Addio all’artista Tony Wolf Una vita dedicata ai più piccoli

CRONACA • Il padre di “Pingu” e di “Pandu” è morto all’età di 88 anni a Cremona. Sua la mostra “Ciao” 


di Francesco Agostino Poli 
Era quasi omonimo di Tom Wolfe, autore del grande romanzo Il falò delle vanità. Ma, in realtà, Tony Wolf era italianissimo: nato a Busseto, ha poi trascorso tutta la vita a Cremona, dove si è spento lo scorso 18 maggio, a ottantotto anni. Tony Wolf si chiamava, in realtà, Antonio Lupatelli, ed era un illustratore tra i più amati dai bambini. Recentemente è stato protagonista di una mostra, dal titolo "Ciao - Mostra internazionale di illustratori contemporanei", a Villa Grimaldi Fassio, nei Musei di Nervi, a Genova. Per la prima volta in assoluto, le opere originali dello straordinario illustratore sono state esposte Tony Wolf, con le sue illustrazioni ha accompagnato e nutrito la fantasia di generazioni di bambini: “Le storie del bosco” (con Il Coniglietto Agricoltore, lo Gnomo Falegname, Zia Topina) e i personaggi “Pingu” e “Pandi” sono opera sua, così come “Draghi da colorare” e “Le più belle
filastrocche”. 
Nel corso della sua carriera aveva collaborato a lungo con la casa editrice britannica Fleetway, con il “Corriere dei Piccoli” (per cui ha realizzato la serie Ciccio Sprai, su testi di Carlo Triberti, oltre ad alcuni adattamenti di favole celebri, come Lo schiaccianoci), con Fratelli Fabbri Editore e Mondadori. Dagli anni Ottanta veniva pubblicato da Dami Editore. Per questi tipi aveva prodotto album dedicati a fate, gnomi, giganti, draghi, maghi, folletti: un mondo incantato. E poi gli abbecedari, i libri da colorare, e le filastrocche, con cui Wolf raccontava anche le fiabe, quali Biancaneve, I tre Porcellini, Cenerentola, Il Gatto con gli stivali, Cappuccetto Rosso, Hansel e Gretel. Si dirà che, nel mondo ipertecnologico dei social, le filastrocche non abbiano più spazio. La smentita puntuale di questa affermazione giunge dai bambini e dalle bambine, che si fanno incantare dalle allitterazioni, dalle rime, dai giochi di parole, dalla semplicità raffinata della filastrocca. Antonio Lupatelli usò anche altri pseudonimi (Oda Taro, L'Alpino, Antony Moore), ma ha usato il suo vero nome pubblicando, con l'editore Lo Scarabeo di Torino, molti mazzi di tarocchi, tra cui “I tarocchi degli gnomi”: il più piccolo mazzo di tarocchi che si conosca. La mostra di Genova sarà aperta fino a giugno: un’ottima occasione per visitarla e per godere delle opere di Tony Wolf. 




Commenti