«Sindaco di giorno, di notte giro la città»

POLITICA • Ci riprova il “sindaco social”: «Stimo Vappina, ma dietro di lui c’è chi ha governato Casalmaggiore per 15 anni rovinandola». 


VANNI RAINERI 
Le Comunali del 2014 a Casalmaggiore rappresentarono una sorpresa tra le più rilevanti della politica cremonese. Filippo Bongiovanni (leghista candidato da liste civiche) ottenne il 23,81% al primo turno, a fronte del 37,28% del candidato della sinistra Claudio Silla, sindaco uscente. Il 19,46% ottenuto dal Listone (solitamente più orientato al centro-sinistra) lasciava intendere un percorso in discesa per Silla, mentre era lecito attendersi che il 10,14% di Forza Italia potesse dirigersi verso Bongiovanni. Accadde poi che i tentativi di apparentare il Listone alla sinistra al secondo turno provocarono una frattura che si espresse in una sorta di “vendetta listoniana”, coi voti al “nemico” leghista e beffa finale. Bongiovanni vinse per 51 voti: 50,42% contro il 49,58% di Silla: il primo aggiunse 1.276 voti, il secondo solo 210. 
Il nostro incontro col sindaco parte da qui: allora il vento di Renzi trascinava il Pd, oggi il vento è tutto dalla sua parte. Però c’è il fattore Listone, che appoggia il suo avversario, Fabrizio Vappina. Come si combinano questi due elementi? 

«Il Listone nasce da un dissidio nel 2009 nel centrosinistra che ha sempre governato Casalmaggiore. A parole si formò un gruppo civico, che però si è sempre schierato a sinistra e ora torna nel suo alveo dopo aver dimostrato agli alleati che senza questa componente non vanno da nessuna parte. Le amministrative non sono mai scontate: si sceglie una squadra e una persona, poi incide quella componente dell’elettorato che segue il partito di riferimento». 

Possiamo definirla il primo sindaco social, tanto che spesso informa direttamente i cittadini su truffe in atto, disguidi eccetera, senza usare canali ufficiali. 
«Non lo faccio infatti da sindaco, ma di persona: evito il canale istituzionale perché non sarebbe possibile postare tutto, invece qui mi prendo la responsabilità di quel che dico, poi spesso i post vengono rilanciati. In questi 5 anni ho così segnalato ai cittadini quanto fatto e quanto non siamo riusciti a fare. Aggiungo che mentre di giorno lavoro, di notte giro la città». 

Di notte? 
«Certo, segnalo cosa non va nei quartieri: credo che la targa della mia auto sia stata segnalata parecchie volte ai carabinieri. Almeno 2-3 volte la settimana faccio questi giri notturni». 

La prima immagine da sindaco che ricordo è in piazza in occasione del mercato a segnalare venditori abusivi... 
«Ho combattuto la presenza di abusivi e di persone che chiedevano ovunque l’elemosina, spesso in modo aggressivo, e per questo abbiamo anche modificato il regolamento. Oggi ne restano alcuni ma in luoghi privati, dove possono restare se il proprietario non segnala nulla» 

Ad esempio al Santuario della Fontana. Ma non pensa che quest’attività per gli immigrati sia in fondo il minore dei mali? 
«No, perché sono controllati dalla malavita organizzata».

Tornando al mercato, c’è stato il tentativo di rivitalizzarlo. 
«A fine febbraio abbiamo riorganizzato la sistemazione dei banchi ovviando ai vuoti che si erano creati e concentrandoli in piazza. Negli ultimi due sabati poi ci sono state alcune iniziative collaterali, e devo dire che questo lavoro condotto in équipe tra Comune e commercianti sta dando buoni risultati». 

L’assessore Salvatore nei giorni scorsi ha lanciato l’allarme sul disagio dei minori. 
«Il miglioramento dei metodi di diagnosi di certe patologie ha consentito di avere un quadro puntuale sulla situazione dei minori, e i dati mostrano eloquentemente come ogni anno aumentino le risorse da destinare agli interventi. Il fenomeno riguarda tutti ma nel Casalasco è più profondo, forse perché qui la diagnosi è più accurata. Si pensi che per il servizio ad personam (insegnanti di sostegno a scuola) il Comune spendeva nel 2014 19.600 euro l’anno, che oggi sono diventati oltre 118mila, e le proiezioni sul futuro non sono incoraggianti». 

Da pochi giorni è in funzione la nuova sede Asst in piazza Garibaldi, e ci sono critiche social sulla penuria di parcheggi e il rischio di intasamento in piazza. Un rischio che lei all’inaugurazione disse di aver considerato, prediligendo però la concentrazione di servizi in centro. 
«La situazione la vedo ogni giorno (Bongiovanni spalanca la finestra posta proprio di fronte, ndr) ed è sotto controllo. Prima la corsa era ad esternalizzare i servizi in periferia, oggi è cambiato l’obiettivo: io penso vada salvato il centro storico, che altrimenti smette di essere frequentato col risultato che muore il commercio e con lui il cuore pulsante della città. L’intervento tra l’altro ha anche consentito il recupero di un palazzo importante di piazza Garibaldi. Quanto ai parcheggi, la maggior parte dei fruitori arriva prima delle 9, quando il parchimetro non è ancora scattato quindi si parcheggia gratis. Abbiamo solo inserito due posti per disabili e uno per madri partorienti vicino all’ingresso, poi eventualmente la Fondazione Busi ha la possibilità di ricavare alcuni posti all’interno. Consideriamo che questo non è un pronto soccorso, ma un luogo in cui si prenotano visite o se ne fanno di prestabilite. Io la città la conosco, al contrario di altri che criticano». 

E’ vero che noi casalaschi tendiamo a metterci poco in gioco criticando poi chi cerca di fare qualcosa? Vedi gli eventi. 
«Credo che Casalmaggiore proponga tanti eventi ogni anno, ma spesso le persone non apprezzano. Devo dire che però poi alla fine agli eventi la gente viene». 

Recentemente lei è finito sulla stampa nazionale per non aver concesso la cittadinanza ad una persona straniera che ne aveva maturato il diritto ma ha dimostrato di non conoscere la nostra lingua. 
«Si vede che questo non accade così spesso. Evidentemente la maggior parte dei miei colleghi trova gente che sa l’italiano. Oppure ci fa meno caso». 

Se fosse accaduto anni fa, la sua opposizione la avrebbe probabilmente attaccata. Oggi la sensazione è che difendere i migranti non sia un tema così... popolare. 
«Può darsi, ma si parla di un problema quando è sentito. Da quando Salvini ha bloccato gli sbarchi nessuno parla più di migranti. Ma per arrivare a questo ci sono state grosse battaglie. Quindi se un argomento esce dal target della gente, ci esce anche per le minoranze». 

Casalmaggiore è un comune anomalo, avendo oltre una decina di frazioni in cui vive quasi la metà della sua popolazione. Frazioni che nel 2014 furono determinanti per la sua vittoria e non a caso Vappina sta percorrendo da tempo. 
«Posso dire che, col mio mandato, per la prima volta le frazioni hanno avuto pari dignità in strade, parchi e servizi, gli investimenti sono stati suddivisi tra capoluogo e frazioni, e li completeremo». 

Ecco, veniamo allora ad alcune cose che sono da fare. 
«Alcuni progetti sono da concludere, poi ne elenco solo due interessanti. Il primo è l’illuminazione a led con nuove tecnologie che partirà tra settembre e ottobre. La seconda l’efficientamento energetico negli uffici comunali con interventi di rilievo; di recente ho visitato un comune bresciano dove si pro- duce teleriscaldamento a freddo ad impatto zero collegando gli uffici comunali». 

Costoso? 
«Un prezzo sopportabile con un project financing. E’ un progetto bellissimo: abbiamo già studiato di collegare palazzetto, stadio, scuole e asilo nido in zona Baslenga, e anche privati come ad esempio l’Avis». 

Due cose che ha fatto di cui va orgoglioso?
«L’ampliamento della scuola di Vicomoscano e la soluzione del nodo gas, che ci consente di vivere». 

Da decenni un tema elettorale è la necessità di una tangenziale, che essendo da sempre collegata come opera compensativa al progetto Ti- Bre, viene rimandata all’infinito. 
«Si è capito che nei prossimi 5 anni la Ti-Bre non si farà, mentre la Cremona-Mantova sì. Sul tavolo della Regione c’è la possibilità di legare questa opera compensativa alla CR-MN, poiché un tratto di quella sarà di competenza Autocisa, che la farà realizzare a Stradivaria cedendogli opere compensative, tra cui la nostra tangenziale. Dovremo essere bravi a cogliere l’occasione». 

Che avversario è Fabrizio Vappina, avvocato come lei? 
«C’è un rapporto di stima reciproca. So bene però che dietro di lui agisce il gruppo che conosciamo, che ha governato 10-15 anni Casalmaggiore e l’ha rovinata». 

Rovinata? 
«Sì, io ho iniziato a ricostruire cambiando le cose, anche se oggi ci sono meno risorse». 

Fino al 2000 i sindaci hanno recuperato contenitori importanti: in pochi anni il restauro del Teatro Comunale, Santa Chiara, il Museo Diotti, il Museo del Bijou, l’Auditorium Santa Croce... 
«Hanno fatto quel che dovevano fare, poi i loro successori hanno avuto grandi risorse (ad esempio gli oneri di urbanizzazione) spendendole male. Oggi quei contenitori sono risorse importanti, che ovviamente hanno un costo di mantenimento elevato. Le tasse più di tanto non possiamo alzarle, quindi le entrate sono molte meno, e le spese obbligatorie rendono il compito difficile».

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