Provincia di Cremona bocciata in salute

L’Istat ha pubblicato un report con dati preoccupanti: siamo i peggiori nel centro-nord quanto a mortalità infantile. E non solo... 


di Vanni Raineri 
Pochi giorni fa, per la prima volta, l’Istat ha pubblicato un set di indicatori del Benessere equo e sostenibile nelle 110 province e città metropolita- ne italiane. 
Le tavole di dati costituiscono il primo risultato del progetto “Misure del benessere equo e sostenibile dei territori”, avviato dall’Istat per costruire e alimentare regolarmente un sistema di indicatori coerenti e utili a soddisfare la domanda di informazione statistica territoriale. Questo modulo consolida e sviluppa i risultati dei progetti Bes delle province e UrBes, svolti dall’Istat in collaborazione con l’Unione delle province italiane (Upi) e con l’Associazione nazionale dei comuni italiani (Anci), e con la partecipazione delle associazioni degli statistici dei comuni e delle province (Usci e Cuspi). 
Sono ben 61 gli indicatori a livello provinciale aggiornati al 2017, suddivisi in 11 grandi tematiche: salute, istruzione e formazione, lavoro e conciliazione dei tempi di vita, benessere economico, relazioni sociali, politica e istituzioni, sicurezza, paesaggio e patrimonio culturale, ambiente, innovazione, ricerca e creatività, e infine qualità dei servizi. Ci sarà tempo per addentrarsi in futuro su altre tematiche, intanto occupiamoci dell’argomento salute, soprattutto perché in questo settore Cremona evidenzia peculiarità che purtroppo hanno segno negativo. Cinque sono gli indicatori: speranza di vita, mortalità infantile, mortalità per incidenti stradali, mortalità per tumore e mortalità per demenze e malattie del sistema nervoso (65 anni e più). Alcuni più, alcuni meno, ma tutti questi indicatori inseriscono Cremona e provincia tra le aree con maggiori criticità. 

MORTALITA’ INFANTILE
Partiamo dal dato peggiore, vale a dire la mortalità infantile (i dati sono del 2014). Precisiamo subito che vengono valutati i decessi nel primo anno di vita per mille nati vivi residenti. La media nazionale è 2,8, la media lombarda è 2,9, ma a Cremona i decessi sono ben 5,1 ogni mille nati vivi. Un dato che pone la nostra provincia al 6° posto nazionale, alle spalle solo di Benevento e Cosenza (5,8), Nuoro (5,6), Foggia e Trapani (5,2). Il dato di Cremona è il più alto di tutta l’Italia del Centro-Nord. In questa area segue Brescia (4,2). Va considerato che negli anni il dato è variato sensibilmente: dal 2004 al 2006 Cremona era attestata a quota 5,5, poi la situazione era migliorata sino al 2,3 del 2013, quindi il ritorno a quella che si può de- finire una situazione di emergenza. 

MORTALITA’ PER DEMENZE E MA- LATTIE DEL SISTEMA NERVOSO
Non è migliore la situazione quanto a mortalità per demenze e malattie del sistema nervoso. Anche qui i dati sono del 2014, e considerano le persone con almeno 65 anni di età: si tratta dei tassi di mortalità per malattie del sistema nervoso e disturbi psichici e comportamentali (causa iniziale) ogni 10mila persone. Cremona è al 7° posto in Italia, con 36,3 casi; da segnalare che il quadro è peggiorato costantemente a partire dal 2004, quando i casi cremonesi erano 21,5 all’anno. La Lombardia è attestata su una media di 29,4, l’Italia a 27,9. Allineata con Cremona è Bergamo, mentre il dato peggiore è quello di Carbonia-Iglesias (45,6). La situazione migliore è quella di Pordenone (18,4). 

MORTALITA’ PER TUMORE 
Veniamo ad un indicatore particolarmente temuto, quello della mortalità per tumore: la valutazione è fatta per le persone tra i 20 e i 64 anni, e si tratta del tasso di mortalità ogni 10mila residenti. Innanzitutto diciamo che la situazione è migliorata ovunque, nel senso che si guarisce molto di più. I morti nel 2004 erano 11,2 in Italia, 11,9 in Lombardia, e in entrambi i casi la cifra nel 2014 è scesa a 9. A Cremona però è peggiore, con 9,6 (era 12,7 nel 2004), il che ci relega al 22° posto in Italia. Il primo posto spetta a Napoli (11,4), felicemente ultima Isernia (7,0). 

SPERANZA DI VITA 
Chiudiamo con due indicatori che utilizzano dati più freschi, del 2016. Il primo è la speranza di vita (cioé il numero medio di anni che un neonato può aspettarsi di vivere), che a Cremona (82,1 anni) è più basso sia rispetto all’Italia (82,8) che alla Lombardia (83,2). Consoliamoci col fatto che il miglioramento è graduale: sempre a Cremona, nel 2004 la speranza di vita era di 79,9 anni. Al top Rimini e Firenze (84,1), ultime Caserta e Napoli con 80,7. 

INCIDENTI STRADALI 
Chiudiamo con il dato riferito agli incidenti stradali, limitato ai decessi di persone tra i 15 e i 34 anni. Cremona è al 29° posto tra le 110 province italiane, con 0,9 morti ogni 10mila residenti. La media nazionale è 0,7, quella lombarda 0,5. La provincia più penalizzata è Vercelli (2,6) davanti a Nuoro (2,1); seguono Mantova e altre province con 1,6. Monza Brianza e altre province chiudono con 0,2. Anche in questo caso la situazione è nettamente migliorata nell’ultimo decennio. Nel 2004 il dato vedeva Cremona tra le province più penalizzate con 3,7 decessi (media nazionale di 1,8).



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