Un forte aumento dei pedaggi autostradali incombe sulle vacanze degli italiani.
E la stangata potrebbe arrivare anche a superare il 10% di aumento, come nel caso della Roma - Pescara del gruppo Toto, il concessionario che ha avviato un’azione legale al Tar del Lazio contro il blocco delle tariffe deciso nel 2014 dall'allora ministro dei Trasporti Maurizio Lupi, e ribadito negli anni seguenti dal successore di Lupi, Graziano Delrio. La Terza sezione del Tribunale amministrativo del Lazio ha dato ragione, infatti, a Toto con una sentenza molto dura nei confronti del ministero.
Il Tar riconosce al concessionario dell’Autostrada dei Parchi il diritto di recuperare attraverso un aumento dei pedaggi gli incassi persi nel 2015, 2016 e in parte del 2017.
La sentenza riguarderebbe il gruppo Toto, ma è chiaro che potrebbe valere anche per tutte le altre concessionarie autostradali.
In ballo ci sono centinaia di milioni di incassi non riscossi dalle società e che ora i concessionari avranno il diritto di rivendicare.
Chi ne subirà le conseguenze, come al solito, saranno gli automobilisti, che mani in tasca, dovranno “risarcire” le concessionarie delle autostrade per i mancati incassi dal 2014 a oggi.
E la stangata potrebbe arrivare anche a superare il 10% di aumento, come nel caso della Roma - Pescara del gruppo Toto, il concessionario che ha avviato un’azione legale al Tar del Lazio contro il blocco delle tariffe deciso nel 2014 dall'allora ministro dei Trasporti Maurizio Lupi, e ribadito negli anni seguenti dal successore di Lupi, Graziano Delrio. La Terza sezione del Tribunale amministrativo del Lazio ha dato ragione, infatti, a Toto con una sentenza molto dura nei confronti del ministero.
Il Tar riconosce al concessionario dell’Autostrada dei Parchi il diritto di recuperare attraverso un aumento dei pedaggi gli incassi persi nel 2015, 2016 e in parte del 2017.
La sentenza riguarderebbe il gruppo Toto, ma è chiaro che potrebbe valere anche per tutte le altre concessionarie autostradali.
In ballo ci sono centinaia di milioni di incassi non riscossi dalle società e che ora i concessionari avranno il diritto di rivendicare.
Chi ne subirà le conseguenze, come al solito, saranno gli automobilisti, che mani in tasca, dovranno “risarcire” le concessionarie delle autostrade per i mancati incassi dal 2014 a oggi.
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