Vaccinare i bambini migranti è una priorità
I bambini che si trovano in uno stato di emergenza umanitaria sono molto più esposti al rischio di perdere la possibilità di vaccinarsi rispetto a quelli che vivono in condizioni normali. La mancanza di queste vaccinazioni aumenta la probabilità che i bambini possano contrarre una malattia infettiva. Il rischio di trasmissione di queste malattie aumenta notevolmente quando grandi gruppi di persone si spostano, vivono in luoghi sovraffollati o non hanno accesso alle vaccinazioni di routine.
Le vaccinazioni richiedono elevati livelli di copertura, più bambini infatti ricevono il vaccino, minori sono le possibilità che malattie killer come la difterite, il morbillo e la meningite si diffondano in tutta la popolazione. È proprio questo il cuore del problema quando si parla di rifugiati e migranti.
Per l'Organizzazione Mondiale della Sanità è essenziale per i paesi ospitanti estendere i propri programmi di vaccinazione di base ai rifugiati ed ai migranti, indipendentemente dal loro status giuridico. Tali misure proteggerebbero non solo i migranti, ma anche le comunità nei paesi ospitanti. Per sostenere gli sforzi allo scoppio della crisi dei rifugiati e dei migranti europei, l'OMS, l'UNHCR e l'UNICEF hanno fornito ai paesi europei delle regole guida che illustrano i principi generali sulla vaccinazione dei rifugiati, i richiedenti asilo ed i migranti della regione europea. In Grecia e in Italia il programma è già partito.
Per l'Organizzazione Mondiale della Sanità è essenziale per i paesi ospitanti estendere i propri programmi di vaccinazione di base ai rifugiati ed ai migranti, indipendentemente dal loro status giuridico. Tali misure proteggerebbero non solo i migranti, ma anche le comunità nei paesi ospitanti. Per sostenere gli sforzi allo scoppio della crisi dei rifugiati e dei migranti europei, l'OMS, l'UNHCR e l'UNICEF hanno fornito ai paesi europei delle regole guida che illustrano i principi generali sulla vaccinazione dei rifugiati, i richiedenti asilo ed i migranti della regione europea. In Grecia e in Italia il programma è già partito.
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