«Ora si torni alle buone abitudini»

FORMA FISICA • Per mesi a casa con diete sbagliate e sedentarietà: il parere della dottoressa Subacchi

Benedetta Fornasari
Questa estate non importa se la prova costume è superata oppure rimandata al 2021. Siamo tutti promossi perché qualche chiletto in più (quasi inevitabile conseguenza del lockdown) lo avevamo messo in conto. I mesi di quarantena forzata ci hanno appesantito: lo stile di vita sedentario, associato a una alimentazione spesso non equilibrata, ha avuto un effetto devastante per il nostro organismo, che non ha potuto vivere la sua tradizionale “primavera”, quel graduale risveglio del corpo necessario per rimettersi in forma dopo il letargo invernale.
Il periodo appena trascorso è stato deleterio per la nostra educazione alimentare. I risvolti psicologici dell’emergenza sanitaria e la maggiore difficoltà nel reperire generi alimentari vari, freschi e di qualità hanno giocato un ruolo determinante. Le nostre abitudini sono cambiate e il nostro fisico, come ci spiega la dottoressa Annalisa Subacchi, Biologo Nutrizionista presso il Poliambulatorio MedicinaPo di Cremona, ne ha fatto le spese.
«La riduzione degli spostamenti, anche per l’acquisto di prodotti di prima necessità, ci ha portato a mangiare male, privilegiando carboidrati, zuccheri, insaccati, cibi in scatola e a lunga conservazione. Pazienti che prima del Covid-19 non avevano alcun problema ora soffrono di disturbi dell’apparato gastrointestinale, di irritazioni cutanee, di allergie strane, di insonnia e di dolori alle articolazioni e alla schiena. L’aumento medio del peso corporeo post Coronavirus è di circa 3-4 kg, un incremento poco significativo e normale data la situazione. Gli esami del sangue attestano però valori elevati per quanto riguarda i trigliceridi, il colesterolo e la glicemia; inoltre rilevo scompensi nutrizionali e un rallentamento generalizzato del metabolismo che deve essere riattivato da un regime alimentare corretto e da un moderato, ma regolare, esercizio fisico. Ad aggravare la situazione ha contribuito la moda della panificazione domestica con un vero e proprio boom dei prodotti da forno fatti in casa (pizza e torte) e di cibi ad alto contenuto di farine raffinate, a discapito del consumo di frutta e verdura. In questa fase di ripartenza abbiamo bisogno di una dieta disintossicante e drenante, che aiuti a combattere la ritenzione idrica e a riacquisire tonicità muscolare. Sono preoccupata per i disturbi alimentari di natura psicologica che sto riscontrando in molti ragazzi, di età compresa tra i 12 e i 14 anni, e in giovani adulti tristi e depressi tanto da essere in cura dallo psicologo per problemi di anoressia e bulimia. La perdita della routine quotidiana e il cambiamento degli orari scolastici, lavorativi e dei pasti hanno alterato i ritmi biologici pertanto è necessario rieducarsi a mangiare in modo corretto e salutare. Mangiare in modo disordinato, accumulare cibo, ingerirlo in continuazione o, al contrario, nutrirsi poco e saltare uno o più pasti al giorno, sono conseguenze dirette della situazione di stress e di paura generata dalla pandemia. Molte persone hanno cercato gratificazione in particolari tipologie di alimenti rifugiandosi ad esempio nel cioccolato che contiene il triptofano, un aminoacido precursore della serotonina, l’ormone della felicità. È necessario quindi spezzare questo circolo vizioso che altera la catena biochimica dell’organismo creando seri problemi metabolici e alimentari. Salute e benessere dipendono da ciò che mettiamo in tavola ma non solo. Il consiglio che rivolgo a tutti, e in particolare ai giovani, è quello di ripartire, di riprendere possesso della propria vita e di ritornare alle buone abitudini di un tempo».

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