C’è un’Europa da costruire

 PRIMO PIANO • Domani si apre la Conferenza di Strasburgo. Appello ai nostri sindaci del Movimento Federalista Europeo

Vanni Raineri

Persi come siamo tra una discussione sui vaccini e una critica al coprifuoco, poco spazio diamo alle vere sfide che ci attendono, quelle su cui costruire il nostro futuro. E la prima sfida si chiama Europa, la nuova Europa che vogliamo, al di là delle strumentalizzazioni politiche e delle reciproche diffidenze. Il sogno di Altiero Spinelli non è fallito, le speranze della generazione che ha potuto integrarsi studiando con il programma Erasmus e viaggiando con l’Inter Rail non sono accantonate. Il programma Next Generation Ue sta dimostrando quanto sia importante una solidarietà continentale, soprattutto a noi italiani, da qualche tempo scettici ma i più premiati dai fondi di solidarietà in arrivo da Bruxelles. Nelle nuove sfide globali, sia economiche nei rapporti con gli Stati Uniti, la Cina, la Russia, l’India, il Medio Oriente, sia ambientali, con la lotta ai cambiamenti climatici e le conseguenti politiche di transizione energetica ed ecologica, non possiamo presentarci separati, ma uniti in un agglomerato di 450 milioni di cittadini. Ovviamente vanno superate alcune storture, come le diverse politiche economiche e fiscali e anche sui diritti civili, che andrebbero armonizzate. Tutto questo per costruire l’unione del futuro, la cui esigenza è stata dimostrata anche dalla pandemia.
L’occasione per rilanciare l’idea europea è la data di domani, 9 maggio 2021, quando presso il Parlamento di Strasburgo verrà avviata la Conferenza sul futuro dell’Europa. In questa occasione la sezione cremonese del Movimento Federalista Europeo si rivolge a tutti i sindaci del nostro territorio per invitarli a firmare l’Appello “La nostra Europa federale, sovrana, democratica” (sito di riferimento www.lanostraeuropafederale.it). Lo annuncia, a nome del movimento, Marco Pezzoni: «Ci auguriamo che  la discussione pubblica prevista dalla Conferenza veda coinvolti nell’arco di un anno sia le Istituzioni locali, a cominciare dai Consigli Comunali, sia le forze sociali, le associazioni del territorio, le scuole. Segnaliamo la novità di una piattaforma digitale accessibile a tutti i cittadini e in tutte le lingue dell’Unione Europea. La questione centrale da affrontare con coraggio e lungimiranza è ancora il destino della nostra Europa in un mondo in continua e rapida trasformazione, dove crescono le disuguaglianze tra ricchi e poveri, dove riprende la corsa agli armamenti, con l’emergere di nuove potenze economiche e militari, con sfide globali ineludibili».
«Dopo la bocciatura del progetto di Costituzione europea - prosegue Pezzoni -, dopo la crisi finanziaria del 2007/2008, dopo la Brexit, le attuali enormi difficoltà sanitarie, sociali ed economiche dovute alla pandemia stanno imponendo una nuova solidarietà europea che ha assunto l’ambizione della Next Generation Ue, un Piano finanziato da un debito comune che dovrà essere ripagato da tasse europee sui giganti digitali e finanziari e sulle emissioni inquinanti per investire sui processi di decarbonizzazione fino ad arrivare nel 2050 alla neutralità climatica. Questo sforzo gigantesco richiede una nuova Europa, richiede una riforma dei Trattati istitutivi dell’U.E. Occorre andare oltre il Trattato di Lisbona che pure ha rafforzato il ruolo legislativo del Parlamento Europeo. Ha ancora troppo potere il Consiglio Europeo, composto dai rappresentanti dei 27 Governi nazionali, che si basa sulla logica dei veti nazionali incrociati e può bocciare le leggi del Parlamento europeo.
Per creare nuovi posti di lavoro, per costruire una vera unione economica, fiscale e politica a completamento dell’euro, per superare i patti di austerità, per avere una strategia estera comune dobbiamo impegnarci a superare quest’Europa intergovernativa, più somma di Nazioni e nazionalismi che Unione».
«Le proposte - conclude Marco Pezzoni - ci sono e vanno tutte nel senso di rafforzare democrazia e partecipazione a livello europeo, per fare dell’Unione europea, ancora gigante economico, un soggetto politico autonomo e sovrano, non subalterno ad altre potenze. Importante quindi incoraggiare partiti e movimenti politici ad assumere dimensioni europee, con Liste transnazionali a supporto di candidati alla Presidenza della Commissione Europea eletti in Circoscrizioni elettorali paneuropee. Da Giuseppe Mazzini ad Altiero Spinelli, da Luigi Einaudi ad Alcide De Gasperi, da Aldo Moro a Enrico Berlinguer, da Sandro Pertini ad Azeglio Ciampi,  l’Italia ha sempre avuto la consapevolezza che Francia e Germania sono i principali attori in grado di fondare un Patto europeo sulla cooperazione economica, ma che l’Italia può essere decisiva nel trasformarlo in prospettiva politica».

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