Il centenario di Pasolini Cremona saprà ricordarlo?

LA RICORRENZA • Alessandro Zontini con Mauro Carrera e Guido Pautasso a Suzzara e a Cori nel ricordo del poeta-regista


Ricorre, nel 2022, un secolo esatto dalla nascita di Pier Paolo Pasolini che Federico Zeri, nel suo sorprendente e geniale “Sbucciando piselli” (Mondadori, 1990) scritto a quattro mani con Roberto D’Agostino, qualificava quale una delle rare “meteore” del XX secolo, alludendo, è evidente, alla sua caratura intellettuale. Non si contano le iniziative, in Italia ma anche all’estero, per celebrare la controversa figura di quest’intellettuale tanto amato quanto discusso e conte- stato. Anche la stampa ha riservato numerosissimi articoli a Pasolini e innumerevoli sono stati i libri a lui dedicati. Innanzitutto vanno segnalate, proprio nell’anno in corso, le riproposizioni, connotate da interessante rigore filologico, di “Ragazzi di vita” e di “Una vita violenta” che riprendono fedelmente l’edizione originale della Garzanti. Ma soprattutto va rimarcata l’enorme mole di pubblicazioni di vari studiosi e, anche, di vari improvvisatori - con esiti più o meno incerti - che si sono dedicati ad approfondire aspetti della vita e dell’arte del poeta-regista.

Tra i vari intellettuali di calibro non possiamo, un po’ per evidenti ma anche anodini motivi campanilistici, un po’ perchè il libro merita davvero, non citare Alessandro Gnocchi, giornalista e caporedattore in forza a “Il Giornale” che nel suo “PPP. Le piccole patrie di Pasolini” (La nave di Teseo, 2022) ha puntualmente esaminato gli anni giovanili di Pier Paolo e, da cremonesi, non possiamo che leggere compiaciuti le pagine dedicate alla città del Torrazzo, così dense e toccanti. Una lettura che i cremonesi non possono davvero trascurare.

Restando in ambito cremonese, parimenti non possiamo non citare le due belle iniziative cui ha preso parte il nostro collaboratore Alessandro Zontini che, con gli amici Mauro Carrera e Guido Pautasso, ha fornito il suo contributo a ricordare l’intellettuale bolognese in due rilevanti eventi. Lo scorso 4 settembre, presso la Fondazione Scuola Arti e Mestieri “F. Bertazzoni” di Suzzara, Mauro Carrera, noto critico d’arte, collaboratore della “Fondazione Magnani Rocca” ed instancabile organizzatore di mostre ed eventi (sue le mostre dedicate a Gustave Doré, Jean Cocteau, Man Ray, Renato Guttuso, Carlo Levi, Aldo Carpi, Luigi Magnani, all’ingegnere Alessandro Marchetti, all’arte messicana, al libro d’artista, alla Poesia Visiva) si è tenuto un articolato pomeriggio di studi dedicati a Pasolini che ha visto coinvolti artisti, studenti, numerosi semplici curiosi ed interessati appassionati. Dopo i vari saluti delle autorità presenti che hanno accolto con entusiasmo questa kermesse, si è potuto assistere all’esecuzione, particolarmente riuscita, da parte dei ragazzi della scuola “F. Bertazzoni”, della canzone con cui inizia il film “Uccellacci ed uccellini”, diretto da Pasolini nel 1966 ed interpretato da Totò e Ninetto Davoli. La manifestazione ha visto l’intervento di Tito Pioli, celebre collezionista bibliofilo di Parma che, con toni particolarmente sentiti, ha letto una propria poesia in perfetto stile pasoliniano. Seduti su tre sedie e muniti di microfono, Carrera, Zontini e Guido Pautasso, critico d’arte e celebre studioso delle avanguardie del ‘900, hanno avviato una tavola rotonda spaziando tra i mille campi dei canoni artistici e umani di Pasolini. In particolare, Pautasso ha ricordato l’episodio nel corso del quale, in compagnia del padre Sergio, famoso direttore editoriale della Rizzoli, giocò per pochi istanti a pallone proprio con Pasolini, interrotto unicamente dall’arrivo repentino di Alberto Moravia, cui il calcio evidentemente interessava poco. Pautasso ha intrattenuto l’interessata platea, ricordato i mitici incontri, sul terreno di gioco, tra Pasolini e Paolo Villaggio di cui narra nel suo ultimo lavoro, scritto con Irene Stucchi, “Fantozzi, ragionier Ugo” (Bietti, 2021). I tre relatori hanno spaziato tra i mille rivoli della sapienza pasoliniana, spesso con vivace ed intenso contraddittorio accennando pure ai rispettivi contributi contenuti nella bella antologia di scritti per Pasolini curata da Carrera ove, pure, è possibile rinvenire la poesia di Pioli. Il pomeriggio è stato impreziosito anche dall’intervento dell’artista bolognese Gian Paolo Roffi che, per l’occasione, ha realizzato, in sole 50 copie numerate, una tavola in puro stile parolibero futurista con una foto di Pasolini al tavolo di lavoro ed una macchia di sangue a richiamare il martirio del poeta. Non sono mancati i contributi di numerosi artisti moderni a creare la relativa mostra a cura di Carrera - con relativo premio - che hanno reinterpretato, spesso con sincera originalità, il “mito Pasolini” e degli alunni della scuola che hanno preparato, a conclusione dell’evento, un ottimo rinfresco accompagnato dalle note della banda composta unicamente da giovanissimi elementi.
Carrera, Pautasso e Zontini sono poi stati invitati a Cori, nei pressi di Latina, ove il sabato primo ottobre hanno raccontato, nell’arco di un pomeriggio di studi pasoliniani, peculiari ed insoliti aspetti dell’intellettuale. Il pomeriggio è risultato molto gradito ai numerosi ospiti che affastellavano ogni ordine e grado del teatro Luigi Pistilli di Cori. Il tema era genericamente individuato in “Pier Paolo Pasolini, luci ed ombre” ma, partendo da alcuni commenti particolarmente aspri della stampa italiana degli anni ‘60 scovati da Pautasso nelle sue onnivore ricerche, i tre relatori e amici hanno serpeggiato tra i numerosi momenti di gloria del poeta e quelli, altrettanto numerosi, in cui lo stesso “cadde nella polvere” gettatovi dal sentire comune, dalla censura istituzionalizzata e da quella dei consociati, dalla magistratura e, quindi, sono stati richiamati i numerosissimi processi che lo stesso autore ebbe per reati contro la moralità pubblica. Un sorprendente viaggio tra costume, cinema e letteratura a ridosso del tratto polemico e contraddittorio che caratterizzava l’animo di Pasolini. Un breve accenno anche alla famosissima intervista che Pasolini volle realizzare a Ezra Pound e che venne trasmessa da Rai 1 nel lontano anno 1968. Racconta Enzo Siciliano nel suo ottimo “Vita di Pasolini” (Rizzoli, 1978) che Pasolini non voleva in nessun modo interloquire con Pound che considerava, semplicemente, un fascista. Ma, poiché il Poeta era uomo di notevole intelligenza ed era disposto a rivedere le proprie opinioni, avvicinatosi al movimento beat e ad Allen Ginsberg, che in particolare per Pound aveva una predilezione, Pasolini ebbe modo di scoprire il talentuoso autore dei Cantos e volle, così, intervistarlo. Non sono mancati momenti più ameni (i famosi incontri calcistici tra Pasolini e Villaggio narrati da Pautasso) e momenti ricchi di introspezione, allorquando Mariano Macale del “Collettivo Cardiopoetica”, accompagnato dalle delicate note di chitarra di Fabio Perciballi, ha recitato alcuni passi pasoliniani. In chiusura, sono stati presentati quattro interessanti cortometraggi in omaggio al poeta di Casarsa, ovverosia “Caro Pier Paolo...” del Gruppo Sinestetico, “Amacangià” di Eleonora Deligio, “La ballata degli orfani” del Collettivo Cardiopoetica e “Sentieri Pasoliniani” di Angelo Bianchi. Proprio Angelo Bianchi, notissimo artista di Latina, celebre realizzatore di bozzetti e scenografie per le sfilate di moda di famosi stilisti e la cui grande personale è stata curata proprio da Mauro Carrera nell’anno 2011, è salito sul palco e, con una propria considerazione dedicata a Pasolini, ha chiuso la kermesse. A seguire, all’interno del Palazzetto Luciani, i presenti hanno potuto ammirare la notevole collezione di manifesti cinematografici e foto (in alcuni casi del tutto inedite) della collezione Carrera.
Sarà in grado anche Cremona di tributare i giusti onori all’intellettuale bolognese, studente, per tre anni di fila, al liceo ginnasio Manin? Speriamo di sì.

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