Cotechino e blisgòn, la sagra del vero tortello casalasco

Il programma completo della storica manifestazione che porta tradizioni, divertimento e sapori del territorio, quest’anno dall’1 al 5 novembre


Attesissima, proprio come la Fiera di San Carlo, torna puntuale anche la Sagra del Cotechino e del Blisgòn, portando con sé uno slogan: “I sapori dell’autunno in tavola”. 
LA NOVITA’ 
Quest’anno c’è una novità: dopo 21 anni la storica sagra lascia la tensostruttura e trasloca all’oratorio del Duomo di Casalmaggiore. La location della 22esima edizione, quella di quest’anno, sarà piazza Marini 1. Lo scorso anno la kermesse aveva già subito un piccolo spostamento. Si era svolta in piazza Marini e non nel cortile dell’ex circolo Turati (come è stato per vent’anni), perché erano in corso i lavori per i nuovi uffici dell’Ats Valpadana. Come la fiera di San Carlo, anche la sagra del cotechino e del blisgòn aprirà i battenti venerdì 1 novembre e proseguirà fino a martedì 5 novembre. Location diversa, dunque, ma stesso divertimento. La decisione di traslocare, infatti, risponde esclusivamente a un’esigenza di tipo logistico. Gli organizzatori hanno comunque garantito un ambiente chiuso e riscaldato e un ampio parcheggio per i visitatori. 
GLI ORARI 
L’apertura delle cucine è tutti i giorni, dall’1 al 5 novembre, dalle ore 12 alle ore 14 e dalle ore 18 alle ore 23. 
IL MENU’ 
Il menù, come sempre sfizioso, è composto da tortelli di zucca, i cosiddetti blisgòn, cotechino con polenta e contorno di lenticchie, purè o crauti, spalla cotta e salame (mariöla), trippa, ciccioli con polenta, formaggio grana con polenta. Gli organizzatori fanno sapere che per i tortelli e il cotechino ci sarà anche la possibilità di essere acquistati da asporto, per chi li vorrà consumare gli alimenti a casa o portarli a qualche parente da assaggiare. 
INFO E DETTAGLI 
Tutte le info sulla sagra sono disponibili rivolgendosi alla Pro Loco di piazza Garibaldi, anche all’indirizzo di posta elettronica info@prolococasalmaggiore.it. Inoltre, durante la sagra sarà allestita anche una grande pesca di beneficenza. I sapori dell’autunno sono pronti a partire... da Casalmaggiore.

ecco tutti i segreti del tortello di zucca 

Sono tante le tradizioni gastronomiche della nostra provincia, molte da sempre protagoniste della stagione autunnale. Una tra le più importanti sono i blisgòn, i tortelli di zucca di Casalmaggiore, protagonisti della sagra di cui si è parlato nelle pagine precedenti. Una specialità culinaria del casalasco riconosciuta con il marchio De.Co. (Denominazione Comu- nale) come prodotto tipico della città nel 2010. Esistono numerose ricette a seconda delle zone d’influenza mantovana o cremonese, ma al cui centro rimane l’ortaggio arancione. Questo perché era, ed è tutt’ora, un frutto abbondante nel comprensorio, da Casalmaggiore a tutte le zone limitrofe. 
IL NOME 
Chi non li conosce, non arriverà mai da dire che “blisgòn” significa “tortelli”. Il nome deriva dal dialetto blisgèr, che in italiano significa «scivolata». Dopo la cottura in pentola, per poterli raccogliere con il mestolo bisognava stare attenti che essi non «sfuggissero» da tutte le parti per via della loro forma rettangolare a busta, con la pasta ripiegata su se stessa a chiudere il ripieno. 
LE CARATTERISTICHE 
Il blisgòn è generalmente prodotto seguendo un unico filone comune. Ma ogni famiglia apporta le sue modifiche e le varianti che riguardano il ripieno e il condimento. In linea generale, gli elementi cardine con cui è fatto il ripieno sono zucca, mostarda, amaretti sbriciolati e noce moscata; la sfoglia invece con farina bianca, uova e sale; mentre il condimento in bianco con burro, salvia e parmigiano reggiano, oppure in rosso con la passata di pomodoro. 
IL PROCEDIMENTO 
Un altro capitolo interessante è quello legato al procedimento di preparazione del tortello. Il tutto inizia un paio di giorni prima della cottura, a cominciare dal ripieno. Viene fatta cuocere la zucca, inclusa la scorza, nella pentola a pressione; viene tolta la polpa con un cucchiaio e conservata in uno strofinaccio e lasciata sgocciolare; se la polpa è abbastanza consistente, basta anche un giorno e una notte. Può anche essere cotta in forno. Al termine del periodo di riposo, la zucca viene mescolata con gli altri ingredienti, impastata e assaggiata. Deve prevalere il sapore degli amaretti; se si ha salato la zucca in pentola non è necessario aggiungere altro sale. La sfoglia invece viene divisa in due strisce uguali. Su una di queste viene posizionato a intervalli regolari il mucchietto del ripieno, poi ricoperto con l’altra sfoglia di pasta, pressando bene i bordi attorno al ripieno stesso. Usando una rotella tagliapasta, si ricavano i tortelli di forma rettangolare. Possono essere poi cotti delicatamente in acqua salata per 7 minuti. Vengono poi scolati e distribuirli in una zuppiera a strati alternati con il condimento bianco e rosso. Ora che ne conoscete la preparazione, potrete apprezzare ancor di più il piatto per eccellenza di Casalmaggiore.

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