Il papa: «Il dialetto, la lingua dell’amore»


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di enrico Galletti

Papa Francesco “rivaluta” il dialetto. L’occasione è stata il rito del battesimo per i trentaquattro neonati che con le loro famiglie hanno gremito la volta della Cappella Sistina, a Roma. Nell’omelia, il Papa si è rivolto ai genitori dei bambini che hanno ricevuto il sacramento, spendendo qualche parola sul compito di portatori della fede che ogni genitore si assume nel contesto della vita in famiglia. «Cari genitori, voi portate al battesimo i vostri figli e questo è il primo passo - ha detto Francesco -. Voi avete il compito della trasmissione della fede. I vostri bambini ricevono la Trinità: Padre, Figlio e Spirito Santo, che abiterà nei loro cuori». Poi, dopo una prima introduzione, è stata la volta di quelle parole che, in qualche modo, hanno lasciato il segno. «Vorrei dirvi una cosa che tocca a voi: la trasmissione della fede si può fare soltanto in dialetto, nel dialetto della famiglia, nel dialetto di papà e mamma, di nonno e nonna. Poi verranno i catechisti a sviluppare questa prima trasmissione con idee, spiegazioni. Ma non dimenticatevi questo: si fa in dialetto e se manca il dialetto, se a casa non si parla fra i genitori quella lingua dell’amore, la trasmissione non è tanto facile, non si potrà fare». Due, in sintesi, i punti focali del discorso di Bergoglio. Quell’augurio che si possa dare valore al «dialetto della famiglia» anche nei dialoghi della vita di tutti giorni, e l’auspicio che si riconosca, proprio nel dialetto, la «lingua dell’amore» che i genitori donano ai figli. E la memoria, con le parole del Pontefice, torna ai tempi dei nonni, quando le funzioni religiose erano in latino ed esprimersi su temi religiosi usando il dialetto era poco meno che una volgarità. Papa Francesco, invece, ha individuato nel dialetto quella lingua dei bambini che fa tanto bene al cuore. E Gesù - ha fatto capire Francesco durante la celebrazione - ci invita a essere proprio come i figli, e a esprimerci nella loro stessa lingua. «Nelle vostre preghiere - ha concluso - siate semplici come loro: dite a Gesù quello che viene nel vostro cuore, come lo dicono loro». Il dialetto dei nonni, dei bisnonni, quel “suono” che di fatto caratterizza zona per zona, frazione per frazione, torna ad avere il suo ruolo. E ad essere favorito anche in ambito religioso. Del resto, la «lingua dell’amore» è proprio questa. Parola di Papa Francesco.

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