Bilanci in profondo rosso e dipendenti a casa o in cassa integrazione
Partito Democratico: 9 milioni di euro di passivo, 184 dipendenti in cassa integrazione, a rotazione, tra settembre e ottobre.
Lega Nord : oltre un milione di euro di passivo, 29 dipendenti già in cassa integrazione che rischiano il licenziamento.
Forza Italia: sei milioni di euro di buco, in gran parte dovuti ai mancati ritorni di deputati, senatori e consiglieri vari.
Le finanze dei partiti, soprattutto di quelli più grandi, sono in affanno: manca l'ossigeno.
E' finito il tempo del ben godi, quando alla “politica italiana” arrivavano fiumi di denaro grazie alla posizione geograficamente strategica del nostro Bel Paese. La vicinanza con il confine del blocco comunista, fece si che per anni arrivassero ingenti risorse da oltreoceano: da ovest alla DC e al PSDI e da oltrecortina, ad Est, al PCI. Poi un giorno è caduto il muro di Berlino e la pacchia è finita. A questo punto, venendo meno il flusso di denaro dall'estero, indispensabile per mantenere le molto costose strutture dei partiti, erano necessarie altre fonti per finanziare l'attività politica: arriviamo così a “Mani Pulite” e tutto quello che ne consegue. Tornando ai giorni nostri, i contributi ai partiti, più o meno legali, non sono sufficienti a mantenere “l'apparato”, compresi i vari “organi di partito” come l'Unità, La Padania, L'Avanti. Tutti giornali che sono falliti miseramente nonostante i fiumi di denaro pubblico elargiti per la loro sopravvivenza. Può darsi, come qualcuno dice, che tutto questo sia un male. I partiti sono un cardine della democrazia e messi così in difficoltà possono essere esposti a pressioni e ricatti da parte di qualsiasi finanziatore privato. Certo è che ci sarebbe bisogno di una riforma del sistema della rappresentanza partitica che possa trovare un giusto compromesso, evitando gli enormi sprechi del passato ma anche consentendo la sussistenza a quei “... cittadini (che) hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale.” Come recita l'articolo 49 della Costituzione.
E' anche vero che a ben vedere e, al momento, ci asteniamo da ogni giudizio, che in questi anni il Movimento Cinque Stelle ha dimostrato che si può far politica anche con pochi soldi.
Lega Nord : oltre un milione di euro di passivo, 29 dipendenti già in cassa integrazione che rischiano il licenziamento.
Forza Italia: sei milioni di euro di buco, in gran parte dovuti ai mancati ritorni di deputati, senatori e consiglieri vari.
Le finanze dei partiti, soprattutto di quelli più grandi, sono in affanno: manca l'ossigeno.
E' finito il tempo del ben godi, quando alla “politica italiana” arrivavano fiumi di denaro grazie alla posizione geograficamente strategica del nostro Bel Paese. La vicinanza con il confine del blocco comunista, fece si che per anni arrivassero ingenti risorse da oltreoceano: da ovest alla DC e al PSDI e da oltrecortina, ad Est, al PCI. Poi un giorno è caduto il muro di Berlino e la pacchia è finita. A questo punto, venendo meno il flusso di denaro dall'estero, indispensabile per mantenere le molto costose strutture dei partiti, erano necessarie altre fonti per finanziare l'attività politica: arriviamo così a “Mani Pulite” e tutto quello che ne consegue. Tornando ai giorni nostri, i contributi ai partiti, più o meno legali, non sono sufficienti a mantenere “l'apparato”, compresi i vari “organi di partito” come l'Unità, La Padania, L'Avanti. Tutti giornali che sono falliti miseramente nonostante i fiumi di denaro pubblico elargiti per la loro sopravvivenza. Può darsi, come qualcuno dice, che tutto questo sia un male. I partiti sono un cardine della democrazia e messi così in difficoltà possono essere esposti a pressioni e ricatti da parte di qualsiasi finanziatore privato. Certo è che ci sarebbe bisogno di una riforma del sistema della rappresentanza partitica che possa trovare un giusto compromesso, evitando gli enormi sprechi del passato ma anche consentendo la sussistenza a quei “... cittadini (che) hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale.” Come recita l'articolo 49 della Costituzione.
E' anche vero che a ben vedere e, al momento, ci asteniamo da ogni giudizio, che in questi anni il Movimento Cinque Stelle ha dimostrato che si può far politica anche con pochi soldi.
Commenti
Posta un commento