetto, ma i primi cittadini del Cremonese decideranno sulla base dei dati finali del lavoro di indagine. Il loro ruolo è infatti fondamentale per inventare questa nuova rete socioeducativa».
Si tratta quindi di riprogettare i centri estivi e di ripensare un meccanismo educativo consolidato che ha sempre come obiettivo quello di promuovere socialità, inclusione sociale, occasioni di incontro e relazioni, mettendo al centro bambini e ragazzi e offrendo un sostegno alle famiglie in un momento particolarmente difficile.
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