Tesori segreti aperti al pubblico grazie al Fai

TURISMO • Questo fine settimana e il prossimo aperture straordinarie di tanti edifici solitamente inaccessibili

VANNI RAINERI 

Torna anche quest’anno l’iniziativa “Giornate Fai d’autunno”, che consente la visita a un migliaio di luoghi aperti per l’occa- sione dai volontari del Fai. Si snoda su due fine setti- mana, il presente e il pros- simo, per spalmare le visi- te in epoca Covid. Si tratta in parecchi casi di luoghi poco conosciuti ma stra- ordinari, solitamente chiusi alle visite. Visite che si possono prenotare con una donazione minima di 3 euro. Da segnalare che durante queste date l’i- scrizione al Fai-Fondo Ambiente Italiano ha una riduzione di 10 euro su tutte le tariffe ed è gratu- ita per il personale sanita- rio. Per partecipare agli eventi cremonesi è consi- gliata la prenotazione che si effettua cliccando su https://bit.ly/2SsZ6xM. Sono 7 i luoghi visitabili nella nostra provincia, dei quali 4 si trovano in città e 3 nel Cremasco. Partiamo dai cremonesi.

ARCHIVIO STORICO DIOCESANO E PALAZZO VESCOVILE 
 
L’apertura, in piazza S. Antonio Maria Zaccaria, è oggi dalle 10 alle 18 e do- mani sempre dalle 10 alle 18. Si potranno scoprire gli intarsi lignei del Platina nella Sala Bolognini, due Corali della Cattedrale esposti nella Sala della Rotonda insieme ai pro- getti di isolamento del Duomo. Nella Cappella di Santo Stefano ritroviamo quel gusto settecentesco voluto dal vescovo Litta negli interventi promossi intorno al 1735. La grande pala d’altare, inserita in una finta architettura, è opera del casalasco Mar- cantonio Ghislina e cele- bra il martirio di Santo Stefano. Tra i pezzi più si- gnificativi, come detto, i corali quattrocenteschi del Capitolo della Cattedrale, come il Codex III, notato dal cremonese G.F. Mon- tani, e il Codex V, miniato da A. Cicognara. 
 
MUSEO LAURETANO E COMPLESSO DI SANT’ABBONDIO
 
Apertura in piazza Sant’Abbondio oggi dalle 10 alle 17,30 e domani dal- le 12,30 alle 17,30. Si po- tranno visitare tutti gli angoli del Complesso di Sant’Abbondio, compresa la sagrestia, il Museo Lau- retano e le salette del chiostro, il cui probabile progettista fu Cesare Ce- sariano, vicino agli Umilia- ti e allievo di Bramante a Roma. Il Complesso è di antiche origini: probabil- mente appartenuto ai Benedettini, nel ’200 passò agli Umiliati, poi ai Teatini e, infine, fu trasformato in parrocchia nel 1804. L’in- terno della chiesa accoglie gli interventi pittorici cin- quecenteschi di grandi ar- tisti come O. Samacchini, il Malosso e G. Campi, men- tre nella sagrestia monu- mentale sono conservate numerose tele del Massa- rotti. Il Santuario Laureta- no, edificato adiacente al- la chiesa nel 1624, custo- disce la Madonna Nera, scultura oggetto di grande devozione soprattutto do- po la peste del 1630. Dal chiostro bramantesco è possibile accedere a diver- si ambienti con decorazio- ni di carattere storico-mi- tologico eseguite nei primi decenni del ’500, i sotter- ranei di inizio ’800 e il Mu- seo Lauretano, in cui si trovano l’antica raccolta di
ex voto, preziose suppel- lettili liturgiche, straordi- nari dipinti come la bem- besca Madonna adorante il Bambino, e il registro con la data di battesimo del grande musicista Claudio Monteverdi. 
 
QUADRERIA DELLA FONDAZIONE CITTA’ DI CREMONA
 
La visita dell’edificio in piazza Giovanni XXIII è possibile sia oggi che do- mani dalle 10 alle 18. Si tratta di una singolare co- struzione tardo seicente- sca, già sede del Consorzio della Donna, una delle più importanti realtà medie- vali dedite alla carità e all’assistenza che ebbe numerosi accorpamenti fino a diventare l’odierna Fondazione Città di Cre- mona. Le sale custodisco- no capolavori importan- tissimi, soprattutto del Novecento, di Giuseppe Rivaroli, Carlo Vittori, Emilio Rizzi, Mario Busini. Uno degli autori più docu- mentati è Mario Biazzi, con un bellissimo ritratto dell’avvocato Franzetti e il bozzetto di Rizzi per il Si- pario del Ponchielli. Con “La battaglia del grano”
Cesare Maggi arrivò se- condo al prestigioso Pre- mio Cremona nel 1940 davanti a Biagio Merca- dante che realizzò “Le Va- gliatrici”, risposta cremo- nese ad un tema già af- frontato nella pittura rea- lista europea come dimo- stra la bellissima tela di Courbet a Nantes.

CHIESA DI SANTA LUCIA 

In questo caso la visita po- trà essere effettuata do- menica prossima, 25 otto- bre, quando la chiesa, si- tuata nell’omonima piazza, rimarrà aperta e visitabile dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 16. La chiesa è una del- le più antiche di Cremona, databile tra XII e XIII secolo. L’edificio presenta una so- bria facciata in cotto, rico- struita da Francesco e Gio- vanni Dattaro nel tardo ’500, è scandita da lesene binate poggianti su alto zoccolo e con cornicione aggettante su piccole men- sole. Ai lati del timpano si trovano due volute che la raccordano con l’ordine in- feriore. La sommità è al- leggerita da pinnacoli pira- midali. Al centro della fac- ciata si apre un finestrone settecentesco, in sostituzione del rosone originario. L’interno è impreziosito dalle statue lignee di Gia- como Bertesi, dalla decora- zione pittorica ottocente- sca della navata centrale e dai delicati affreschi quat- trocenteschi assegnati a Giovanni Bembo.

IN PROVINCIA 

Come scritto sopra, sono tre le aperture nel Crema- sco. Palazzo Zurla De Poli (domani 11-13 e 14-18, prenotazione obbligato- ria) si estende tra le at- tuali vie cittadine Tadini e Bottesini con due sobrie facciate esterne che rical- cano i canoni cinquecen- teschi lombardi e che, co- me usualmente accadeva, riservano lo sfarzo agli ambienti interni. Dal cor- tile un breve scalone con- duce al salone d’onore, ricco di affreschi. Adia- centi al salone, tre sale minori sono decorate con cicli pittorici dei maggiori artisti lombardi del tempo. E’ a Crema anche Palazzo Marazzi (oggi e domani 11-13 e 14-18), documen- tato come proprietà di Giovan Tommaso Vimer- cati, che nel 1422 lo lasciò in eredità ai frati di Sant’Agostino; all’inizio del XVI secolo fu dimora della no- bile famiglia dei Griffoni Sant’Angelo. Passò ai con- ti Scotti sino alla seconda metà del XVIII secolo ed ebbe poi diverse destina- zioni d’uso (osteria e al- bergo del Pozzo nuovo). Dal 1843, sino all’inaugu- razione della linea ferro- viaria, fu punto di parten- za delle diligenze per Lodi e Milano. Un imponente scalone d’onore, con ba- laustra in pietra, conduce al piano nobile. Vi sono esposte quattro pregevoli opere di Iacopo e Leandro Bassano.Villa Marazzi (prenotazio- ne obbligatoria) si trova invece a Palazzo Pignano: una torre, due grandi cor- ti, agricola la prima, d’o- nore la seconda con la vil- la vera e propria, e un va- sto parco costituiscono il complesso di villa Marazzi. La torre è l’edificio più an- tico, databile agli inizi del 1400, anche se rimaneg- giato più volte: probabil- mente una delle strutture difensive volute a guardia del territorio da Giorgio Benzoni, mentre era si- gnore di Crema.

NEI DINTORNI 

Brevemente le aperture vicine a noi. A Parma la Chiesa di San Francesco del Prato, l’Antica Farma- cia di San Filippo Neri e il suo archivio storico, Pa- lazzo Bossi Bocchi con mostra Mattioli e Sten- dahl, il Convitto Nazionale Maria Luigia e i Chiostri di San Paolo. A Monticelli d’Ongina Rocca Pallavici- no-Casali e Palazzo Tredi- cini-Archieri. A Mantova la Chiesa di San Francesco con Cappella Gonzaga, l’Antica Edicola dei Gior- nali, a Ponti sul Mincio il Castello Scaligero e Forte Ardietti, a Brescia Palazzo Martinengo delle Palle, Palazzo Martinengo Pala- tini, Museo della Breda e Quadreria dei Benefattori. A Lodi Palazzo Sommari- va, la Chiesa di San Fran- cesco, Palazzo Modignani Pitoletti, la chiesa di San Rocco, Ponte Napoleone Bonaparte e piazza della Vittoria. E poi l’Abbazia e Monastero di San Colom- bano a Bobbio, il Santuario della Madonna del Carmi- ne a San Felice del Benaco, l’area naturale Boscospino a Calvenzano, il sentiero d’arte di Torrechiara.






 

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