Addio al grande Mario Coppetti, artista dal forte impegno civile

IL LUTTO Aveva 104 anni, fu presidente Anpi e di Centropadane e vice sindaco. Pochi giorni fa la lettera al Piccolo  


di Vanni Raineri 
Ci sono esistenze che possono durare oltre cent’anni senza lasciare tracce del proprio passaggio. Ce ne sono altre che tracciano solchi profondi in diverse direzioni. Come quella di Mario Coppetti, che se ne è andato giovedì mattina alle ore 10 mentre stava programmando la sua ennesima intensa giornata di impegno e lavoro. Stavolta il cuore gli ha detto che non ce la faceva più a supportarne l’estro e il dinamismo. Non possiamo dire che la scomparsa di un uomo che si accingeva a compiere 105 anni sia una sorpresa, ma il cordoglio sincero che lascia fa capire quanto la comunità cremonese tutta sia rimasta colpita dalla notizia. Mario Coppetti era un punto di riferimento preciso. Per l’arte, in quanto si avvicinò alla scultura da giovanissimo, poi ha contribuito a creare l’Adafa nel ’46, ha quindi insegnato alla scuola internazionale di liuteria e al liceo Aselli, e soprattutto è stato un grande artista, che ha lasciato un patrimonio importante alla città. E’ stato esule in Francia, clandestino durante la guerra nel Partito Socialista in cui ha ricoperto ruoli importanti dopo il conflitto, e negli anni più recenti presidente dell’Anpi, di cui è sempre stato iscritto. Nella politica locale si è impegnato come vice sindaco e assessore comunale a Cremona, e anche da presidente di Centropadane. Da sportivo è sempre stato un grande tifoso della Cremonese, di cui grazie all’età era ormai l’unico a poter conservare ricordi lontani: tra l’altro ha realizzato lui l’opera in ricordo di Vittorio Staccione, calciatore grigiorosso morto in un campo di concentramento, che si trova allo stadio Zini.
Insomma, si direbbe che Mario Coppetti abbia avuto tante vite in una. Ne ha avuta invece una, ricca e densa di impegno civile che si è manifestato in varie forme e direzioni, e che per Cremona ha rap- presentato e rappresenta una ricchezza inestimabile. E’ stato uomo di sinistra ma spesso critico nei confronti della stessa sinistra, e capace anche a 100 anni suonati di non allinearsi, come in occasione del referendum del 4 dicembre 2016, quando si schierò per il sì contro l’indicazione della “sua” Anpi.
A darci la triste notizia, giovedì mattina, è stato l’amico scultore Graziano Bertoldi, che ha voluto sottolineare la soddisfazione quando gli è stato riferito l’annuncio da parte di Gian Carlo Corada del suo saluto ai cittadini, seguito da un applauso diretto a lui che non ha potuto essere presente alle manifestazioni del 25 aprile. Bertoldi, che l’ha incontrato mercoledì sera alle 19, ci ha detto anche che stava mandando alle stampe un nuovo opuscolo sulla storia della sua casa, che ospitò un tempo un patriota. Nel contempo stava concludendo anche l’ennesimo lavoro, a dimostrazione di una vitalità che non è mai venuta meno: era un medaglione con l’effigie di Leonida Bissolati, come a chiudere un cerchio, dato che suo padre ne fu un fervente sostenitore politico, e per lo stesso Mario ha sempre rappresentato un importante punto di riferimento. 
I funerali si terranno questa mattina alle ore 10 partendo dalla Camera Ardente allestita nella sua abitazione di via Chiara Novella in direzione della vicina Chiesa di Sant’Agata, dove verrà celebrata la cerimonia funebre. Diverse sono state ovviamente le manifestazioni di cordoglio. La prima giunta era firmata dal sindaco di Cremona Gianluca Galimberti: «E’ morto un riferimento unico, un testimone e un maestro della nostra città e del nostro paese. Ci mancheranno le sue parole, la sua presenza, il suo pensiero, le sue mani sapienti sempre capaci di generare arte. Siamo vicini alla famiglia, tutta la città è vicina in un grande abbraccio. Ma in realtà il maestro Coppetti resta tra di noi per sempre: resteranno sempre tra noi la bellezza della sua arte, la sapienza delle sue idee, la forza e il vigore del suo impegno, gli appelli ad una rinnovata educazione civica. I moniti a tenere alti i valori della resistenza, della democrazia, della convivenza civile siano per noi guida e stella polare. La sua fiducia e la sua speranza e il desiderio di bene e di bellezza ci spingono e motivano ad essere fedeli ai valori e agli ideali che il maestro ha incarnato». A seguire, le testimonianze di Matteo Piloni per il Pd, del presidente della Provincia Davide Viola e via via le altre. 
Noi del Piccolo siamo lieti che Mario Coppetti ci abbia voluto riservare una lettera, che ci ha spedito solo pochi giorni fa: “Preg. Direttore, dopo l’interes-sante articolo di Paolo Dossena le allego un mio 
scritto sugli avvenimenti del 1947 molto importanti per l’avvenire del nostro paese. Seguo sempre il suo giornale voce libera nell’attuale marasma politico. Con viva cordialità, Mario Coppetti. Cremona, 14/4/2018”. 
Nella busta c’era il suo libro sulla Scissione di Palazzo Barberini. Avremmo voluto raccogliere la sua ennesima testimonianza, ci accontentiamo di appuntarci al petto quella che per noi vale ben più di una medaglia d’oro: l’attestato di un vero partigiano di rappresentare una “voce libera nell’attuale marasma politico”. 

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