La Cremo semina tanto, ma il raccolto?

CALCIO SERIE B • Anche contro la capolista la squadra di Pecchia non ha sfigurato, ma è riuscita a salvarsi solo a tempo scaduto. Serve che Di Carmine si sblocchi


MATTEO VOLPI
Riprendere a correre senza pensare ai “fasulin”. Dopo la sconfitta nel derby contro il Brescia ed il pareggio riacciuffato al fotofinish nello scontro al vertice con il Pisa, la Cremonese di mister Pecchia tornerà in campo lunedì sera alle 18, ospite del fanalino di coda Pordenone. I ramarri hanno recentemente cambiato allenatore portando sulla panchina Bruno Tedino al posto di Rastelli, ma rimangono un avversario da battere ad ogni costo, specie se si vuole confermare le ambizioni di alta classifica emersedopo le primissime e positive uscite stagionali. Già perché, rispetto agli entusiasmi iniziali, questa Cremonese si è un po’ fermata. Un rallentamento fisiologico ci sta, alla luce anche della caratura degli avversari (Benevento, Brescia e Pisa sono tra le squadre meglio attrezzate del campionato), ma ora è meglio tornare a conquistare il bottino pieno. La zampata di Ciofani (nellafoto © Ivano Frittoli) in pieno recupero ha fatto tirare un sospiro di sollievo a mister Pecchia, che stava rischiando di uscire sconfitto nel secondo scontro diretto ravvicinato nel giro di pochi giorni. Il tecnico di Formia fino ad ora ha sempre fatto ruotare i giocatori a disposizione con un turnover costante, utile da un lato a tenere più giocatori possibili sul pezzo, ma in certi casi anche strumento in grado di mettere in discussione i punti di forza di una squadra che, alle porte della stagione fredda, deve ancora trovare i propriequilibri. Rientrati Carnesecchi ed Okoli, due giovani che tutta la serie B (e non solo) ci invidia, la difesa a quattro di fatto piace maggiormente quando coperta da una mediana solida, nella quale in molti sarebbero curiosi di vedere coesistere maggiormente Fagioli (altro giovane che rappresenta un lusso per la B) e Castagnetti. Nell’eventuale tridente offensivo Vido come punta di raccordo ad affiancare un centravanti (sperando che Di Carmine trovi il modo di sbloccarsi) e un trequartista, sembra essere l’attaccante in grado di dare più solidità ed efficacia. Tante le alternative, poche le certezze. Un bomber non spicca e il modello “cooperativa del gol” spesso non paga, specie quando le gare sono tirate. Eppure questa Cremonese continua a proporre il suo gioco, ma ora serve serrare i ranghi e badare soprattutto al sodo per chiudere nel migliore dei modi un anno solare ricco di cambiamenti, ci si auspica positivi.

 

 

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