In Libia regna il caos. E' un paese in stato confusionale: c'è un Governo, quello con sede a Tripoli, voluto dalla comunità internazionale, che non controlla niente, che ha poco peso, mentre c'è un altro “Governo”, quello con sede a Tobruk, guidato dal generale Khalifa al-Haftar, ex generale di Gheddafi, che controlla il 60% del territorio. Poi ci sono, le milizie, le guerriglie tra tribù, le bande armate che difendono interessi locali, ci sono i terroristi, i trafficanti di armi, gli aguzzini che trafficano in esseri umani, i predoni che rendono insicure le vie di comunicazione, i ladri, i criminali, bande di mercenari, i padroni del petrolio, e da ultimo ci sono masse di migranti, di persone disperate, che giungono in Libia dall'Africa centrale con l'obiettivo e la speranza di raggiungere l'Europa. La Libia è un Infermo disumano incontrollabile e ingestibile. Questo è il quadro. E non illudiamoci, con le attuali politiche dell'Europa sarà sempre peggio.
Ma non è stato sempre così: fino a pochi anni fa la Libia. Era un paese dove “regnava” un dittatore, Gheddafi, ma era un Paese unito e dove grazie al petrolio, una buona parte della popolazione stava bene, nel senso che viveva dignitosamente in una situazione relativamente tranquilla.
Poi, nel 2011 ecco che grazie soprattutto a Francia e Regno Unito, (quasi non ci ricordiamo nemmeno più per quale ragione tutto ebbe inizio), la Libia venne smantellata. Gheddafi venne ucciso e scoppiò il caos. Del resto è questo un film che avevamo già visto: in Afganistan e in Iraq.
Tutto questo grazie alla miopia politica e strategica dell'Europa. Adesso l'Italia, che comunque è corresponsabile nell'aver generato questo caos, si è si accollata tutto il peso dell’assistenza ai migranti, mentre il resto dell'Europa, compresi Francia e Regno Unito, stanno a guardare.
Poi, nel 2011 ecco che grazie soprattutto a Francia e Regno Unito, (quasi non ci ricordiamo nemmeno più per quale ragione tutto ebbe inizio), la Libia venne smantellata. Gheddafi venne ucciso e scoppiò il caos. Del resto è questo un film che avevamo già visto: in Afganistan e in Iraq.
Tutto questo grazie alla miopia politica e strategica dell'Europa. Adesso l'Italia, che comunque è corresponsabile nell'aver generato questo caos, si è si accollata tutto il peso dell’assistenza ai migranti, mentre il resto dell'Europa, compresi Francia e Regno Unito, stanno a guardare.
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