CORONAVIRUS • La ricerca condotta dal primario di Cremona Luca Pianta pubblicata sulle riviste mediche
Benedetta Fornasari
I rimedi della nonna contro il raffreddore e le infezioni delle alte vie respiratorie sono efficaci anche per contrastare l’infezione e la diffusione del Covid-19. I suffumigi da fare in casa, ovvero le inalazioni di vapore acqueo contenente acido acetico e oli essenziali di eucalipto o di pino, svolgono infatti una funzione naturale di prevenzione e protezione dal Coronavirus, malattia che si sviluppa proprio a partire dal naso e dalla faringe.
La scoperta, made in Cremona, è stata possibile grazie agli studi condotti dal primario Luca Pianta e dall’équipe del reparto di Otorinolaringoiatria dell’ospedale cittadino insieme a un gruppo di virologi del San Raffaele di Milano, in particolare con il contributo del professore Matteo Trimarchi e della dottoressa Elisa Vicenzi. Questi studi sono stati pubblicati su riviste mediche internazionali, ed è in corso di pubblicazione un terzo studio relativo agli effetti dei suffumigi su pazienti affetti da lieve polmonite interstiziale bilaterale. Anche riviste nazionali italiane hanno dedicato ampio spazio al dottor Pianta.
«Durante la prima ondata della pandemia - spiega il dottor Pianta – siamo entrati in contatto con centinaia di pazienti Covid e, come tutti gli altri operatori sanitari, eravamo particolarmente esposti al rischio di contagio. Io e il mio staff ci siamo chiesti come potevamo proteggerci e abbiamo iniziato a documentarci consultando la letteratura medica disponibile. Abbiamo effettuato test di laboratorio con sostanze in grado di inattivare il virus e ci siamo accorti che la combinazione di alcuni fattori ci permetteva di abbattere l’infettività con una efficacia del 98%. La sperimentazione ha poi coinvolto un campione di trenta pazienti che si sono recati al Pronto Soccorso dell’ospedale di Cremona con sintomi lievi ed è stato evidenziato che le inalazioni di acido acetico, con una concentrazione dello 0,3%, disciolto in acqua a una temperatura superiore ai 45 gradi e per una durata di circa dieci minuti, permetteva un rapido miglioramento della condizione di salute e addirittura il soggetto si negativizzava più velocemente».
Prevenire è meglio che curare e l’intuizione avuta dai camici bianchi cremonesi e milanesi, anche se non si configura come una vera e propria cura o terapia, rappresenta un valido strumento di protezione a cui fare ricorso a scopo preventivo, sia nel in caso di eventuale o accertato contatto con persone positive al Coronavirus, sia nel caso di comparsa di sintomi sospetti quali raffreddore e mal di gola.
«La nostra ricerca ha evidenziato come la somministrazione di questi particolari suffumigi svolga una importante azione antivirale e antinfiammatoria. Esistono sette tipi di altri Coronavirus, simili al Sars-CoV-2, che sono responsabili all’incirca del 30-40% dei raffreddori stagionali che normalmente contraiamo. Siamo partiti da un dato di fatto, cioè dall’evidenza scientifica secondo cui anche il Covid-19, che come sappiamo presenta la peculiarità di localizzarsi soprattutto a livello polmonare, colpisce prima le vie aeree superiori e quindi il cavo nasofaringeo (provocando tra l’altro la perdita di olfatto) per poi discendere nei polmoni. Il nostro obiettivo, quindi, deve essere quello di bloccare subito il passaggio del virus, diminuendone la carica virale per renderlo meno aggressivo e contagioso. I suffumigi che abbiamo sperimentato con successo costituiscono una barriera a supporto delle immancabili e necessarie misure di protezione individuali e sociali (uso delle mascherine, frequente e corretta igienizzazione delle mani e distanziamento fisico)».
Attenzione però a evitare il fai da te. I suffumigi funzionano solo con il corretto dosaggio di acido acetico (meglio se abbinato agli oli essenziali), e se eseguiti con le modalità e tempistiche adeguate (respirando i vapori ad almeno 45 gradi per dieci minuti). In farmacia è possibile acquistare prodotti e soluzioni sicure senza ricorrere a improvvisazioni domestiche.
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