Ecobonus 110%, facciamo chiarezza

INCENTIVI • L’esperto Raffaele Caratozzolo spiega alcuni dettagli e novità delle detrazioni fiscali

VANNI RAINERI
Di Ecobonus, Superbonus e Sismabonus si parla spesso come di grande opportunità, ma è così agevole e conveniente accedere alla detrazione fiscale del 110%? Sul tema il Rotary Club Capitolium di Brescia ha organizzato un interessante incontro online con la relazione dell’esperto Raffaele Caratozzolo, presidente Acap (Associazione Condominiale Amministratori e Proprietari) di Brescia, nonché responsabile per la Lombardia. Caratozzolo, commercialista, è anche docente di materie condominiali e ha quindi posto particolare attenzione all’aspetto del bonus per i palazzi condominiali, che interessano tanti cittadini ma spesso non sono ben illustrati.
Dunque, a chi interessa la detrazione? Quali sono gli interventi agevolativi? Quali i vantaggi? Il primo consiglio è quello di tenere gli occhi ben aperti e di affidarsi ai tecnici del settore.
Complessivamente, ha spiegato Caratozzolo, «questa leva, che può generare 42 miliardi di euro, è una grande occasione per il rilancio dell’economia nell’ottica della sostenibilità ambientale e dell’occupazione».
Ma vediamo i punti salienti da lui trattati.
QUALI INTERVENTI La detrazione riguarda gli interventi di riqualificazione energetica e di riduzione del rischio sismico (a patto che si guadagnino due classi energetiche), ma anche altri interventi contestuali; in pratica gli interventi sono divisi tra “trainanti” e “trainati”: i primi sono il cappotto termico, la sostituzione degli impianti di riscaldamento, gli interventi antisismici (ma solo nelle zone 1, 2 e 3, e la Lombardia è in zona 3) ed altri minori. I secondi sono la sostituzione di serramenti e infissi, i pannelli solari, le colonnine di ricarica e altri, e sono ammessi al beneficio del 110% se effettuati contestualmente (questi lavori vanno iniziati dopo e finiti prima rispetto ai “trainanti”). L’agevolazione (detrazione per 5 anni invece dei soliti 10) arriva al 110% e le spese (non entriamo qui nei massimali di spesa) vanno affrontate entro fine 2021 (ma si discute di proroghe, e nel governo si parla addirittura di “misura strutturale”). Gli immobili devono essere già dotati di impianto di riscaldamento prevalentemente residenziale, non valgono quindi le installazioni di nuovi impianti. Sono ammesse le persone fisiche, con la novità di due unità (prima e seconda casa), i condomini, gli Iacp, le cooperative di abitazione, onlus e associazioni sportive dilettantistiche (per i soli spogliatoi). Sono esclusi gli immobili di categoria A1 (case signorili) tranne se all’interno di condomini, A8 (abitazioni in ville) e A9 (castelli e palazzi storici) non aperti al pubblico.
DETRAZIONE, LE TRE VIE Il contribuente può trasformare la detrazione in credito di imposta o sconto in fattura, oppure può effettuare la cessione del credito. Nel primo caso gode direttamente della detrazione in 5 anni (attenzione però: la quota non usufruibile in un anno non potrà essere recuperata nei successivi), nel secondo rinuncia alla detrazione in cambio di uno sconto sulla spesa sostenuta. La cessione del credito può essere fatta verso un altro soggetto (come il coniuge), un’assicurazione, una banca, le poste o altri soggetti. In questo caso però le somme devono essere anticipate, e solo successivamente saranno recuperate in percentuale diversa. Anche per questo, secondo Caratozzolo, la soluzione più vantaggiosa sembra quella dello sconto in fattura, che varia generalmente dall’80% al 100%: in pratica se un’impresa accettasse buona parte del credito (il 100% sul 110%, mentre il 10% sarebbe il suo margine di guadagno) al contribuente l’intervento non costerebbe nulla, ovviamente al netto delle spese preliminari e delle consulenze tecniche (per esempio per verificare se l’intervento porterà o meno a guadagnare due classi energetiche). Ultimamente stanno anche nascendo società finanziarie che offrono il pacchetto chiavi in mano: in pratica si occupano delle ricerche in Comune per le abilitazioni edilizie, coinvolgono i vari tecnici, danno finanziamenti, pagano i fornitori e incassano loro il 110%. In questo caso è semplice valutare la percentuale che si risparmia da subito, ma occhio a valutare la serietà della società.
CONDOMINI In caso di comproprietari dello stesso immobile, o di soggetti in condominio, la scelta fatta da uno non obbliga in alcun modo l’altro (al limite complica il lavoro dell’amministratore). Altra novità singolare: per deliberare un intervento di efficienza energetica basta la maggioranza degli intervenuti nell’assemblea condominiale che rappresentano almeno un terzo del valore millesimale, mentre per le spese straordinarie è necessario il 50%, e per le innovazioni i due terzi.
ASSEVERAZIONE Per l’intervento serve l’asseverazione di un tecnico di settore che attesti requisiti e congruità delle spese.
ALTRI INCENTIVI Da sottolineare che tutte le altre detrazioni già previste sono state prorogate.
E SE NON PAGO L’IRPEF? Sono esclusi i soggetti che non hanno reddito imponibile, ma possono usufruire delle agevolazioni coloro che non raggiungono il reddito minimo per essere tassati, e in generale tutti i soggetti che pur non pagando tasse hanno comunque redditi da dichiarare.
RISCHIO SISMICO Una condizione nota a pochi: se nell’eseguire i lavori si scegliesse di cedere il credito a un’impresa di assicurazioni, e si stipulasse contestualmente una polizza contro il rischio di calamità naturali, la detrazione dei premi pagati (normalmente al 19%), salirebbe addirittura al 90%.

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