AVANTI C'E' POSTO


Oltre 250mila italiani all'anno espatriano in cerca di lavoro o di migliori condizioni.



A fronte di circa 180mila migranti che sbarcano sulle nostre coste, in fuga dalle guerre dalla fame e dalle malattie, di contro oltre 250mila italiani, tra cui molti diplomati e laureati, cercano fortuna all'estero non vedendo prospettive in Italia.

Tra gli italiani con più di 25 anni, registrati nel 2002 in uscita per l'estero, il 51% aveva la licenza media, il 37,1% il diploma e l'11,9% la laurea ma già nel 2013 l'Istat ha riscontrato una modifica radicale dei livelli di istruzione tra le persone in uscita: il 34,6% con la licenza media, il 34,8% con il diploma e il 30,0% con la laurea, per cui si può stimare che nei prossimi anni la percentuale di giovani emigranti italiani con un alto livello di istruzione supererà il 70%. 

La differenza con il passato è che una volta emigravano i disperati meno abbienti


Assistiamo ad una vera e propria fuga di cervelli: giovani con notevoli potenzialità che abbandonano il nostro Paese e presumibilmente andranno ad incrementare l'economia di altri paesi. Le destinazioni europee più ricorrenti sono la Germania e la Gran Bretagna; quindi, a seguire, l'Austria, il Belgio, la Francia, il Lussemburgo, i Paesi Bassi e la Svizzera (in Europa dove si indirizzano circa i tre quarti delle uscite) mentre, oltreoceano, l'Argentina, il Brasile, il Canada, gli Stati Uniti e il Venezuela.

Ogni italiano che emigra rappresenta un investimento perduto per il paese (oltre che per la famiglia): 90.000 euro un diplomato, 158.000 o 170.000 un laureato (rispettivamente laurea triennale o magistrale) e 228.000 un dottore di ricerca.

L'Italia è tornata ad occupare i primi posti mondiali come paese di emigranti

Il problema dei tanti italiani che abbandonano l’Italia è stato segnalato fa anche dall’Ocse. Nell’ultimo report sui migranti l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economici ha fatto presente che l'Italia è tornata a essere ai primi posti mondiali come paese d'origine degli immigrati. Secondo l'Ocse, la Penisola è ottava nella graduatoria mondiale dei paesi di provenienza di nuovi immigrati. Al primo posto c'è la Cina, davanti a Siria, Romania, Polonia e India. L'Italia è subito dopo il Messico e davanti a Viet Nam e Afghanistan, con un aumento degli emigrati dalla media di 87mila nel decennio 2005-14 a 154mila nel 2014 e a 171mila nel 2015, pari al 2,5% degli afflussi nell'Ocse. In 10 anni l'Italia è “salita” di 5 posti nel ranking di quanti lasciano il proprio Paese per cercare migliori fortune altrove.


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