L’Europa si divide anche sull’ora

SOCIETÀ • Stanotte torna l’ora legale, ma sono parecchi i Paesi che l’hanno abolita

Benedetta Fornasari

Come avviene ogni fine settimana di marzo, anche stavolta si torna all’ora legale, con l’effetto che avremo un’ora di luce in più la sera.
Dunque le lancette dell’orologio durante la notte tra sabato 27 e domenica 28 marzo si dovranno spostare in avanti di un’ora, dalle due alle tre, e dunque si dormirà un’ora in meno.
Arriva la primavera e diciamo addio all’ora solare (verrà ripristinata l’ultimo weekend del mese di ottobre), ciò significa che da domani farà buio più tardi e avremo l’impressione che le giornate siano più lunghe.
L’ora legale affonda le proprie origini ai tempi della Rivoluzione Industriale e fu il politico statunitense Benjamin Franklin (1706-1790) a proporne l’istituzione, pochi anni prima della Rivoluzione Francese, con lo scopo di adeguare la vita ai ritmi delle fabbriche: alzarsi presto e iniziare a lavorare di buon’ora per sfruttare la luce del mattino. All’inizio del Novecento l’inglese William Willet ripropose l’istituzione dell’ora legale che entrò così in vigore nel 1916 in Gran Bretagna, in Italia e in altri paesi di Europa.
In Italia fu adottata stabilmente, con l’obiettivo principale di ridurre i consumi energetici, soltanto a partire dal 1966 e dal 1996 fu stabilito un calendario comune in tutta Europa (fonte: Focus).
Negli ultimi anni si è aperto un dibattito a livello europeo e, dopo vari passaggi in sede di Parlamento e Commissione Europea, da quest’anno gli Stati membri sono liberi di adottare, secondo le necessità geografiche proprie di ogni Paese, un’ora o un’altra. Molti Stati dell’Unione hanno dunque già optato per un orario unico da mantenere tutto l’anno, mentre l’Italia ha deciso di proseguire con il sistema attuale ovvero di confermare l’alternanza semestrale dell’ora solare e legale. Nei mesi scorsi, infatti, il Governo italiano ha depositato a Bruxelles una richiesta formale per mantenere il doppio orario, dichiarandosi ufficialmente contrario alla rottamazione dell’orario estivo.
Francia, Germania, Finlandia, Lituania, Svezia e Estonia hanno scelto l’ora solare creando così un piccolo fuso orario anche tra Paesi confinanti. La scelta italiana è legata a benefici elettrici, ambientali ed economici: basti pensare che dal 2004 al 2020 sono stati risparmiati circa 1,7 miliardi di euro grazie ai minori consumi di energia. Diverso è per i Paesi nordici che, essendo maggiormente vicini al Polo Nord, nella stagione estiva godono di molta più luce naturale rispetto al Sud Europa.
Per l’organismo il cambio d’ora corrisponde a un nuovo ritmo biologico che può essere avvertito come un mini “jet lag” causando stress, insonnia e stanchezza. L’avvento della primavera, con il suo clima incerto e le temperature instabili, e il contestuale passaggio all’ora legale possono provocare qualche piccolo fastidio e malessere, comunque passeggeri.
Il consiglio? Stasera una cena leggera e a letto un’ora prima del solito, meglio senza tenere accese luci o dispositivi elettronici che possono disturbare la qualità del sonno.

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