Fotovoltaico della discordia, ora parte la raccolta firme



AMBIENTE • Lanciata su change.org da una serie di comitati ambientalisti cremonesi

VANNI RAINERI 
Non bastasse il caso del fotovoltaico sui terreni della Fondazione Cremona, a provocare sconquassi nella maggioranza è anche il nuovo caso, segnalato dal senatore cremonese Bossi a metà settimana sui social, dell'opuscolo promosso dal Comune sui consigli a favore della salvaguardia ambientale ai cittadini di Cremona, ai quali si consiglia, tra le altre cose, di fare meno figli. Ovvio che, nonostante sindaco si sia immediatamente dissociato e l'assessore interessato abbia recitato il mea culpa, il caso sia rimbal- zato a livello nazionale. E' un momento così per l'Amministrazione comunale, che sul fotovoltaico (faccenda decisamente più pesante) paga una sottovalutazione inspiegabile. Di fatto il risultato è stato quello di compattare le opposizioni, creare forti malumori al proprio interno ed ora lasciare che si coinvolgessero i cittadini. Infatti si è svolta giovedì sera una riunione tra numerose associazioni ambientaliste e di promozione culturale: obiettivo fare il punto sulla possibile realizzazione del mega parco fotovoltaico di 15 ettari su suolo agricolo. Dopo le prime prese di posizioni di dicembre in cui avevano espresso la oro contrarietà all’ipotesi di realizzare un parco fotovoltaico e dopo l’appello di 20 associazioni lanciato una settimana fa in cui si invitava l’Amministrazione comunale a riflettere e a valutare le tante criticità di un simile progetto, la decisione ultima è quella di continuare l’opera di informazione e sensibilizzazione coinvolgendo attivamente più cittadini possibile attraverso un petizione lanciata sulla rete dal titolo “Appello alla cittadinanza. Firma la petizione delle Associazioni ambientaliste Cremona NO al Fotovoltaico a terra SI sui tetti”.
«Da oggi - affermano i promotori - è già possibile sottoscrivere l’Appello online su change.org. Obiettivo essere in tanti a dire no a questo mega impianto. Sbagliato nel merito e nel metodo di valutazione».
Tra i promotori della petizione: Legambiente circolo Vedoverde; WWF; Passione per Cremona; CreaFuturo per le energie rinnovabili; sez. cremonese ISDE-medici per l’ambiente; Salviamo il paesaggio cremonese, cremasco, casalasco; Donne Ambiente Salute; BiancoSpino; El Muroon; Forum delle idee; No Triv Lombardia; Coordinamento No autostrade CrMn e TiBre; Campagna nazionale “Almeno il 55%”coordinamento cremonese. 
“In data 20 novembre 2019 - afferma il testo della petizione -, in seguito ad un bando di gara, la Fondazione Città di Cremona ha aggiudicato il diritto di superficie per i prossimi 30 anni ad una grande azienda privata che vi costruirebbe e gestirebbe per 30 anni l’impianto fotovoltaico ricavandone i relativi utili dovuti alla vendita dell’energia elettrica prodotta. In cambio la Fondazione riceverebbe, a progetto approvato, una cifra già precedentemente concordata. Nell’estate e autunno scorsi, senza alcun confronto con la cittadinanza, senza coinvolgere né il Consiglio comunale né le Commissioni consigliari e senza un’istruttoria tecnica approfondita, la Giunta comunale ha dato un parere positivo di massima e solo in data 30 gennaio 2020 ha indicato alla Fondazione Città di Cremona alcune prescrizioni generiche che non cambiano la natura dell’intervento, visto che non mettono in discussione il nodo centrale: il parco fotovoltaico costruito e impiantato a terra su terreno agricolo. Per queste ragioni, considerato che un mega impianto di fotovoltaico a terra avrebbe un impatto notevole sul piano paesaggistico, sarebbe uno scempio dal punto di vista ambientale, rappresenterebbe un colpo alla stessa credibilità delle energie rinnovabili che devono sempre accompagnarsi a condizioni di sostenibilità e dunque costituirebbe un precedente pericoloso, si chiede al Comune di Cremona di rivedere il proprio parere e di bocciare questo progetto prima che diventi definitivo”. Il fatto che la raccolta firme parta da sinistra, fa certamente più male a chi amministra la città. Ma le conseguenze potrebbero essere non solo di ordine sentimentale.

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