SOCIALE • La Giunta si attiva per i patti di inclusione che coinvolgono chi percepisce il reddito di cittadinanza: a Cremona sono 2104
vanni raineri
Mentre non si placa la discussione sul reddito di cittadinanza, il Comune di Cremona ha deciso di attivarsi offrendo ai benefi- ciari cremonesi dell’assegno un’occasione di inclusione e cre- scita di cui potrà beneficiare anche la comunità. Su proposta dell’assessore alle Politiche Sociali e alla Famiglia Rosita Viola, il Comune si è in- fatti attivato per i Progetti Utili alla Collettività, i Puc che sono collegati alle disposizioni previ- ste per il reddito di cittadinanza. All’iniziativa partecipano anche gli altri comuni facenti parte dell’Ambito Cremonese. I beneficiari del reddito sono tenuti a svolgere i progetti nel Comune di residenza per almeno 8 ore settimanali, aumentabili fino a 16. Gli ambiti di intervento sono i seguenti: culturale, sociale, ar- tistico, ambientale, formativo e di tutela dei beni comuni. Re- sponsabili sono i comuni, che possono coinvolgere soggetti pubblici e del privato sociale. Le attività, nelle intenzioni della Giunta comunale, dovranno es- sere individuate partendo dai bisogni e dalle esigenze della comunità, tenuto conto anche delle opportunità che le risposte a tali bisogni offrono in termini di crescita delle persone coin- volte. A tal proposito si è lavo- rato con l'Azienda Sociale Cremonese, il CSV Lombardia Sud, il Forum Provinciale del Terzo
Mentre non si placa la discussione sul reddito di cittadinanza, il Comune di Cremona ha deciso di attivarsi offrendo ai benefi- ciari cremonesi dell’assegno un’occasione di inclusione e cre- scita di cui potrà beneficiare anche la comunità. Su proposta dell’assessore alle Politiche Sociali e alla Famiglia Rosita Viola, il Comune si è in- fatti attivato per i Progetti Utili alla Collettività, i Puc che sono collegati alle disposizioni previ- ste per il reddito di cittadinanza. All’iniziativa partecipano anche gli altri comuni facenti parte dell’Ambito Cremonese. I beneficiari del reddito sono tenuti a svolgere i progetti nel Comune di residenza per almeno 8 ore settimanali, aumentabili fino a 16. Gli ambiti di intervento sono i seguenti: culturale, sociale, ar- tistico, ambientale, formativo e di tutela dei beni comuni. Re- sponsabili sono i comuni, che possono coinvolgere soggetti pubblici e del privato sociale. Le attività, nelle intenzioni della Giunta comunale, dovranno es- sere individuate partendo dai bisogni e dalle esigenze della comunità, tenuto conto anche delle opportunità che le risposte a tali bisogni offrono in termini di crescita delle persone coin- volte. A tal proposito si è lavo- rato con l'Azienda Sociale Cremonese, il CSV Lombardia Sud, il Forum Provinciale del Terzo
«E’ una soddisfazione gran- dissima. Cerco di mettere nel mio lavoro tanta passione, professionalità e una cono- scenza del territorio che si ar- ricchisce giorno dopo giorno. Sono apicoltore da cinque anni e quello ottenuto ora è un ri- conoscimento per me vera- mente importante». Manuel Manelli, classe 1983, apicolto- re cremasco, mostra con orgo- glio le targhe e le pergamene che sottolineano gli invidiabili risultati ottenuti al “Concorso Tre Gocce d’Oro - Grandi mieli d’Italia”, il più noto concorso nazionale per i produttori di Settore di Cremona per la raccolta delle manifestazioni di interesse a livello territoriale. Associazioni culturali, sportive, di volontariato, fondazioni ed altri enti possono candidarsi per ospitare beneficiari e, in sinergia con i servizi sociali, costruire progettualità per accoglierli ed accompagnarli. L'avviso per la manifestazione d’interesse e relativa modulistica è già stato pubblicato sul sito dell’Azienda Sociale Cremonese (www.aziendasocialecr.it). Nei giorni scorsi, così come in tutto il territorio dell'Ambito, anche in città è ini- ziato un percorso di incontri informativi rivolti agli enti di Terzo Settore ed altri soggetti inte- ressati alla realizzazione di Puc. Il tema è stato affrontato anche nel Consiglio comunale di lune- dì, grazie a un’interrogazione presentata dal capogruppo del M5S Luca Nolli che ha chiesto informazioni sul numero di per- cettori di reddito di cittadinanza nel Comune di Cremona e se si- ano stati attivati i Patti per l’in- clusione sociale come già avve- nuto a Mantova con successo (il progetto avviato è la sanifica- zione dei giochi per bambini nei parchi pubblici). L’assessore Ro- sita Viola ha risposto indicando il percorso appena avviato, e af- fermando che i percettori di Reddito di Cittadinanza nel Co- mune di Cremona alla data at- tuale risultano 2104, e sono 884 i nuclei familiari con domanda già accolta. Secondo i dati Inps, che però risalgono ad agosto, i nuclei familiari percettori di RdC in provincia di Cremona sono 2986 (il 3% a livello regionale) corrispondenti a 7055 persone. Questi dati sono al netto delle domande decadute. L’importo medio mensile è di 479,54 euro (al di sotto della media regiona- le che è pari a 493,31 euro). Di questi 7055 percettori circa il 34% risultano essere presenti negli elenchi dei Centri per l’Im- piego della Provincia di Cremo- na: il 45% è residente nei comu- ni di riferimento del Cpl di Cre- mona (e di questi l’81% nel co- mune capoluogo), il 28% nei co- muni afferenti al Cpl di Crema, il 15% nel Soresinese e il 12% nel Casalasco. Viola ha specificato che al momento non sono stati attivati i Patti per l'inclusione sociale ma vi è una manifesta- zione di interesse da parte dell’Azienda Sociale del Cremonese.
A Rosita Viola chiediamo quale personale bilancio, per quanto le compete, ha tratto dall’introduzione del reddito di cittadinanza.
«Tutto l’impianto normativo è stato completato a fine 2019: se sull’aspetto erogativo mi sembra che la procedura stia ingranando, la parte progettuale dobbiamo ancora sperimentarla. In generale i comuni hanno difficoltà di gestione dovuta al fatto che le persone sono già nei nostri elenchi e quindi inoccupabili. Speriamo di trovare dei percorsi idonei. Sta di fatto che se qualcuno aderisce al progetto e non rispetta gli impegni, decade dal reddito di cittadinanza, e questa è la parte più delicata. Complessivamente su quasi 8000 comuni italiani sono solo 400 i percorsi partiti, e in questo sono facilitati i comuni di minori dimensioni».
A Rosita Viola chiediamo quale personale bilancio, per quanto le compete, ha tratto dall’introduzione del reddito di cittadinanza.
«Tutto l’impianto normativo è stato completato a fine 2019: se sull’aspetto erogativo mi sembra che la procedura stia ingranando, la parte progettuale dobbiamo ancora sperimentarla. In generale i comuni hanno difficoltà di gestione dovuta al fatto che le persone sono già nei nostri elenchi e quindi inoccupabili. Speriamo di trovare dei percorsi idonei. Sta di fatto che se qualcuno aderisce al progetto e non rispetta gli impegni, decade dal reddito di cittadinanza, e questa è la parte più delicata. Complessivamente su quasi 8000 comuni italiani sono solo 400 i percorsi partiti, e in questo sono facilitati i comuni di minori dimensioni».
Gran parte delle critiche rivol- te al RdC riguardano i casi di percettori che non ne avevano diritto emersi dalle cronache e il ruolo dei navigator.
«Sui controlli, noi possiamo verificare la residenza e la composizione del nucleo familiare, ma non siamo l’agenzia delle entrate, quindi i requisiti economici li deve controllare l’Inps. Quanto ai navigator, di questo aspetto si occupa la Provincia, si tratta di figure nuove ed è ovvio che ci siano da prendere le misure».
Ma mi dica la verità: lei cono- sce personalmente un naviga- tor?
«No».
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