CULTURA • Per il centenario della nascita di Tognazzi sono state organizzate tante iniziative
FEDERICO PANI
Cremona si prepara a celebrare il centenario della nascita di Ugo Tognazzi (il 23 marzo). Ecco alcuni appuntamenti da segnarsi. Al Cinema Filo, sempre alle 21, ci saranno le proiezioni dei film“Splendori e miserie di Madame Royale”, “Venga a prendere il caffè da noi” e, la stessa sera, del documentario “La voglia matta di vivere”, rispettivamente il 21 e il 22 marzo. Quasi contemporaneamente (22-23 marzo), si terrà il convegno “Ugo Tognazzi: questa specie d’attore”, ospitato dal Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali dell’Università di Pavia; oltre all’ateneo, alla realizzazione dell’evento hanno partecipato l’Archivio Tognazzi, il Comune di Cremona, la Consulta Universitaria del Cinema e l’Associazione Italiana per le Ricerche di Storia del cinema.
Sempre presso la sede dell’ateneo (23 marzo), si terrà la presentazione del francobollo dedicato proprio al nostro Ugo. In realtà, non è finita qui. Dal 15 ottobre al 20 novembre si snoderà la rassegna gastronomica “A cena con Ugo”, con le fantasiose ricette di Tognazzi a cura dell’Associazione Strada del Gusto Cremonese. Durante la “Festa del torrone”, poi, si procederà con la premiazione della suddetta rassegna. Fuori Cremona, si susseguiranno proiezioni dei film di Tognazzi alla Casa del Cinema di Roma, al Cinema Multiplex di Velletri (dove c’è la casa museo di Tognazzi, “La Tognazza”), spettacoli, mostre a Torvaianica e, infine, la presentazione di “100% Ugo” anche alla Biennale del Cinema a Venezia. “Ugoista” per natura, come ama dire di lui la figlia, Maria Sole, Tognazzi è stato il più originale tra i mattatori della commedia all’italiana, maschera che interpreta il contadino inurbato del Nord, in mezzo ad attori di estrazione romano-napoletana. Lanciato da Luciano Salce nel “Federale” e rilanciato da Dino Risi coi “Mostri”, Tognazzi arrivava dal varietà e dalla televisione, dove aveva mietuto successi insieme a Raimondo Vianello. Oltre ai grandi successi, Tognazzi non si negò a progetti trash (Paolo Mereghetti si domanda, nel suo dizionario, chi glielo abbia fatto fare di realizzare dei film da regista), così come coraggiosi progetti sperimentali, vedi ad esempio la collaborazione con uno dei registi italiani più fuori dagli schemi di sempre, Marco Ferreri. Dal punto di vista umano, di Tognazzi sonorisapute le passioni per la cucina e per le donne, quest’ultima vissuta con molta poca ipocrisia. La cucina è forse l’aspetto che andrebbe più recuperato: Cremona potrebbe diventare meta di interessanti e senza dubbio originalissimi tour gastronomici. Di lui, piace ricordare anche la generosità: se non fosse stato per la sua idea di partecipare al primo film di Pupi Avati, la carriera del regista bolognese, per sua stessa ammissione, non sarebbe mai decollata.
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