Nel 2021 si andrà in pensione a 67 anni. E' oramai certo. Nonostante le “promesse” di rivedere i meccanismi di calcolo, da parte dei Governi sin qui succedutesi, l'età pensionabile si allunga sempre più.
E la cosa che fa rabbia è che l'aggiornamento avverrà comunque, anche qualora venisse bloccato l'adeguamento automatico alla speranza di vita. La notizia è stata confermata dalla Ragioneria generale dello Stato che ha ricordato anche che “questo automatismo è previsto da una clausola di salvaguardia introdotta nell'ordinamento su richiesta della Commissione e della Bce”. Ossia: la speranza di vita non aumenta, ma non importa, la soglia per raggiungere il diritto alla pensione sale lo stesso. La pensione era ed è un diritto, un patto sociale con lo Stato, siglato al momento in cui si entrava nel mondo del lavoro: si versavano i contributi e dopo 40 anni o raggiunti i 60 anni di età si aveva diritto alla pensione. Quel patto adesso, è venuto meno.
Per la Ragioneria generale dello Stato: “Il processo di elevamento dei requisiti minimi e il relativo meccanismo di adeguamento automatico delle pensioni previsto dalla normativa vigente (Legge Fornero ndr) sono stati valutati con “estremo favore” dagli organismi internazionali e in primo luogo in ambito europeo. La presenza di questi automatismi costituisce uno dei “fondamentali parametri” di valutazione dei sistemi pensionistici, “specie per i Paesi con alto debito pubblico come l’Italia”, prosegue la Ragioneria generale dello Stato. “Ciò non solo perché la previsione di requisiti minimi, coerenti con le esigenze di equilibrio finanziario del sistema pensionistico, costituisce una condizione irrinunciabile ai fini del perseguimento della sostenibilità, ma anche perché costituisce la misura più efficace per sostenere il livello delle prestazioni, in un contesto di invecchiamento della popolazione”.
Così è! Dal 2021 se volete andare in pensione dovrete aver compito 67 anni.
E la cosa che fa rabbia è che l'aggiornamento avverrà comunque, anche qualora venisse bloccato l'adeguamento automatico alla speranza di vita. La notizia è stata confermata dalla Ragioneria generale dello Stato che ha ricordato anche che “questo automatismo è previsto da una clausola di salvaguardia introdotta nell'ordinamento su richiesta della Commissione e della Bce”. Ossia: la speranza di vita non aumenta, ma non importa, la soglia per raggiungere il diritto alla pensione sale lo stesso. La pensione era ed è un diritto, un patto sociale con lo Stato, siglato al momento in cui si entrava nel mondo del lavoro: si versavano i contributi e dopo 40 anni o raggiunti i 60 anni di età si aveva diritto alla pensione. Quel patto adesso, è venuto meno.
Per la Ragioneria generale dello Stato: “Il processo di elevamento dei requisiti minimi e il relativo meccanismo di adeguamento automatico delle pensioni previsto dalla normativa vigente (Legge Fornero ndr) sono stati valutati con “estremo favore” dagli organismi internazionali e in primo luogo in ambito europeo. La presenza di questi automatismi costituisce uno dei “fondamentali parametri” di valutazione dei sistemi pensionistici, “specie per i Paesi con alto debito pubblico come l’Italia”, prosegue la Ragioneria generale dello Stato. “Ciò non solo perché la previsione di requisiti minimi, coerenti con le esigenze di equilibrio finanziario del sistema pensionistico, costituisce una condizione irrinunciabile ai fini del perseguimento della sostenibilità, ma anche perché costituisce la misura più efficace per sostenere il livello delle prestazioni, in un contesto di invecchiamento della popolazione”.
Così è! Dal 2021 se volete andare in pensione dovrete aver compito 67 anni.
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