NINO DI MATTEO: IN ITALIA C'E' ASSUEFAZIONE ALLA CORRUZIONE E AL METODO MAFIOSO


NEL DNA DELLA MAFIA C'E' LA RICERCA ESASPERATA DEL RAPPORTO CON IL POTERE POLITICO


Il Presidente dell'Associazione Nazionale Magistrati di Palermo, nel discorso di ringraziamento, tenuto a Roma in occasione del ricevimento della cittadinanza onoraria, non ha risparmiato pesanti critiche a quello che, a suo dire, è il rapporto tra criminalità organizzata e parte della classe politica italiana. 
Antonino Di Matteo, ritenuto da molti il candidato naturale a ricoprire la figura di Ministro dell'Interno in caso di vittoria del Movimento 5 Stelle alle elezioni politiche del prossimo anno, è entrato diffusamente nel merito di quelle che a suo avviso sono le medicine al male più grande del Paese, vale a dire l'assuefazione alla corruzione e al metodo mafioso. Di Matteo ha affermato, senza mezzi termini, che "il quadro normativo attuale garantisce a corrotti e collusi una sostanziale impunità. Nel DNA delle mafie c'è la ricerca esasperata del rapporto con il potere politico, e imprenditoriale. Senza quei rapporti – ha aggiunto - le mafie sarebbero facilmente debellabili, ma non si è compreso che il sistema criminale con cui ci dobbiamo confrontare integra metodi mafiosi e sistema corruttivo. Anche per questi motivi, pur avendo vinto molte battaglie, non riusciamo a vincere la guerra contro la Mafia". Sempre secondo Di Matteo gli strumenti legislativi oggi a disposizione dei magistrati per contrastare questo stato di cose, sono inadeguati e ha indicato due settori di intervento, quello dell'associazione esterna, i cui confini vanno rivisti e quello della prescrizione, strumento grazie al quale la classe politica corrotta e collusa con la Mafia riesce a sfuggire alla pena. Il magistrato siciliano ha invitato “gli onesti” a non far rimanere un'"incompiuta" la Costituzione nata dalla Resistenza, una Resistenza che ora deve prendere una "nuova forma" contro le mafie, e la nuova battaglia, deve essere una "rivoluzione culturale" che parte "dal popolo" degli onesti. Una lunga ovazione tra i presenti ha salutato quello, che ai più, è sembrato un vero e proprio programma politico sulla giustizia. 
Di Matteo ha subito numerose minacce e per questo è sotto scorta dal 1993.

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