Osservatorio epidemiologico Appello all’Ats Valpadana

 SANITÀ • Lettera aperta di un folto gruppo di associazioni e personalità del territorio, che chiedono che lo studio venga completato

Un folto gruppo di associazioni e personalità del territorio ha inviato una lettera aperta al Direttore Generale della Ats Valpadana Salvatore Mannino, e per conoscenza a Letizia Moratti, assessore al Welfare di Regione Lombardia, e a Roberto Speranza, Ministro della Salute. Oggetto della lettera il completamento dello studio epidemiologico di Cremona. L’invito a Mannino è quello di garantire  piena operatività all’Osservatorio epidemiologico cremonese e al completamento dell’Indagine epidemiologica allargandola agli effetti devastanti prodotti dalla sinergia tra Sars-Cov-2 e inquinamento da polveri sottili, Pm 2,5 in particolare. Pubblichiamo ampi stralci della lettera.

Ill.mo Direttore generale Ats Valpadana,
in rappresentanza di numerose associazioni ambientaliste e del volontariato cremonese ci rivolgiamo a lei pubblicamente con un appello che ci auguriamo possa essere accolto.
Chiediamo che lo Studio epidemiologico avviato ormai da più di tre anni venga completato in coerenza con gli impegni allora assunti nei confronti delle nostre comunità locali per conoscere con certezza l’origine della maggior incidenza di alcune gravi patologie individuando le cause di un inquinamento che continua a colpire la salute della popolazione residente.
In piena emergenza Covid ci sembra ancora più importante mettere gli obiettivi della cura della salute e della prevenzione al primo posto di ogni Istituzione pubblica, di ogni Agenda e di ogni impegno professionale e finanziario.
Per questo la sollecitiamo a garantire la piena operatività dell’Osservatorio epidemiologico sia inserendo in organico le indispensabili figure professionali previste dalla specifica Legge regionale sia assicurando una doverosa continuità alle esperienze maturate che rischiano di andare perdute con l’andata in pensione del dottor Paolo Ricci, direttore responsabile dell’Osservatorio e promotore in questi anni dell’Indagine epidemiologica rimasta incompiuta (...) Riteniamo inoltre indispensabile che l’indagine epidemiologica si allarghi da subito all’esame degli effetti della pandemia sulla salute della popolazione residente, visto che numerosi studi e pubblicazioni scientifiche nazionali e internazionali provano preoccupanti interazioni tra l’azione delle polveri sottili e ultrasottili e la maggiore diffusione e gravità di Covid-19.
Lo stesso Iss, Istituto Superiore di Sanità, ha riconosciuto che il più alto tasso di mortalità registrato nell’ultimo anno in certe aree si debba alla sinergia tra virus e quadri patologici più gravi e si basi su un concorrente meccanismo d’azione tra Sars-Cov-2 e polveri sottili.
Cremona e il suo territorio sono all’interno di un bacino dove lo smog si concentra e ristagna più facilmente rispetto ad altre aree più ventilate. Lo stesso Osservatorio Europeo dell’Ambiente ha certificato per l’Italia e, in particolare, per la Pianura Padana un numero di morti premature dovuta al più alto tasso di Pm2,5 e Pm10  superiore al resto d’Europa.
Già prima dell’emergenza Covid, il nostro territorio aveva questo triste primato di alta persistenza e di sforamento annuo sia di Pm10 che di Pm2,5. Adesso la situazione è ancora più grave perché le due diverse cause, diffusione del coronavirus e polveri sottili e ultrasottili,  sono diventate concause di malattie gravi e di morti (...) Se le diverse autorità sanitarie regionali e locali sentono ora la necessità di promettere addirittura la costruzione a Cremona di un nuovo ospedale accanto a quello vecchio, sarebbe paradossale pensare alle sole mura di un nuovo edificio e non alle funzionalità che deve ospitare e ai vari servizi che il sistema sanitario territoriale dovrebbe migliorare e promuovere. 
Non vorremmo poi che l’interruzione dell’Indagine epidemiologica sia dovuta anche ad altre ragioni che riguardano non l’interesse generale e il bene comune ma collaborazioni poco convinte (...) L’Ats Valpadana dimostri dunque di credere a quell’importante innovazione decisa da Regione Lombardia di costituire dal 2016 in tutte le Ats il servizio pubblico dell’epidemiologia (...) L’invito è quello di rilanciare Osservatorio e indagine epidemiologica. Lo dobbiamo ai troppi morti, all’aumento di certi tipi di patologie; lo dobbiamo ad una opinione pubblica sempre più preoccupata che vorrebbe ritrovare fiducia nelle Istituzioni. Lo deve Ats Valpadana se vuole partecipare con responsabilità a quello sforzo gigantesco che richiede la transizione ecologica verso modelli di vita e di consumo più sostenibili (...) Fiduciosi in una sua adeguata iniziativa, la ringraziamo della attenzione che vorrà dimostrarci. Distinti saluti.

Commenti