BASKET SERIE A • Domenica scorsa i biancoblu sono apparsi in ottima forma, trascinati da uno scatenato Fabio Mian, fresco di laurea in scienze motorie. Domani bisognerà ripetersi con Cantù
FABIO VARESI
Seppellire di 22 punti una delle sorprese del campionato (Pesaro è stata anche finalista di Coppa Italia), significa essere in forma smagliante e a differenza di alcune dirette concorrenti (compresa la squadra marchigiana) di essere in crescita in questa parte finale della stagione. Ciò non significa che i giochi siano fatti in chiave salvezza, ma la Vanoli sembra essere padrona del proprio destino e questo è molto importante in un campionato difficile ed equilibrato. Ma non c’è tempo per distrarsi, perché domani i biancoblu sono attesi da un terzo scontro diretto di fila, con l’Acqua San Bernardo Cantù, che a dispetto dell’ultimo posto in classifica, è squadra di talento e pericolosa, come ha dimostrato a Trieste, dove ha perso per un po’ di sfortuna e comunque immeritatamente. Ieri in sede di presentazione, coach Galbiati ha detto che il match non è decisivo, ma molto importante perché volare a +6 e con lo scontro diretto favorevole, sarebbe molto prezioso peripotecare la salvezza. Domani servirà un’altra prestazione di sostanza da parte di tutti i giocatori, trascinati dal magic moment del neo dottore Mian (si è laureato ieri in scienze motorie), perché giocatori come Gaines e Smith possono fare molto male, soprattutto nel tiro dalla lunga distanza. «Non dovremo farci aggredire, soprattutto sugli esterni», ha precisato ieri Galbiati, apparso comunque fiducioso per il match contro la squadra di Piero Bucchi.
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