ASSOCIATED PRESS ACCUSA L'ITALIA: IL GOVERNO ITALIANO HA STRETTO ACCORDI CON I TRAFFICANTI DI MIGRANTI


E' questa la pesante accusa che sembra venir fuori da una inchiesta di Associated Press. Il Governo italiano smentisce categoricamente: “Non negoziamo con i trafficanti”. Nell'inchiesta, a dire il vero abbastanza dettagliata, AP ipotizza che per fermare il flusso migratorio dal Nord Africa verso l'Italia, il governo italiano abbia stretto accordi con due potenti milizie libiche che, solo qualche tempo fa, erano direttamente coinvolte nello stesso traffico di migranti. L’inchiesta cita molte fonti, fra cui il portavoce di una delle due milizie coinvolte che ha confermato l’accordo con le autorità italiane.
Secondo la giornalista Nancy Porsia, le milizie armate in Libia si sono conquistate un grande potere all'indomani dalla caduta del regime di Gheddafi, e fra le altre cose controllano i centri di detenzione per migranti dove, è risaputo, i diritti umani vengono ignorati.
Gli accordi tra il governo italiano e il governo libico di Fayez al Sarraj, che controlla, però, soltanto il territorio della città di Tripoli, è stato lodato dagli altri paesi europei, e in effetti dal punto di vista dei numeri sembra stia conseguendo dei risultati. Nell’agosto 2017 sono sbarcati sulle coste italiane solo 3.507 migranti, contro i 21.294 dell’agosto 2016. 
Ma l’inchiesta di Associated Press accusa il governo italiano di aver saltato l’intermediazione di Sarraj e aver stretto accordi direttamente con gli stessi personaggi che fino a poco tempo fa erano in combutta con i trafficanti, in particolare con i capi di due milizie: “Martire Abu Anas al Dabbashi” e “Brigata 48” che hanno sede a Sabratha, una piccola città non distante da Tripoli, che negli ultimi mesi è diventata il principale punto di partenza dei barconi e dei gommoni dei migranti. 
I capi delle milizie sono due fratelli che provengono dal clan che controlla la città, quello dei Dabbashi.
Abdel Salam Helal Mohammed, un dirigente del ministro degli Interni del governo di Tripoli che si occupa di immigrazione, ha raccontato che l’accordo sarebbe stato raggiunto durante un incontro fra italiani e membri della milizia Al Ammu, che si sono impegnati a fermare il traffico di migranti, traffico generato da loro stessi.
L’accordo prevederebbe soldi, barche e “equipaggiamento” (non è chiaro se si tratti o meno di armi).
«Quello che gli italiani stanno facendo a Sabratha è davvero sbagliato», ha raccontato ad Associated Press uno degli attivisti contattati, un certo Gamal al Gharabili, aggiungendo: «state accrescendo il potere delle milizie».


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