di Vanni raineri
La sua voce delicata sempre in bilico, la chitarra languida, una musica che sembra spiccare il volo, ma resta sospesa in un’atmosfera che più irlandese non si può. Iniziava così, con il brano “Ode to my family”, un album memorabile, “No need to argue”, che lanciò i Cranberries sulle vette delle classifiche di tutto il mondo. Un album triste, ipnotico, che urlava al mondo la rabbia di un conflitto assurdo con Zombie, che rompeva i muri col crescendo inarrestabile di “Ridicolous thought” e si chiudeva con la sua voce accompagnata da poche note di organo col brano che dà il nome dall'album. Era la metà degli anni Novanta e il mix tra l’impatto visivo di una figura femminile sottile e ipnotica e una voce che pareva chiedere aiuto al mondo fece breccia. Dolores O’Riordan è morta lunedì in una camera di hotel londinese, morta da madre di tre bambini, da donna 46enne che ormai da tempo era lontana da quel successo. All’album del 1994 è dovuta quasi la metà dei 40 milioni di dischi venduti dai Cranberries nella loro storia. Altri successi seguirono, per carità, anche con brani molto riusciti, ma quell’incantesimo non si ripeté più. Dolores pensò che avrebbe potuto ritrovarla sciogliendo il gruppo, ma le cose andarono peggio. Allora provò riunendo il gruppo, stessa cosa. Intanto non trovava la pace con se stessa, quella non l’ha mai trovata; superata l’anoressia doveva comunque fare i conti coi soliti demoni, che hanno sempre portato la band a cancellare concerti e apparizioni. La fine del rapporto di coppia ventennale, nel 2014, col padre dei suoi figli probabilmente peggiora la situazione. Poche settimane dopo Dolores è arrestata per aggressione a un poliziotto, ed evita la condanna perché le viene diagnosticato un disturbo bipolare. Bipolare come la sua voce ora tagliente ora languida (si riveda la sua Ave Maria cantata con Pavarotti davanti a una commossa Lady Diana). Tre figli che adora, la notorietà, una situazione economica invidiabile, non possono bastare per combattere una sfida persa in partenza. Chissà perché è destino di tanti grandi interpreti del pop-rock raggiungere l’apice dell’ispirazione creativa in giovane età per poi amministrare, con alti e bassi, la lenta decadenza. Ma quell’apice rimane come uno dei punti più alti raggiunti dalla musica rock. E se non siete d’accordo... non c’è nulla da discutere (no need to argue, appunto). Dolores probabilmente ha continuato a chiedere aiuto al mondo, ma non ha trovato risposte.
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