«Governerò ascoltando tutto il territorio»


VERSO IL VOTO • Intervista a Fontana. «La mia una frase sbagliata, ma la sostanza resta». Fava? Non faccio io le candidature»
 




di Vanni Raineri

Dopo Giorgio Gori, candidato per il centrosinistra, sentiamo quello che stando ai sondaggi è il principale avversario del sindaco di Bergamo, anzi viene dato in vantaggio di alcuni punti. E’ Attilio Fontana, leghista varesino proprio come Roberto Maroni che è stato chiamato a sostituire alla guida del centrodestra.
Anche con lei parto con una domanda fatta al suo avversario Gori la scorsa settimana. Cremona, come altre province del sud, si sente poco considerata dalla Regione. Nell’area di Casalmaggiore poi la drammatica chiusura prolungata del ponte sul Po si somma a una linea ferroviaria (la Parma-Brescia) a dir poco carente. Perché dovremmo puntare su di lei che viene dalla parte opposta della Lombardia? 
«Perché per me l’unica appartenenza territoriale che prevarrebbe, se diventassi presidente della Regione, sarebbe quella lombarda: sono candidato a governare tutta la Regione, non solo una parte e intendo farlo con lo stesso metodo che sto attuando in campagna elettorale, quello dell’ascolto di tutto il territorio lombardo e della condivisione con tutto il territorio lombardo».
Lei è stato proiettato in extremis in una campagna elettorale che doveva essere di Maroni. E’ stato complicato mettere in piedi la macchina organizzativa? Ed è vero che il suo staff è fatto interamente da volontari? 
«Il mio staff è composto di volontari appassionati di politica, di buon governo e, soprattutto della loro regione, che conoscono bene. Attivare una macchina organizzativa è sempre complesso, in questo caso forse qualche difficoltà ulteriore la crea il breve tempo a disposizione, ma abbiamo la fortuna di poter portare alle persone che incontriamo i grandi risultati, reali, di cinque anni di lavoro della Giunta Maroni: non a caso intendiamo proseguire in continuità con il tanto già realizzato».
Gli elettori lombardi si sono espressi per l’autonomia, ma poi è calato il silenzio sulla trattativa con Roma. A che punto siamo, e come intende portarla avanti? 
«L’autonomia è uno dei punti principali del nostro programma di governo. Intendiamo concludere l’iter in tempi brevi, per poter gestire il prima possibile le nuove competenze, qui, sul nostro territorio, con le maggiori risorse che le accompagneranno. Vogliamo dare risposte concrete, ma soprattutto pertinenti, attraverso politiche mirate, decise con la consapevolezza di chi conosce davvero le esigenze dei nostri cittadini». 
L’assessore uscente all’Agricoltura Gianni Fava, maroniano e proveniente dall’Oglio Po, non è stato ricandidato. E’ un giudizio negativo sul suo operato o sconta la candidatura anti-Salvini per la segreteria nazionale? 
«Non mi occupo delle candidature, sono impegnato a occuparmi della Lombardia e totalmente concentrato nell’ascolto delle esigenze di chi incontro e nella messa a punto dei nuovi progetti».
L’ultimo consiglio regionale ha deciso l’incompatibilità tra il ruolo di assessore e quello di consigliere. La sinistra ha criticato l’aumento di poltrone. Che ne pensa?
«Penso che ciascuno dei due ruoli necessiti di un pieno coinvolgimento e di totale dedizione».
Lei ha svolto per anni il ruolo di amministratore guadagnandosi in regione la fama di uomo pacato, poi è bastata una battuta mal riuscita che tutta Italia la conosce come un ultra dell’estremismo razzista. Ai maliziosi è sembrato un modo per sganciarsi dalla vecchia Lega bossiana per avvicinare i fans di Salvini. E’ così? 
«Respingo qualunque interpretazione arbitraria, a maggior ragione se basata su infondate dietrologie: ho già avuto modo di chiarire e scusarmi per aver utilizzato un’espressione impropria, come però ho altresì ribadito, e ripeto, che, al netto di quei termini che non utilizzerò mai più, la sostanza del mio ragionamento resta eccome».
Gori la accusa di evitare il confronto con lui. E’ la classica strategia di chi è in vantaggio nei sondaggi?
«Io non uso strategie, io ho impostato e conduco la campagna elettorale come meglio ritengo e all’incontro con gli avversari preferisco di gran lunga l’incontro e il confronto con la gente, con le realtà produttive, con le forze sociali, con le associazioni culturali, con il volontariato e con i giovani. Tanto per citare solo alcune delle categorie cui sto dedicando la mia massima attenzione in questi giorni».



Commenti