Dal Monviso alla foce del fiume

Un progetto adatto a tutti i “camminatori”, anche con disabilità, all’insegna dell’Agenda 2030


“Il Cammino del Po, dal Monviso alla foce del fiume Po”, si spiega nel comunicato stampa di presentazione del progetto, è un percorso di oltre 600 km sulle rive del Grande Fiume, che parte da Pian del Re e termina a Pila. Il cammino si articola in quattro aree, che rimandano alle fasi evolutive del Po: la nascita (da Pian del Re a Torino), lo sviluppo (da Torino a Cremo- na), la maturità (da Cremona a Ferrara) e la trasformazione (da Ferrara a Pila). Il percorso, che attraversa Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto, può essere affrontato a piedi, in bicicletta e in carrozzina.
“Il Cammino del Po”, infatti, è stato progettato dall’Associazione Sportiva Dilettantistica Il Cammino del PoAps, grazie al sostegno di Pomì, Bacchi Spa, Quixa, Panguaneta Spa, Stabili Srl e Trasporti Pesanti Srl, al contributo della Fondazione Comunitaria della Provincia di Cremona e alla collaborazione di ANMIC Cremona.
Si tratta di un’idea progettuale alla portata di tutti: singoli camminatori più o meno esperti, famiglie con bambini, gruppi di giovani, anziani e persone diversamente abili.
Il territorio pianeggiante sul quale si articola rende particolarmente idonea la sua percorribilità ad una platea variegata e composita, non ponendo i vin- coli di accessibilità che, spesso, collina e montagna comportano
L'idea alla base di questo pro- getto è quella di anteporre le esigenze dei camminatori “non professionisti”, anche a mobilità ridotta, rispetto a quelle dei camminatori ormai esperti. Il percorso si connota per itinerari particolarmente suggestivi, ispirati ai percorsi naturalistici tipici del Grande Fiume.
Il Cammino del Po è dunque un progetto che utilizza il “camminare” come strumento per veicolare numerosi messaggi in linea con il programma di azione per lo sviluppo sostenibile di Agenda 2030, tra i quali:
1) la riscoperta del valore aggiunto della pratica sportiva non agonistica e di uno stile di vita sano e rispettoso del rap- porto che intercorre tra uomo e ambiente;
2) la progettazione di un per- corso a tappe inclusivo ovvero adatto ad ogni età e progettato anche per i bambini e persone diversamente abili;
3) la proposta di un “prodotto” turistico sostenibile e di prossimità, quindi l’ambiente, la comunità e le culture locali;
4) la valorizzazione del territorio bagnato dal Po con le sue tradizioni, la sua storia e il suo patrimonio artistico;
5) l’adozione di un approccio metodologico che parte dal basso coinvolgendo la comunità locale attraversata dal tracciato per valorizzarne le competenze, i servizi (pubblici e del privato sociale) e le attività commerciali affinché anche i residenti possano esserne beneficiari;
6) la consapevolezza che per raggiungere gli obiettivi che ci si prefigge servono impegno, studio, fatica, passione, divertimento in giusta dose e che i propri limiti possono essere trasformati in straordinari pun- ti di forza e spunti... come la storia di Andrea Devicenzi, atleta paralimpico - mental coach e membro del gruppo di lavoro, ci testimonia quotidianamente.

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