Resuscita l’autostrada Cr-Mn

INFRASTRUTTURE• Da un “no” che sembrava sicuro, adesso il progetto sembra più vicino 


di Vanni Raineri 
A volte serve un no “definitivo” per risvegliare il mondo dei sì e ottenere l’effetto contrario di quello prefissato. Lo scorso novembre, nel corso di un incontro a San Benedetto Po, il presidente di Infrastrutture Lombardia Giuliano Capetti sembrò mettere una pietra tombale sull’autostrada Cremona- Mantova, annunciando che si andava verso la revoca del contratto per l’insostenibilità finanziaria dell'opera. La Regione, disse Capetti, ha già stanziato per l’opera 108 milioni di euro ma, secondo il piano finanziario, ne servirebbero almeno 488, una somma impossibile da trovare. E comunque l’introito del pedaggio non giustificherebbe l’investimento. 
Subito esultarono i comitati ambientalisti e coloro che erano contrari all’opera, ma in fretta il vento è cambiato. La Regione ha fatto sapere di essere pronta a stanziare i 400 milioni necessari, e sia da Cremona che da Mantova sono giunti pareri favorevoli delle amministrazioni, cui si sono accodati Camere di Commercio e associazioni degli industriali. Ad attendere sono anche gli amministratori del territorio che da anni cercano soluzioni per le opere compensative, legate anche al progetto Tirreno-Brennero, a questo punto più fumoso: la gronda nord tra Casalmaggiore e Viadana e la tangenziale di San Giovanni in Croce, oltre ai diversi interventi per eliminare i passaggi a livello ferroviari. 
Questa settimana al Pirellone è giunto un nuovo via libera all’opera, con l’intenzione manifestata di sottoscrivere un patto per il sud della Lombardia, anche se si è deciso di far slittare di 6 mesi la trattativa. L’intenzione è di procedere ora con i chiarimenti di tipo progettuale (va riprogettata la parte poco oltre Piadena per l’incertezza della Ti-Bre), finanziario e giuridico, oltre alla valutazione, congiuntamente, del progetto di raddoppio della linea ferroviaria Milano- Cremona-Mantova. Va considerato che, se il collegamento tra Cremona e Milano oggi è problematico, ancor di più lo è quello tra Mantova e il capoluogo regionale. Chi parte da Mantova in auto verso Milano, passando in linea retta per Cremona ci mette poco meno di tre ore: è necessario arrivare a Verona o a Modena per imboccare un’autostrada, il che giustifica le finalità del progetto. Ma se dal mondo dell’industria e da gran parte del mondo politico arriva un sì deciso all’opera, il Movimento 5 Stelle resta dubbioso, a sinistra del Pd il no è deciso come quello dei comitati ambientalisti e delle associazioni degli agricoltori, sia Coldiretti che Confagricoltura. A seguito dell’incontro in Regione, il sindaco di Cremona Galimberti e il presidente della Provincia Viola hanno firmato una dichiarazione congiunta: “A luglio altro tavolo con il risultato degli approfondimenti tecnici, giuridici ed economici sull’autostrada e a marzo incontro specifico sul raddoppio della ferrovia Mantova-Cremona-Milano. Proseguiamo a tappe chiare e condivise il percorso della città e del territorio di Cremona verso la realizzazione delle infrastrutture. L’incontro di oggi in Regione Lombardia è stato positivo e costruttivo. Sull’autostrada come territorio (Comuni, Provincia, Camera di Commercio e categorie economiche) ci siamo presentati uniti, anche con il territorio di Mantova, e la Regione ha confermato l’investimento. Abbiamo condiviso un cronoprogramma di approfondimenti tecnici e una restituzione di questi a luglio. Abbiamo chiesto compatti anche una conferma dell’impegno della Regione sulla partita del raddoppio della linea ferroviaria Mantova-Cremona-Milano, i cui finanziamenti dipendono dal Governo. Abbiamo chiesto alla Regione di parlare col Governo per mettere a confronto i due progetti (autostrada e ferrovia) e verificare benefici in termini strutturali, economici e di tempo per entrambi. Il Governo relazionerà alla Regione a febbraio sul raddoppio, dunque a marzo abbiamo chiesto un tavolo specifico di aggiornamento. Siamo determinatissimi e coesi nel chiedere e realizzare finalmente le infrastrutture possibili e necessarie. Cremona è ricchissima di progetti di sviluppo e merita di uscire dall’isolamento con infrastrutture adeguate!”.

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