Gastone Nencini nacque a Barberino del Mugello in provincia di Firenze, E' stato un grande campione di ciclismo, o meglio lo sarebbe stato ancor di più con una vita un po' più consona ad uno sportivo e con un po' più di fortuna. Era un corridore fuori dagli schemi, che non disdegnava sigari e grandi mangiate, ma nonostante questo, Nencini vinse un Tour di France e molte altre prestigiose corse. Era forte Gastone Nencini e quando era la giornata giusta lasciava i suoi avversari li sul posto, mentre scattava sulle salite anche le più dure o andava giù in picchiata sulle discese più pericolose. Quando il leone del Mugello stava bene nessuno riusciva a stargli dietro nemmeno campioni immensi come Fausto Coppi, Fiorenzo Magni o Jacques Anquetil. Fu soprannominato Il Leone del Mugello per l'indomito coraggio e la determinazione in corsa. Mentre per i francesi era invece la "Nuvola gialla".
Professionista dal 1953 al 1965, vinse un Giro d'Italia e un Tour de France appunto.
Vinse quel Tour senza riportare vittorie di tappa, ma con una notevole regolarità messa in mostra tanto in salita, quanto nelle spericolate discese.
Il Giro d'Italia lo vinse nel 1957, avrebbe potuto affermarsi già nel 1955 quando Nencini, rivelazione del Giro, era in maglia rosa a due giorni dall'arrivo a Milano, ma Coppi e Magni si coalizzarono e lo attaccarono approfittando di una sua foratura lungo una strada in ghiaia nella tappa di San Pellegrino Terme. La tappa la vinse Coppi (sua ultima vittoria sulle strade del Giro) e la maglia rosa finale andò a Magni.
Dopo essere stato il vincitore morale del Giro d'Italia del 1955 ed essersi aggiudicato meritatamente quello del 1957, Nencini risultò ancora una volta il vincitore morale della corsa in rosa del 1960 dove arrivò secondo dietro il francese Anquetil per soli 28 secondi. Ma il 1960 fu l'anno della sua grande vittoria al Tour de France
Nella grande corsa a tappe francese Nencini portò la maglia gialla fino a Parigi senza riportare vittorie di tappa, mettendo in mostra ancora una volta le sue grandi qualità di discesista, ma anche attaccando sulle montagne ed evidenziando una notevole capacità di gestione della corsa e del comando.
Vestì sei volte la maglia azzurra della Nazionale italiana. Importante il suo ruolo nella squadra azzurra che portò Ercole Baldini alla maglia iridata nel 1958 a Reims.
Nencini è morto nel 1980 dopo una breve malattia, a soli 49 anni, ed è stato sepolto nel cimitero comunale di Barberino.
Vinse quel Tour senza riportare vittorie di tappa, ma con una notevole regolarità messa in mostra tanto in salita, quanto nelle spericolate discese.
Il Giro d'Italia lo vinse nel 1957, avrebbe potuto affermarsi già nel 1955 quando Nencini, rivelazione del Giro, era in maglia rosa a due giorni dall'arrivo a Milano, ma Coppi e Magni si coalizzarono e lo attaccarono approfittando di una sua foratura lungo una strada in ghiaia nella tappa di San Pellegrino Terme. La tappa la vinse Coppi (sua ultima vittoria sulle strade del Giro) e la maglia rosa finale andò a Magni.
Dopo essere stato il vincitore morale del Giro d'Italia del 1955 ed essersi aggiudicato meritatamente quello del 1957, Nencini risultò ancora una volta il vincitore morale della corsa in rosa del 1960 dove arrivò secondo dietro il francese Anquetil per soli 28 secondi. Ma il 1960 fu l'anno della sua grande vittoria al Tour de France
Nella grande corsa a tappe francese Nencini portò la maglia gialla fino a Parigi senza riportare vittorie di tappa, mettendo in mostra ancora una volta le sue grandi qualità di discesista, ma anche attaccando sulle montagne ed evidenziando una notevole capacità di gestione della corsa e del comando.
Vestì sei volte la maglia azzurra della Nazionale italiana. Importante il suo ruolo nella squadra azzurra che portò Ercole Baldini alla maglia iridata nel 1958 a Reims.
Nencini è morto nel 1980 dopo una breve malattia, a soli 49 anni, ed è stato sepolto nel cimitero comunale di Barberino.
Commenti
Posta un commento