Strada Sud, braccio di ferro sul referendum


IL PROGETTO • La decisione dei garanti approva il voto. Costerà quasi 200mila euro



di Enrico Galletti

Se ne parlava già da diversi mesi, e alla fine, la decisione del comitato dei garanti è arrivata: il referendum avente a oggetto il quesito sulla strada Sud è legittimo.
Il passo avanti è stato fatto il 6 febbraio da Monica Gennari e Giovanni Pigolotti (della maggioranza) e da Antonia Tundo (presidente della minoranza). A questo punto, la giunta dovrebbe mettere a punto la data ufficiale delle operazioni di voto, sicuramente di sabato, fra le 7 e le 22, con un referendum dalla domanda chiara: “Sei favorevole al mantenimento del progetto della Strada Sud nella programmazione e pianificazione urbanistica vigente del Comune di Cremona?”.
Alcuni residenti del quartiere Cadore-Giordano avevano dato parere favorevole alla proposta di interpellare i cittadini sul progetto della Strada Sud. Intanto, però, si cominciano a fare i conti per le spese delle votazioni, che avranno un impatto piuttosto consistente sulle casse comunali: quasi 200 mila euro. Lo rivela una stima approssimativa, ma comunque indicativa. E sul referendum della Strada Sud i cittadini si dividono.
Maria Cristina Arata, presidente del comitato di quartiere 9, ha diffuso in un comunicato le motivazioni a supporto del referendum, consegnate anche al Comitato dei Garanti. «Lo scopo dei promotori del Referendum è quello di far esprimere i cittadini rispetto alla scelta di questa Amministrazione di cancellare la Strada Sud dal Piano di Governo del Territorio – spiega Arata -. Si consideri che il mantenimento della previsione del tracciato della Strada Sud nel PGT non sarebbe di alcun ostacolo all’elaborazione e all’eventuale attuazione di soluzioni viabilistiche alternative alla stessa, in coerenza con il programma elettorale del sindaco che parla di rinuncia al progetto e non di eliminazione dello stesso dagli strumenti di programmazione urbanistica, come invece questa Amministrazione ha successivamente dichiarato di voler fare». Una lunga nota con la dettagliata analisi del progetto, dal punto di vista dei residenti del quartiere 9.
«Se l’opera fosse stralciata - continua Arata -, l’opportunità di realizzarla non sarebbe concretizzabile in tempi brevi, in quanto il suo reinserimento negli strumenti di programmazione urbanistica comporterebbe un iter burocratico lungo e complesso, con grave spreco delle risorse già investite fino ad oggi nel progetto».
Dall’altro lato c’è Il Comitato No strada Sud, che già nel 2011 raccolse più di 7000 firme contro il progetto.
Le prossime settimane saranno decisive per gli sviluppi del quesito sulla Strada Sud, che al momento divide e fa discutere non solo i residenti della zona nove.

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