Dopo il nostro servizio arrivano alcuni provvedimenti sulla pagina Facebook che conta quasi 17mila iscritti
Ha
suscitato grande clamore la notizia, pubblicata la scorsa settimana sul
nostro giornale, della decisione di Davide Monteverdi, 49enne e dj di
professione, di lasciare il gruppo Facebook “Non sei cremonese se...”,
di cui era amministratore da quattro anni. Monteverdi ha motivato la sua
decisione parlando di «troppo odio», raccontando le minacce che ha
ricevuto da alcuni utenti (rimproverati o cancellati dal gruppo per il
mancato rispetto del regolamento) e spiegando di voler «tornare alla
vita vera». Sui social, dopo l’uscita dell’intervista sul Piccolo,
decine di commenti, fuori e dentro il gruppo. «Questa realtà è
cresciuta tantissimo – ha scritto Andrea –, se alla guida c’è una sola
persona può succedere che quest’ultima diventi l’unico bersaglio delle
teste calde: suggerisco che la gestione quotidiana non ricada più sulle
spalle di una sola persona». Gli fa eco Susanna, che scrive: «Questo
clima d’odio si respira un po’ in tutte le pagine, dietro la tastiera le
persone frustrate scaricano la loro aggressività...». Mario aggiunge:
«Non serve un genio per capire che i social si sono trasformati in una
fabbrica di odio. Chi non la pensa come te diventa un nemico da
sconfiggere: il confronto costruttivo degenera ogni volta». Dopo alcune
ore dal nostro servizio, sul gruppo è arrivato un primo provvedimento
di Stefano Guindani, fondatore (insieme a Lu Bertolini) di “Non sei
cremonese se...”: «Per solidarietà verso il nostro amministratore – ha
scritto -, che ha deciso di lasciare la carica in seguito alle minacce
ricevute e in qualità di fondatore di questo gruppo, vi informo che non
verranno più accettati nuovi iscritti». Poi la precisazione: «Se il
gruppo continuerà ad essere solo un luogo dove continuare ad attaccare
altre persone non escludo la chiusura del sito stesso». Centinaia di
commenti dopo, un nuovo post che arriva sempre dal fondatore, che questa
volta annuncia pubblicamente la decisione di nominare venti moderatori
che saranno attivi a partire dai prossimi mesi. «Presto sveleremo i
nomi», ha fatto sapere Guindani. Lunga vita al gruppo, dunque, dopo la
nostra intervista. Con l’obiettivo che “Non sei cremonese se...”, da
piazza virtuale nata per amore della città, non si trasformi in vero e
proprio ricettacolo dell’odio.
Commenti
Posta un commento