CREMONA REGINA LOMBARDA DI SMOG


AMBIENTE • La sgradita incoronazione arriva da Legambiente. Dati allarmanti


di Vanni Raineri


Cremona regina dello smog. L’incoronazione è ufficiale e autorevole, quanto sgradita. Ad affermarlo, all’alba del nuovo anno, è Legambiente Lombardia, che “premia” la nostra città per i livello raggiunto nel corso del 2017, nel quale ha infilato un record dietro l’altro. Cremona mette in fila tutti gli altri capoluoghi sia per la concentrazione media annua di pm10 sia per il numero di giornate di superamento della soglia critica giornaliera, che è di 50 mg/mc. A preoccupa- re è soprattutto l’incremento esponenziale rispetto ai datti dell’anno precedente. Nel 2016 infatti, come leggiamo nella tabella pubblicata, la concentrazione media annua di pm10 era stata di 32,3 mg/mc, inferiore ai dati di Monza, Milano e Brescia. Lo scorso anno la media è salita a 41,3 mg/mc, mentre nessun’al- tra città ha raggiunto quota 40. Un aumento di poco inferiore al 30%. Per quanto riguarda invece le giornate di superamento della soglia, siamo passati dalle 63 del 2016 alle 105 del 2017. Qui l’au- mento sfiora addirittura il 70%. E tutto rispetto a vecchi dati che erano tutt’altro che confortanti. La situazione regionale, afferma la ricerca di Legambiente, è peggiorata quasi ovunque (in controtendenza solo Monza), e le cause sono da riferire anche a fenomeni climatici, come la bassa piovosità, che si è concentrata soprattutto nella Bassa Padana. Ma tra gli imputati c’è anche il generalizzato aumento del traffico veicolare. E se sulla prima componente possiamo poco, nel limitare la seconda la strada da fare è ancora lunga. Su un periodo lungo, continua Legambiente, i dati mostrano una tendenza al rallentamento del trend positivo in corso da decenni. Sembra che nell’ultimo quinquennio i dati si siano stabilizzati. A migliorare la situazione era stato il miglioramento dei motori circolanti, in particolare la sostituzione dei vecchi diesel. Ma il traffico non è la sola com- ponente di natura umana che innalza i pm10. A Cremona, continua la nota, oltre alle emissioni legate al traffico, all’industria e agli impianti termici, pesa molto il contributo delle emissioni agrozootecniche, da cui dipende gran parte della formazione di particolato secondario che aleggia sulla Pianura Padana. Cremona è l’unica città lombarda che eccede nel 2017 il dato medio di inquinamento tollerato secondo gli standard europei. Ed è lontanissima da quei 20 mg/mc che sono raccomandati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. «Le misure per la lotta all’inquinamento si confermano insufficienti a conseguire i migliora- menti necessari entro tempi accettabili – dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia –; non possiamo passare i prossimi 50 anni a fare la danza della pioggia per ottenere aria più respirabile. Occorrono interventi ben più drastici di quelli prospettati da Regione Lombardia, a partire da una road map per l’estinzione dei motori diesel e dall’attivazione di misure sul fronte delle emissioni di fonte zootecnica!».

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