Malvezzi: «Milano mai così vicina»

VERSO IL VOTO • Si ricandida con Forza Italia a sostegno di Fontana: «Il nostro territorio è considerato»


di vanni raineri

Carlo Malvezzi si ricandida al Pirellone con Forza Italia a sostegno di Attilio Fontana.

Malvezzi, Fontana come Maroni è varesino. Cremona e provincia si sentono da tempo territorio di periferia, poco considerato a Milano. Crede sia un sentimento fondato, o è solo opera dei detrattori politici?

«Credo che mai come in questa legislatura il nostro territorio sia stato considerato da Regione Lombardia. Prendiamo le risorse investite. Sulla nostra provincia sono arrivati, in cinque anni, 87 milioni di euro, di cui 45 per le infrastrutture, 20,3 per lo sviluppo economico, 17 per la sanità, e 4,7 per il commercio e il turismo. Guardiamo a quello che è successo per i nostri ospedali: quello di Crema è stato integralmente ristrutturato (ultimi, in ordine di tempo, i lavori al reparto di Pediatria). All’Ospedale di Cremona si sta progettando un polo oncologico con un investimento regionale di 7,4 milioni di euro. E se non fosse stato per Regione Lombardia, il punto nascite dell’Ospedale Oglio Po sarebbe già chiuso da un anno. L’operazione di acquisto del monastero di Santa Monica di Cremona ove sarà trasferita la sede dell’Università Cattolica, è avvenuto perché Regione ha stanziato 1,7 milioni di euro e se oggi si può guardare al recupero urbanistico degli Stalloni di Crema è perché sempre Regione ha stanziato 3 milioni e vincolato i proventi di un vendita immobiliare a quello scopo. Mi fermo qui ma ci sarebbero tante altre cose da elencare. Certo, non possiamo accontentarci. Si può e si deve fare ancora tanto per il nostro territorio».

Lei ha scritto il libro “La mia terra”, presentato in alcuni recenti incontri. Negli anni ha visitato centinaia di aziende del territorio, e le va riconosciuto che la sua presenza sul territorio è stata costante. Non si sente un po’ a disagio per la presenza, certo non solo nella sua lista, di candidati come ogni tornata elettorale, “paracadutati”?

«Il legame con il territorio è fondamentale, soprattutto in politica. Per rappresentare istanze e provare a rispondervi è necessario conoscere, informarsi, ascoltare. Laddove questo legame è assente in partenza, lo si può realizzare strada facendo. È fondamentale che, in caso di elezione, qualunque politico, espressione del territorio oppure no, mantenga o costruisca una relazione con chi vive e lavora su quel territorio. È inaccettabile che chi ottiene la fiducia dei cittadini poi scompaia. In questi cinque anni di mandato in Regione, ho dedicato sempre un giorno alla settimana per la visita delle realtà provinciali e ho scelto di aprire un ufficio a Cremona dove le persone potessero incontrami in orari precisi. Oggi ci illudiamo che tutto si risolva con la comunicazione sui social e sui media. Non è più sufficiente. La gente ha bisogno di essere guardata in faccia e di guardarti in faccia. Nell’incontro personale c’è possibilità di una conoscenza vera, reale».

L’incidente ferroviario di Pioltello, ma anche le disastrate linee ferroviarie che attraversano il nostro territorio, ha messo in risalto la difficoltà di azione di Trenord su strutture che sono di competenza di Rfi. Come crede se ne possa uscire per dare un servizio adeguato ai cittadini?

«Il trasporto ferroviario è un punto su cui la prossima giunta si concentrerà di più. Lo abbiamo già evidenziato nel bilancio regionale, con un investimento pluriennale straordinario di 1,6 miliardi di euro per l’acquisto di almeno 160 nuovi treni. Sono risorse divise tra Regione (1 miliardo di euro) e lo Stato e il gestore del servizio per acquistare direttamente materiale rotabile e sostituire il 50% della flotta attuale. Una soluzione radicale che punta a risolvere la problematica della qualità dei treni. È il più grande investimento degli ultimi 15 anni sul sistema ferroviario e dimostra come Regione Lombardia voglia rispondere ai tanti cittadini che utilizzano il trasporto ferroviario. Tanto è anche stato fatto sin qui. Facciamo l’esempio della Mantova-Cremona-Milano. Dal 2014 ad oggi la puntualità è passata da una media del 65% a una dell’89% e la flotta dei treni è stata integralmente sostituita con mezzi più moderni. Non possiamo accontentarci. Su due punti continuano a evidenziarsi problemi: il binario unico per un tratto di linea e i passaggi a livello ancora funzionanti. Su entrambi non c’è competenza regionale, ma anche grazie ad un accordo con Regione Lombardia, in questi anni Rfi ha stanziato di 10 milioni di euro per migliorare la linea. E anche sul raddoppio dei binari esistono risorse a livello nazionale da poter investire. Lavoreremo perché ciò si traduca in fatti il prima possibile».

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