Già in funzione l’ospedale da campo della Ong Usa Samaritan’s Purse

CORONAVIRUS • Montato in pochi giorni grazie all’aiuto di volontari cremonesi. Ha 68 posti letto


Vanni Raineri
E’ già operativo da ieri mattina l’ospedale da campo realizzato dalla Ong americana Samaritan’s Purse. L’idea di una simile struttura, solitamente montata nel mondo in occasione delle più terribili carestie, pestilenze e disastri naturali, rende bene l’idea che oggi al centro delle preoccupazioni del mondo ci siamo noi. Chi l’avrebbe detto solamente qualche settimana fa, quando andare a vedere una partita di calcio o al cinema sembrava la cosa più banale, ed oggi assume i contorni di un sogno?
La partenza dall’aeroporto di Verona di una colonna mobile della Protezione Civile di Cremona, con 11 volontari, per il ritiro della struttura e del materiale è avvenuta martedì. La Samaritan’s Purse è una organizzazione umanitaria cristiana evangelica degli Stati Uniti, e quello di Cremona è il primo ospedale da campo allestito in Italia per fronteggiare l’emergenza Coronavirus.
Ieri mattina c’è stato il tempo non tanto di una inaugurazione (non è il momento di tagliare nastri), bensì di una scarna cerimonia nella quale il responsabile Eric Timmens ha dedicato l’iniziativa al nostro Paese, ringraziando chi ha collaborato nell’operazione. Era presente anche l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera, il quale ha ringraziato la Ong, tutti coloro che hanno contribuito e in particolare il Cavalier Giovanni Arvedi che si è fatto carico di tutte le spese necessarie per la permanenza dei membri della Ong, una sessantina, che sono ospiti dell’Hotel Continental.
L’ospedale da campo è già operativo da ieri, anche se all’incirca per la metà del suo potenziale, che è di 60 pazienti ospitati oltre ad 8 in terapia intensiva. Nel presidio realizzato nel parcheggio interno dell’ospedale Maggiore verranno ospitati pazienti in dimissione e pazienti in attesa dei tamponi
I responsabili dell’Asst di Cremona hanno affermato che c’era grande bisogno del sostegno a stelle e strisce per fronteggiare l’emergenza, dopo che alcuni pazienti sono già stati trasferiti fuori regione a causa della situazione drammatica.
I lavori di montaggio della struttura  dell’Ospedale da campo si sono avvalsi tra gli altri dell’aiuto della Protezione Civile della Provincia di Cremona con 12 volontari mercoledì delle Associazioni “I due Navigli” di Casalbuttano, “Circolo Atlante” di Cremona, “Nore” di Malagnino e “Padus” di Gerre de’ Caprioli. Giovedì hanno contribuito il Gruppo volontari Platina di PIadena e Il Grande Fiume di Casalmaggiore.
Sempre mercoledì, nel pomeriggio, personale delle Forze Armate e in particolare del 10° Reggimento Genio Guastatori di Cremona sono stati presenti nell’area dando il loro fondamentale supporto per velocizzare e facilitare il montaggio della struttura.
Anche Padania Acque ha contribuito all’allestimento dell’ospedale da campo. La società che gestisce il servizio idrico integrato nella provincia di Cremona ha garantito, infatti, un supporto logistico all’Asst di Cremona, alla Protezione Civile e all’associazione evangelica americana Samaritan’s Purse, nella realizzazione degli impianti di acqua potabile e di fognatura.
Inoltre, Padania Acque ha provveduto all’acquisto di materiale necessario al corretto funzionamento dell’ospedale da campo. Lo stesso materiale sarà donato all’Ospedale di Cremona al fine di garantire l’uso dell’acqua, elemento essenziale soprattutto all’interno della tensostruttura che ospita i nuovi 60 posti letto di cui 8 di terapia intensiva.
«Padania acque si è immediatamente resa disponibile per attivare il nuovo ospedale da campo in fase di allestimento presso l’ospedale di Cremona - spiega il Presidente di Padania Acque, Claudio Bodini -. Un’azienda di servizi pubblici deve fare la sua parte, tempestivamente e con efficenza attraverso tutta la struttura tecnica«.
«Padania Acque si è messa a disposizione, attraverso i nostri tecnici fornendo i materiali necessari, per la realizzazione dell’ospedale da Campo – conclude l’amministratore delegato, Alessandro Lanfranchi –. Continueremo a essere presenti anche per gli interventi manutentivi che potrebbero essere richiesti nelle prossime settimane. Lo stesso impegno verrà messo a disposizione anche dell’Asst di Crema sempre per l’allestimento di un ospedale da campo per il quale abbiamo effettuato il primo sopralluogo».

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