Furbetti assenteisti Occhio ai detective

LAVORO • Sempre più aziende si affidano ad agenzie investigative per stanarli 


di Vanni Raineri 
“Hai bisogno di risolvere casi di assenteismo? Affidati ad Axerta, la prima agenzia investigativa specializzata nella raccolta prove”. A molti di voi sarà capitato di ascoltare, anche in questi giorni, lo spot in alcune radio di grande ascolto La lotta all’assenteismo, tanto in voga in questi tempi, sta rappresentando infatti un business non da poco, e verificando la situazione abbiamo scoperto che proprio pochi giorni fa,il 20 aprile, si è svolto a Padova (dove si trova la sede di Axerta) il primo convegno nazionale sull’assenteismo.
Ma può un imprenditore effettuare per proprio conto un’indagine facendo seguire un proprio dipendente? E fino a che punto può spingersi? Domande che in verità sorgono banali, e alle quali il convegno ha cercato di dare una risposta. Fabio Massimo Gallo, giudice e Presidente vicario della Sezione lavoro della Corte d’Appello di Roma, ha affermato ad esempio che «per contrastare l’assenteismo imprese e anche pubbliche amministrazioni possono ricorrere anche agli investigatori privati», e lo confermerebbero decenni di giurisprudenza. Tale attività non va confusa infatti con il controllo dei lavoratori. Lo statuto dei lavoratori vieta il controllo a distanza della prestazione da parte del datore di lavoro, ma ci sono un paio di sentenze della Cassazione civile che ammettono la legittimità del controllo tramite investigatori nel caso di assenteismo o infedeltà aziendale: rimane ovviamente vietato violare la residenza privata, così come fare intercettazioni audio. Inizialmente pareva che alle pubbliche amministrazioni non fosse permesso avvalersi degli stessi strumenti, ma nuove sentenze della Cassazione sembrerebbero affermare il contrario. Al convegno è intervenuto anche il Prefetto di Padova Renato Franceschelli, che ha affermato come la legge 104 sia una grande conquista, «un baluardo di civiltà», ma che «va difesa dall’inquinamento dei cosiddetti “furbetti”, che mettono in seria difficoltà tutte le amministrazioni pubbliche». Dal canto suo, l’amministratore unico di Axerta Vincenzo Francese ha calcato la mano sui danni provocati dagli stessi “furbetti” alla collettività e sui lavoratori onesti. Tra gli illustri relatori intervenuti al convegno, moderato dal caporedattore del Gazzettino Ario Gervasutti, anche il presidente di Axerta Michele Franzé, Generale e già Vice Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, il Rettore dell’Università di Padova Rosario Rizzuto, il Comandante Interregionale della Guardia di Finanza Giuseppe Vicanolo, il docente universitario di Diritto del Lavoro Carlo Cester, gli avvocati Gianluca Spolverato e Cesare Micheli e il Presidente gruppo Triveneto di Aidp (Associazione Italiana Direzione Personale) Giovanni Giuriato. Tutto ciò a mostrare l’autorevolezza del convegno, organizzato proprio da Axerta col patrocinio dell’Università di Padova e di Aidp Triveneto. 
Gli spot di Axerta vanno in onda da qualche anno, e la crescita di interesse da parte delle aziende è stata esponenziale. All’agenzia padovana, leader del settore, così come ad altre emergenti, ci si affida sempre più. Axerta afferma addirittura che nel 90% dei casi segnalati dalle aziende si arriva ad ottenere prove concrete dell’infrazione. Va segnalato anche che molto spesso sono gli stessi di- pendenti che fanno scattare i controlli, nei confronti di colleghi accusati di assenteismo. Controlli che non riguardano solo falsa malattia e uso improprio della legge 104. Ci sono casi di concorrenza sleale (cioè dirigenti che lavorano di nascosto per aziende concorrenti), appropriazioni indebite, anche furto di materie prime e frodi informatiche. Molto spesso l’azienda fa scattare il controllo quando i giorni della 104 precedono o seguono un periodo di ferie. In questi casi è facile verificare il comportamento del dipendente. E come sfocia un controllo che verifica il caso di assenteismo? Sempre secondo Axerta, in gran parte dei casi nel licenziamento per giusta causa o nelle dimissioni. 
E quanto costa? Qui l’informazione non arriva direttamente dall’azienda, ma pare che il costo medio sia di 1500-2000 euro, per un pedinamento che, sempre in media, dura 4-5 giorni. Vietato anche usare microspie, ma si possono utilizzare i gps da posizionale sotto la carrozzeria dell’auto. 
Attenti dunque, lavoratori infedeli: “Axerta indaga, documenta, accerta”. 





Commenti