la convergenza «molti di quelli che in questi anni han sempre puntato il dito contro la coldi- retti e il sottoscritto si sono convertiti»
Un protocollo d’intesa per voltare pagina. «Dopo tutte le critiche e le invettive che ci sono piovute addosso in questi anni per la linea intransigente che abbiamo tenuto sulla Fiera, è arrivato il momento della “conversione”. Confartigianato, Apindustria, CNA, Confcommercio e Libera hanno sottoscritto un protocollo d’intesa che accoglie in toto le condizioni e le proposte di Coldiretti per un rilancio dell’Ente. E la cosa ancor più sorprendente è che anche gli altri soci della Fiera hanno salutato con favore l’intesa dichiarando, in alcuni casi, di essere ben disponibili a sottoscriverla a loro volta»: a parlare è Paolo Voltini, Presidente di Coldiretti Cremona, alla vigilia della nuova edizione della Fiera internazionale del bovino da latte.
«Consideriamo un oggettivo passo avanti la convergenza che sembra esserci oggi su argomenti che meno di un anno fa, quando li evocava Coldiretti, sembravano delle eresie. La difesa della “cremonesità” dall’assalto perpetrato dalla Coldiretti è stato in questi anni uno degli argomenti più gettonati dal quotidiano della Libera, soprattutto quando il dibattito politico riguardava l’Associazione Allevatori e CremonaFiere. Ricordiamo tutti, credo, le interviste contro Coldiretti rilasciate a più riprese da molti esponenti di spicco della politica e delle categorie. Ci hanno accusato di malafede, di essere presuntuosi e disfattisti. Se tutti erano d’accordo, essere contrari era semplicemente visto come un atto di lesa maestà – prosegue Voltini –. Ebbene, molti di quelli che in questi anni han sempre puntato il dito contro la Coldiretti e contro il sottoscritto, oggi, almeno sulla Fiera, si sono convertiti. E questo è certamente un bene, sempre ammesso che si tratti di una conversione sincera».
Come evidenzia Coldiretti Cremona, la portata innovativa del protocollo d’intesa sottoscritto (il 22 luglio scorso) è legata al fatto che si è convenuto sulla necessità di un piano strategico e di interventi adeguati per rilanciare la Fiera. Inoltre «quelli che osannavano le modifiche statutarie di un anno fa, hanno di fatto dovuto riconoscere che Coldiretti aveva ragione nel ritenere tali modifiche non urgenti, intempestive ed inadeguate. Anche inutili, secondo Coldiretti».
«Quelli che hanno deciso di avviare un contenzioso legale contro il Consorzio Agrario, minacciandolo addirittura di espulsione da socio, si sono impegnati a pervenire velocemente ad una composizione bonaria della vicenda» prosegue Voltini, nel sottolineare i punti fondamentali dell’intesa raggiunta, incluso il fatto che «quelli che fino a poco tempo fa votavano fiduciosi tutti i bilanci, con il protocollo hanno concordato nell’affidare ad una società esterna l’effettuazione di una due-diligence, una accurata verifica sui dati contabili e societari, come da noi più volte richiesto, per distinguere in modo incisivo le responsabilità della pregressa gestione dal nuovo corso». Infine «quelli che fino a ieri sostenevano che i problemi della Fiera dipendevano esclusivamente dai rapporti più o meno buoni tra Coldiretti e Libera, hanno sottoscritto un’intesa che avrà valore se condivisa e sostenuta da tutti i Soci». «E’ significativo il fatto che ogni ipotesi di rilancio e il futuro della Fiera, ancor prima di ogni progetto e di ogni partnership con altre fiere – aggiunge Voltini – debba passare dalla condivisione dei contenuti del protocollo d’intesa e dal mantenimento degli impegni economici e finanziari garantiti finora dalle banche (Credito Padano, Banco BPM) e dai soci pubblici (Comune, Cciaa, Provincia)». «Torno ad affermare con soddisfazione la positività dell’accordo raggiunto, che per Coldiretti non rappresenta il punto di arrivo, ma solo un primo importante passo, una pre-condizione, per ripensare e progettare il futuro di CremonaFiere – conclude Voltini –. Mi auguro anche che la firma di quest’intesa da parte di molte sigle importanti possa aprire una nuova fase anche per una città che si sta spegnendo e per un territorio che sta perdendo quello slancio e quell’energia indispensabili per un nuovo protagonismo, politico ed economico. Il confronto ed i legittimi distinguo che esistono su tante cose tra Coldiretti e Libera non sono “il problema” di Cremona e non dovranno essere più l’alibi per nessuno».
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