13 e 14 luglio 1944: Cremona Mantova e Piacenza devastate

LA NOSTRA STORIA • Quarta puntata dei fatti dell’estate ’44, con immagini inedite dagli archivi Usa 


di Paolo A. Dossena 
L’assalto della Twelfth Air Force americana era incessante. Il 14 luglio 1944, un’altra grandinata di bombe si abbatté sulle aree rivierasche del Po. Come già detto, durante l’operazione Mallory Major (12-15 luglio 1944), l’area più colpita fu quella tra Piacenza, la zona Cremona- Mantova (Cremona, Casalmaggiore, Bozzolo, Mantova, Revere, Ostiglia, Sermide), Guastalla e Ferrara. 
Il calvario di una città 
Dopo il famoso attacco del 13 luglio, i ponti di Cremona giacevano ormai sul fondo del Po. Questi attacchi erano stati osservati dalla popolazione a distanza, perché all’epoca i ponti erano piuttosto lontani dalla città, che si è espansa fino alle rive del fiume solo dopo la guerra. Terribile era stato invece il bombardamento della stazione ferroviaria di Cremona del 10 luglio, fatto appena precedente al lancio dell’operazione Mallory Major. Era stato un massacro, che, per Cremona, fu il più tragico dall’epoca della febbre spagnola del 1918. Il tremendo frastuono di quel 10 luglio ancora rimbomba nelle orecchie di chi c’era. Un anziano gentiluomo cremonese ricorda: «Quando fu bombardata la stazione, ero all’altro capo della città, dietro il Palazzo dell’Arte. Io e i passanti sentimmo un gigantesco frastuono e ci buttammo per terra. Ma le bombe avevano colpito lontanissimo da noi». 
Una volta distrutta la stazione, e poi, durante Mallory Major, i ponti, i cremonesi sperarono invano che il calvario fosse finito. Era invece appena iniziato: a parte i continui mitragliamenti di “Pippo” (di cui si parlerà) la città avrebbe subito altri ventidue bombardamenti. Proseguiamo quindi in ordine cronologico, riprendendo da dove si era interrotta l’ultima puntata. 
Piacenza, 14 luglio 
Venerdì 14 luglio, ventiquattro aerei B-26 guidati dal capitano Probasco (320° Gruppo Bombardieri) tentò di attaccare Piacenza, ma “la formazione non fu in grado di raggiungere il bersaglio a causa di torreggianti cumuli di nuvole” (‘The formation was unable to reach the target due to towering cumulus clouds’). Fonte: Intelligence Narrative No, 279, Day Operation, 14 July 1944, (Headquarters 320th Bombardment Group M). Tuttavia, un altro gruppo di aerei (del 321° Gruppo Bombardieri) attaccò e colpì il ponte ferroviario di Piacenza (così come i ponti sul Po di Corbola e Taglio, Rovigo). Un altro bombardamento sullo stesso bersaglio fu condotto da un terzo gruppo da bombardamento americano (il 319° BG). Fonte: Declassified, IAW EO12958, 319 Bombardment 
Mantova, 14 luglio 
Nel frattempo, alle nove del mattino, Mantova e i suoi ponti furono pesantemente bombardati e 
mitragliati. Fu un massacro: 74 civili e circa 110 soldati tedeschi e italiani, e forse cechi, furono uccisi. L’area di Garolda-Ostiglia e di Borgoforte (difesa dal Quarto battaglione ceco) fu a sua volta colpita. 
Quello stesso giorno, il ponte di Marcaria (Mantova) e il ponte di barche di Mantova a San Nicolò, subirono a loro volta un’incursione, e il secondo fu distrutto, ma immediatamente riparato dai genieri italiani. 
Più a est, i ponti di Corbola e il deposito di carburante di Porto Corsini (Ravenna) furono anch’essi bombardati dai Gruppi da bombardamento 340 e dal 487. Cremona, Bozzolo, Borgoforte, Ostiglia, Ferrara, 15 luglio
Il 15 luglio, ventidue aerei da bombardamento B-26, si trovavano sopra il ponte di Bozzolo (Mantova) “e alle otto e diciassette del mattino, sganciarono 86 X 1.000 bombe da demolizione sul bersaglio”. Fonte: Intelligence Narrative No, 277, Day Operation, 12 July 1944 (Headquarters 320th Bombar- dment Group M).
Sempre quel giorno, gli aerei alleati attaccarono i ponti di Cremona e di Ostiglia-Revere. Bogoforte, che era difesa da un’unità della Flak (la difesa contraerea tedesca) composta da tedeschi, italiani al servizio del Reich e da cechi del Quarto battaglione, fu a sua volte attaccata. 
Il bombardamento di Sermide, distrusse il ponte di barche e uccise Simek Bohuslav, del Quarto Battaglione dell’Esercito Governativo. 
Ferrara (sebbene uno squadrone avesse rinunciato all’attacco a causa della fitta cortina fumogena) fu colpita diverse volte, mentre, a nord-ovest di questa, l’Undicesimo battaglione ceco fu attaccato a Desenzano del Garda.


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