Appello dell’industria: potenziare i trasporti

INFRASTRUTTURE • Nel rapporto della Bocconi grande importanza all’autostrada Cremona-Mantova e alla ferrovia Bs-Cr-Pc


Vanni Raineri
Da uno studio dell’Università Bocconi a un dibattito che ha coinvolto i vertici regionali del mondo industriale. Parliamo del webinar che martedì ha fatto il punto sulla deleteria situazione dei trasporti in Lombardia e sulle grandi aspettative legate ai fondi del Recovery Fund, anzi per meglio dire del Next Generation.
Uno studio che riguarda da vicino anche la nostra provincia che è in attesa di infrastrutture che come sempre accade nel nostro Paese richiedono lunghissimi tempi di realizzazione. In particolare sono due le opere del nostro territorio che lo studio ha considerato prioritarie, un’analisi condivisa da Confindustria Lombardia e Assolombarda: si tratta della autostrada Cremona-Mantova e del potenziamento della linea ferroviaria Brescia-Cremona-Piacenza.
L’interessante dibattito è stato moderato dal giornalista del Sole 24 Ore Luca Orlando, che nel suo preambolo ha sottolineato come nel mondo sia in atto un ridisegno delle filiere di fornitura, alla luce della pandemia, per poter avere alternative, una sorta di filiere di emergenza: «Siamo in recessione mondiale, e gli investimenti in infrastrutture sono investimenti anticiclici: tutto resta nella filiera nazionale».
Il convegno online ha costituito di fatto l’apertura del World Manufacturing Forum di Cernobbio, organizzato dalla fondazione presieduta da Alberto Ribolla. Suo il primo intervento, nel quale ha rimarcato come il WMF si occupi di cultura industriale a livello globale. Quello di Cernobbio è ormai una sorta di vertice mondiale dell’industria e dell’economia, che guarda alle nuove sfide e alle prospettive, coinvolgendo accademici, ricercatori, imprenditori, istituzioni di tutto il mondo. Il tema al centro della due giorni del 2020 era “Intelligenza artificiale per il rinascimento manifatturiero”.
I successivi interventi sono stati dei presidenti delle due associazioni che assieme alla Bocconi hanno organizzato l’evento.
Marco Bonometti (Confindustria) ha affermato come «non fare costa più che fare, e l’Italia è sul fondo di ogni classifica su infrastrutture, trasporto e logistica. Oggi ci sono 130 miliardi di opere già finanziate, ma sono state avviate solo per 27 miliardi: paghiamo un’arretratezza enorme. E pensiamo che un euro speso in infrastrutture crea fino a 2,5 euro di pil. Per efficienza delle reti di trasporto siamo al 22° posto in Europa». Questo per Bonometti è un tema che sarà fondamentale per le nostre aziende nella ripresa e anche per l’Europa, «ma è necessaria anche la semplificazione delle procedure: passano troppi anni per lacci e lacciuoli». Un programma che non deve guardare solo alle strade ma anche a ferrovie, aeroporti, interporti: «Vogliamo consegnare un documento con le priorità, chiedendo alle istituzioni di concentrarsi su queste».
Documento che, come ha marcato Orlando, è lo stesso lavoro di ricerca della Bocconi.
Alessandro Spada (Assolombarda) ha sottolineato come la Lombardia si debba considerare in competizione con le regioni europee vicine più che con le altre regioni italiane, e quanto sia importante essere competitivi. Per questo c’è un evidente gap da superare: «Dobbiamo lavorare sull’approccio culturale: il Green Deal porta all’interconnessione dei paesi, quindi gli investimenti sono da accelerare, ma c’è un uso distorto del tema verde. C’è anche il grande tema della manutenzione delle opere, in gran parte realizzate nel dopoguerra». Dopo aver sottolineato che il 71% del valore aggiunto dell’export lombardo è prodotto all’interno del nostro territorio, ha accennato anche al trasporto fluviale: «Cremona e Mantova hanno ottimi porti, e investirci potrebbe dare una svolta importante, togliendo dalle strade tanti mezzi pesanti e valorizzando questi porti. E’ un tema da sempre trascurato, ma abbiamo queste vie naturali di collegamento al mare che è un gran peccato non utilizzare». Spada si è poi soffermato sul trasporto aereo, eccellenza lombarda, tanto che il 65% del trasporto aereo delle merci italiane è gestito dai tre principali scali lombardi, il 50% nella sola Malpensa. «Il Next Generation è una grande opportunità per aggiornare le infrastrutture sia fisiche che digitali. Ha tempi ha vanno dal 2021 al 2025, e noi dobbiamo presentare, finanziare e fatturare le opere per essere sostenuti da questo strumento. Con la nostra burocrazia oggi come oggi è impossibile, a patto che non si scelga la strada dell’emergenza come accaduto per il ponte di Genova».
Oliviero Baccelli ha poi presentato i risultati di ricerca della Bocconi, che hanno coinvolto diverse imprese (tra cui la Arvedi): «Siamo la porta di accesso ai mercati anche più lontani per le imprese italiane».
Alcune slides hanno poi elencato le opere prioritarie, tra cui le due accennate che interessano il territorio cremonese.
Carlo Secchi (Coordinatore per la Commissione Europea Corridoio Atlantico Reti Transeuropee di Trasporto) ha aggiunto: «La domanda c’è anche dall’estero, come dimostra il fatto che un fondo australiano ha appena acquistato gran parte della autostrada Brebemi: serve adeguare l’offerta in modo efficiente perché la Lombardia è molto indietro. Abbiamo una grande occasione per colmare il gap e prepararci alla ripartenza post pandemia. E’ opportuno che se ne parli per tempo, e soprattutto oggi sulla base di questa ricerca che offre importanti spunti di riflessione».
Giuseppe Catalano (Coordinatore Struttura Tecnica di Missione Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti) ha ammonito: «Attenzione: non potremo usare il Recovery Fund per fare strade, quelle dovranno essere realizzate con mezzi propri». Catalano, che ha sottolineato la scadenza olimpica di Milano-Cortina, ha ribadito l’importanza del trasporto su rotaia. «Tutte le opere hanno un impatto sul territorio - ha aggiunto - ma è una questione di priorità: ogni volta che emerge un problema ci si deve fermare per le autorizzazioni, il problema va risolto».
Ha chiuso Fabrizio Sala (Vicepresidente e Assessore per la Ricerca, Innovazione, Università, Export e Internazionalizzazione Regione Lombardia), che ha puntato pure lui sulla certezza dei tempi per poter attirare capitali.

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