TURISMO • Questo fine settimana e il prossimo aperture straordinarie di tanti edifici solitamente inaccessibili
VANNI RAINERI
Torna anche quest’anno l’iniziativa “Giornate Fai d’autunno”, che consente la visita a un migliaio di luoghi aperti per l’occa- sione dai volontari del Fai. Si snoda su due fine setti- mana, il presente e il pros- simo, per spalmare le visi- te in epoca Covid. Si tratta in parecchi casi di luoghi poco conosciuti ma stra- ordinari, solitamente chiusi alle visite. Visite che si possono prenotare con una donazione minima di 3 euro. Da segnalare che durante queste date l’i- scrizione al Fai-Fondo Ambiente Italiano ha una riduzione di 10 euro su tutte le tariffe ed è gratu- ita per il personale sanita- rio. Per partecipare agli eventi cremonesi è consi- gliata la prenotazione che si effettua cliccando su https://bit.ly/2SsZ6xM. Sono 7 i luoghi visitabili nella nostra provincia, dei quali 4 si trovano in città e 3 nel Cremasco. Partiamo dai cremonesi.
La visita dell’edificio in piazza Giovanni XXIII è possibile sia oggi che do- mani dalle 10 alle 18. Si tratta di una singolare co- struzione tardo seicente- sca, già sede del Consorzio della Donna, una delle più importanti realtà medie- vali dedite alla carità e all’assistenza che ebbe numerosi accorpamenti fino a diventare l’odierna Fondazione Città di Cre- mona. Le sale custodisco- no capolavori importan- tissimi, soprattutto del Novecento, di Giuseppe Rivaroli, Carlo Vittori, Emilio Rizzi, Mario Busini. Uno degli autori più docu- mentati è Mario Biazzi, con un bellissimo ritratto dell’avvocato Franzetti e il bozzetto di Rizzi per il Si- pario del Ponchielli. Con “La battaglia del grano”
CHIESA DI SANTA LUCIA
In questo caso la visita po- trà essere effettuata do- menica prossima, 25 otto- bre, quando la chiesa, si- tuata nell’omonima piazza, rimarrà aperta e visitabile dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 16. La chiesa è una del- le più antiche di Cremona, databile tra XII e XIII secolo. L’edificio presenta una so- bria facciata in cotto, rico- struita da Francesco e Gio- vanni Dattaro nel tardo ’500, è scandita da lesene binate poggianti su alto zoccolo e con cornicione aggettante su piccole men- sole. Ai lati del timpano si trovano due volute che la raccordano con l’ordine in- feriore. La sommità è al- leggerita da pinnacoli pira- midali. Al centro della fac- ciata si apre un finestrone settecentesco, in sostituzione del rosone originario. L’interno è impreziosito dalle statue lignee di Gia- como Bertesi, dalla decora- zione pittorica ottocente- sca della navata centrale e dai delicati affreschi quat- trocenteschi assegnati a Giovanni Bembo.
IN PROVINCIA
Come scritto sopra, sono tre le aperture nel Crema- sco. Palazzo Zurla De Poli (domani 11-13 e 14-18, prenotazione obbligato- ria) si estende tra le at- tuali vie cittadine Tadini e Bottesini con due sobrie facciate esterne che rical- cano i canoni cinquecen- teschi lombardi e che, co- me usualmente accadeva, riservano lo sfarzo agli ambienti interni. Dal cor- tile un breve scalone con- duce al salone d’onore, ricco di affreschi. Adia- centi al salone, tre sale minori sono decorate con cicli pittorici dei maggiori artisti lombardi del tempo. E’ a Crema anche Palazzo Marazzi (oggi e domani 11-13 e 14-18), documen- tato come proprietà di Giovan Tommaso Vimer- cati, che nel 1422 lo lasciò in eredità ai frati di Sant’Agostino; all’inizio del XVI secolo fu dimora della no- bile famiglia dei Griffoni Sant’Angelo. Passò ai con- ti Scotti sino alla seconda metà del XVIII secolo ed ebbe poi diverse destina- zioni d’uso (osteria e al- bergo del Pozzo nuovo). Dal 1843, sino all’inaugu- razione della linea ferro- viaria, fu punto di parten- za delle diligenze per Lodi e Milano. Un imponente scalone d’onore, con ba- laustra in pietra, conduce al piano nobile. Vi sono esposte quattro pregevoli opere di Iacopo e Leandro Bassano.Villa Marazzi (prenotazio- ne obbligatoria) si trova invece a Palazzo Pignano: una torre, due grandi cor- ti, agricola la prima, d’o- nore la seconda con la vil- la vera e propria, e un va- sto parco costituiscono il complesso di villa Marazzi. La torre è l’edificio più an- tico, databile agli inizi del 1400, anche se rimaneg- giato più volte: probabil- mente una delle strutture difensive volute a guardia del territorio da Giorgio Benzoni, mentre era si- gnore di Crema.
NEI DINTORNI
Brevemente le aperture vicine a noi. A Parma la Chiesa di San Francesco del Prato, l’Antica Farma- cia di San Filippo Neri e il suo archivio storico, Pa- lazzo Bossi Bocchi con mostra Mattioli e Sten- dahl, il Convitto Nazionale Maria Luigia e i Chiostri di San Paolo. A Monticelli d’Ongina Rocca Pallavici- no-Casali e Palazzo Tredi- cini-Archieri. A Mantova la Chiesa di San Francesco con Cappella Gonzaga, l’Antica Edicola dei Gior- nali, a Ponti sul Mincio il Castello Scaligero e Forte Ardietti, a Brescia Palazzo Martinengo delle Palle, Palazzo Martinengo Pala- tini, Museo della Breda e Quadreria dei Benefattori. A Lodi Palazzo Sommari- va, la Chiesa di San Fran- cesco, Palazzo Modignani Pitoletti, la chiesa di San Rocco, Ponte Napoleone Bonaparte e piazza della Vittoria. E poi l’Abbazia e Monastero di San Colom- bano a Bobbio, il Santuario della Madonna del Carmi- ne a San Felice del Benaco, l’area naturale Boscospino a Calvenzano, il sentiero d’arte di Torrechiara.
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