LA REPENTINA RIPRESA ECONOMICA DEL PORTOGALLO NE E' LA RIPROVA
La ricetta del miracolo economico? Togliere la pressione fiscale sulle famiglie così da incoraggiarle a tornare a spendere.
Contro le previsioni degli esperti, in pochi anni, il Portogallo passa dal club dei PIGS al club delle economie più virtuose in europa. Tutto questo in meno di sei anni, un miracolo? Nel 2011 il Paese aveva chiesto assistenza finanziaria per 78 miliardi di euro a Bruxelles e al FMI e fu pertanto stato costretto ad adottare un’austerità pesante.
Nel 2016, il Portogallo ha portato con successo il suo deficit al di sotto del 3% del PIL, come richiesto dalle norme europee. Ha ottenuto un risultato migliore di quanto promesso, portandolo fino ad un minimo del 2% del PIL, ben al di sotto del 2,5% inizialmente richiesto dal Patto di stabilità e crescita. Quindi, viene da pensare che questo sia il risultato della austerità imposta dall'UE? NO, non proprio, anzi. Il Governo portoghese che aveva promesso di voltare pagina sull'austerità, ha impostato politiche a favore della crescita economica che stanno dando risultanti straordinari: migliori di Spagna e Francia.
Il Paese ha trovato un nuovo modo per affrontare una crisi finanziaria, una ricetta che potrebbe essere esportata nel resto dell'Europa. Un grande risultato per il primo ministro socialista Antonio Costa, che è salito in carica nel novembre del 2015, quando il Portogallo sembrava essere destinato al fallimento.
Ma qual è questa ricetta magica che ha consentito al Portogallo di rifiorire economicamente? Più che una ricetta è una cosa che, a me che non sono un economista, sembra di una banalità così scontata per la quale a mio parere serve solo del buon senso: togliere la pressione sulle famiglie così da incoraggiarle a tornare a spendere.
Il governo è riuscito a migliorare la situazione economica del Paese rifiutando diverse misure imposte dalla UE, intraprendendo azioni a sostegno della politica sociale con l’eliminazione delle sovrattasse sull’imposta sul reddito, l’aumento dei salari minimi e delle pensioni e un ritorno della settimana lavorativa da 35 ore per i dipendenti pubblici. Ha applicato dei tagli drastici sugli investimenti pubblici, in calo del 30%, e ha aumentato le tasse sulle imprese e molte altre imposte indirette (immobili, carburante, ecc.). Ha detassato le pensioni dei cittadini esteri, fattore che sta spingendo sempre più Italiani a trasferirsi in Portogallo e che sta aiutando notevolmente il welfare portoghese.
La classe media del Paese comincia ad essere ottimista dopo aver sentito, in passato, il forte peso della politica di austerità. La crescita economica ha raggiunto il 2,8% per il primo trimestre del 2017, e la disoccupazione è sotto il 10%.
Nel 2016, il Portogallo ha portato con successo il suo deficit al di sotto del 3% del PIL, come richiesto dalle norme europee. Ha ottenuto un risultato migliore di quanto promesso, portandolo fino ad un minimo del 2% del PIL, ben al di sotto del 2,5% inizialmente richiesto dal Patto di stabilità e crescita. Quindi, viene da pensare che questo sia il risultato della austerità imposta dall'UE? NO, non proprio, anzi. Il Governo portoghese che aveva promesso di voltare pagina sull'austerità, ha impostato politiche a favore della crescita economica che stanno dando risultanti straordinari: migliori di Spagna e Francia.
Il Paese ha trovato un nuovo modo per affrontare una crisi finanziaria, una ricetta che potrebbe essere esportata nel resto dell'Europa. Un grande risultato per il primo ministro socialista Antonio Costa, che è salito in carica nel novembre del 2015, quando il Portogallo sembrava essere destinato al fallimento.
Ma qual è questa ricetta magica che ha consentito al Portogallo di rifiorire economicamente? Più che una ricetta è una cosa che, a me che non sono un economista, sembra di una banalità così scontata per la quale a mio parere serve solo del buon senso: togliere la pressione sulle famiglie così da incoraggiarle a tornare a spendere.
Il governo è riuscito a migliorare la situazione economica del Paese rifiutando diverse misure imposte dalla UE, intraprendendo azioni a sostegno della politica sociale con l’eliminazione delle sovrattasse sull’imposta sul reddito, l’aumento dei salari minimi e delle pensioni e un ritorno della settimana lavorativa da 35 ore per i dipendenti pubblici. Ha applicato dei tagli drastici sugli investimenti pubblici, in calo del 30%, e ha aumentato le tasse sulle imprese e molte altre imposte indirette (immobili, carburante, ecc.). Ha detassato le pensioni dei cittadini esteri, fattore che sta spingendo sempre più Italiani a trasferirsi in Portogallo e che sta aiutando notevolmente il welfare portoghese.
La classe media del Paese comincia ad essere ottimista dopo aver sentito, in passato, il forte peso della politica di austerità. La crescita economica ha raggiunto il 2,8% per il primo trimestre del 2017, e la disoccupazione è sotto il 10%.
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