Era stato fermato all'aeroporto di Manchester perché voleva salire a bordo di un Boeing 737 diretto a Bergamo con l’intenzione di farlo esplodere con una bomba artigianale. E' questa la nuova versione dei fatti nell’ambito del processo a Nadeem Muhammad, un pakistano di 43 anni ma con passaporto italiano che il 30 gennaio scorso era stato fermato, ma subito rilasciato, mentre cercava di salire a bordo di un aereo diretto in Italia nascondendo un piccolo ordigno artigianale in una valigia.
La bomba al momento non era stata considerata pericolosa, e l'uomo si era mostrato sorpreso negando di sapere qualcosa dell'ordigno. Era stato comunque schedato, dalle forze di polizia, non era stato fatto partire e l’ordigno sospetto era stato sequestrato per future analisi.
Ed ecco che le analisi successive, hanno confermato che quell'ordigno rudimentale, seppur “rozzo e artigianale” – un pennarello carico di esplosivo, collegato ad una batteria – era da considerarsi potenzialmente pericoloso, e se fosse esploso, avrebbe potuto far cadere quell’aereo.
La bomba al momento non era stata considerata pericolosa, e l'uomo si era mostrato sorpreso negando di sapere qualcosa dell'ordigno. Era stato comunque schedato, dalle forze di polizia, non era stato fatto partire e l’ordigno sospetto era stato sequestrato per future analisi.
Ed ecco che le analisi successive, hanno confermato che quell'ordigno rudimentale, seppur “rozzo e artigianale” – un pennarello carico di esplosivo, collegato ad una batteria – era da considerarsi potenzialmente pericoloso, e se fosse esploso, avrebbe potuto far cadere quell’aereo.
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