Le ricette di Liberi e Uguali

VERSO IL VOTO • Lapo Pasquetti e Roberta Mozzi si candidano al Consiglio regionale 


di vanni raineri


L’avvocato Lapo Pasquetti, capolista provinciale, e la dirigente scolastica Roberta Mozzi, sono candidati al Consiglio regionale della Lombardia per Liberi e Uguali.

Partiamo da Pasquetti. Il caso dei ponti cremonesi, chiusi o comunque vittime della lunga incuria, ha evidenziato anche i problemi di linee ferroviarie totalmente inadeguate. La nostra provincia lamenta da sempre una scarsa considerazione in Regione. Siamo condannati ad essere periferia dell’impero? 

«L’intero comparto dei trasporti nel sud della Lombardia è in evidente sofferenza. Le merci continuano a viaggiare su gomma in un Regione ad elevata industrializzazione con la conseguenza che si registrano quasi costantemente tassi di inquinamento altissimo producendo danni sia sulla salute dei cittadini che sulla tenuta delle infrastrutture. Ne sono la prova più evidente il dissesto del ponte di Casalmaggiore, le criticità del ponte Verdi a San Daniele Po, il pessimo stato di manutenzione delle strade, il prevedibile ormai prossimo intervento di consolidamento del ponte autostradale sul Po e del ponte ferroviario tra Castelvetro e Cremona. La Lombardia, per la propria posizione centrale tra Nord Europa e Italia centro-meridionale, deve puntare al potenziamento del tra- sporto merci su rotaia in tutta la Regione, come nei Paesi nord-europei. La Regione e lo Stato devono al più presto mettere a disposizione le risorse, sino ad oggi solo promesse, per il rifacimento del Ponte di Casalmaggiore, per risolvere un’emergenza che sta mettendo in crisi il sistema produttivo di un’intera area. Ma tutto questo rischia di essere inutile se non si inizia ad investire seriamente sul trasporto ferroviario di merci e di persone e sulla manutenzione e messa in sicurezza del territorio. Vogliamo cambiare il modello di sviluppo per affrontare seriamente la sfida dei cambiamenti climatici e diminuire se non eliminare la cappa di smog che soffoca la pianura padana».

Il tema immigrazione e sicurezza è il cavallo di battaglia della coalizione di centrodestra. Liberi e Uguali come risponde a queste istanze? 

«La visione politica di LeU è incentrata principalmente sui temi del lavoro, dell’istruzione, della salute, dell’ambiente, dell’integrazione e dell’uguaglianza tra tutti gli individui quali condizioni per garantire la civile convivenza. Gli squilibri economici tra cittadini sono la causa della conflittualità sociale e della criminalità. Per garantire sicurezza e condizioni di vita migliori per tutti, occorre investire risorse per ridurre le disuguaglianze economiche, culturali e sociali; l’emigrazione va governata, non criminalizzata; erigere muri, alimentare la paura, promettere deportazioni dei migranti, serve solo per ingannare i cittadini e spingere ad una guerra tra poveri. Il fiume di denaro sperperato dal Centrodestra in Lombardia in grandi opere inutili doveva essere indirizzato per riqualificare il patrimonio Aler oggi in pessime condizioni e così garantire la casa ad un maggior numero di cittadini. E’ ora di iniziare a cambiare: in Lombardia, in Italia e in Europa. E noi siamo l’inizio di questo cambiamento».

Ed ora Roberta Mozzi. Quali sono le motivazioni che la portano a candidarsi? 
«Liberi e Uguali è una forza giovane che unisce soggetti ed esperienze diverse: Sinistra Italiana di Fratoianni, Possibile di Civati, Articolo1-Mdp di Speranza e Bersani, personalità come Laura Boldrini e Anna Falcone! E’ un tentativo serio di ricostruire finalmente una Sinistra in Italia che si misuri con le sfide globali di oggi: carenza e precarietà dei posti di lavoro, disuguaglianze crescenti, finanziarizzazione dell’economia, cambiamenti climatici. Considero sbagliato ritenere che il potere o il governo sia l’unico fine».

Come vive un dirigente scolastico come lei il rapporto tra la scuola e una società in perenne cambiamento e quali proposte si sente di avanzare per tenere la scuola al passo coi tempi? 
«La scuola è parte integrante della società e vive e soffre nello stesso conte- sto. Ma la scuola deve mantenere una propria autonomia e una propria missione che non può essere quella di ridursi ad una costola del mercato. L’ idea forte di LeU é di mettere l’istruzione, la scuola e l’universitá al centro nell’agenda degli impegni, anche in termini di investi- menti. A partire dai nidi: sono questi che le mamme vogliono, non il “bonus mamma”! Una scuola che torni ad essere riconosciuta come “comunità educante”. La scuola della Costituzione, quella degli art.33 e 34: una scuola per i molti e non per i pochi!». Ci sono proposte significative che si sente di avanzare in ambito nazionale e regionale? «Per tutte le Università italiane l’accesso deve essere libero e senza il peso delle tasse, che vanno commisurate al reddito e agevolate per i meritevoli senza mezzi. Ho una figlia all’ Università e so quanto costa! In un Paese che é agli ultimi posti per il numero di laureati, é necessaria una svolta. A livello regionale bisogna superare la politica dei “buoni scuola” perseguita dal centro- destra lombardo in questi ultimi 20 anni. Siamo di fronte a un uso distorto del denaro pubblico a fini privati. Bisogna rilanciare la scuola pubblica a ogni livello. Diritto allo studio per tutti, non per pochi!»

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