Enrico faccia a faccia col ministro Minniti

GIOVANI E POLITICA • Il 18enne di Torre ha ricevuto applausi e complimenti per la sua lettera 


di vanni raineri

TORRE DE’ PICENARDI - “Sono un ragazzo del ’99, ci dicono che siamo bamboccioni attaccati allo smartphone. No, andremo a votare, almeno io lo farò”. Inizia così il testo di una lettera che Enrico Galletti, 18enne di Torre de’ Picenardi da qualche mese nostro collaboratore, ha letto ieri mattina in diretta nel programma di La7 “L’aria che tira", condotto da Myrta Merlino, davanti al ministro dell’Interno Marco Minniti. 
Enrico non è nuovo a presenze televisive. Alcuni mesi fa infatti fu ospite, sempre a La7, del programma “Tagadà”, dove fu protagonista di un faccia a faccia con un altro ministro, Valeria Fedeli dell’Istruzione. A “L’aria che tira” era stato in precedenza, parlando di alternanza scuola-lavoro autore di un botta e risposta con Alessandra Mussolini. 
Ieri Enrico ha letto una lettera rappresentando i malesseri della sua generazione. Alcuni amici non vanno a votare, ha letto, perché ritengono che la politica non sia “cosa per noi”. E ancora: “La mia generazione è quella dei sogni nel cassetto”, aggiungendo il rimpianto per un’Italia passata, quella dei suoi padri e nonni, dipinta come "isola felice", un’esagerazione che però deve farci riflettere profondamente su chi si affaccia oggi a una società che sembra non disposta ad accoglierlo. 
Enrico Galletti ha quindi aggiunto le difficoltà di procurarsi un prestito in banca senza il sostegno dei genitori, di pianificare una vita con i figli, col risultato che spesso per avere prospettive si è costretti ad emigrare. “Cari politici - ha aggiunto - non prometteteci chissacché, ma solo che potremo vivere qui, e che dall’estero potremo un giorno tornare a casa potendo dire ai nostri genitori di avercela fatta”. 
La fine della lettura, fatta in piedi in primo piano davanti alla telecamera, è stata salutata dall’applauso del pubblico presente, della conduttrice e del ministro Minniti, che si è complimentato col ragazzo torrigiano aggiungendo: «Condivido, non possiamo trasmettere il messaggio che l’Italia non sia un Paese per giovani, sono la spina dorsale per qualunque comunità. Un Paese che pensa ai giovani pensa al proprio futuro». Minniti ha espresso apprezzamento sul proposito di andare a votare, e dato valore all’esperienza lavorativa all’estero purché sia per fare esperienza e poi tornare. Myrta Merlino ha però affermato che in questa campagna elettorale dei giovani si sia parlato poco, ma solo di pensioni, tasse e sicurezza. Minniti ha concluso invitando i giovani a prendersi il loro futuro anche in politica, magari sporcandosi le mani». Per chi volesse, è possibile rivedere la puntata sul sito web di La7. 
Ad Enrico chiediamo, mentre torna in treno da Roma, hai avuto l’impressione che l’applauso del ministro fosse frutto del clima elettorale o che fosse invece sincero? «La prima impressione è che ci trovassimo tutti nel clima della campagna elettorale, ma le difficoltà dei giovani oggi sono oggettive, e secondo me il ministro Minniti l’ha compreso davvero. Quando mi ha detto che condivideva quanto letto credo fosse sincero, ora aspettiamo i fatti, che per ora parlano di pochi argomenti vicini ai giovani in campagna elettorale». 

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