L’autobus frena di colpo In 4 finiscono all’Ospedale

IL FATTO • Sempre più frequenti gli incidenti dovuti a brusche frenate. L’ultimo mercoledì 


(e.g.) Parte tutto da una frenata improvvisa. Il conducente dell’autobus di linea non può fare altrimenti perché un’auto - identificata in un secondo momento - è passata oltre il semaforo nonostante il segnale di stop. Un copione visto e rivisto, che questa volta, però, ha sfiorato conseguenze serie, accentuate dal fatto che molti dei passeggeri che si trovavano a bordo dell’autobus, mercoledì mattina, erano in piedi. In molti, dopo l’impatto, hanno perso l’equilibrio e sono caduti a terra, l’uno contro l’altro, scatenando il panico generale. Immediato l’intervento del personale del 118, allertato dall’autista dell’autobus, nel piazzale delle Ex Tranvie, insieme agli agenti della Polizia Locale. Il bilancio, mercoledì mattina, è stato di sei feriti. I più gravi sono anziani, tra i settanta e gli ottant’anni circa: A.F., 79 anni, R.C., 80, R.M., 68 e H.H., 76. Altri due passeggeri rimasti feriti non hanno ritenuto indispensabile recarsi al Pronto Soccorso per i controlli di rito. Lievi le contusioni riportate dagli altri passeggeri coinvolti. I rilievi effettuati dalla Polizia nel luogo in cui è avvenuta la brusca frenata, hanno permesso di individuare il conducente alla guida dell’auto che ha oltrepassato il semaforo con il rosso scatenando la reazione inevitabile dell’autista del bus di linea. Quello delle frenate improvvise è un pericolo che fa discutere. A più riprese, infatti, si sono verificati episodi analoghi, che oltre a mettere a rischio la sicurezza di chi si trova a bordo dei mezzi rischiano di danneggiare parti del veicolo stesso, dagli pneumatici all’intero impianto frenante. Spesso le frenate improvvise si rendono necessarie in seguito ad episodi di mancata precedenza o di scarso rispetto delle norme sulla viabilità stradale. Si fa largo dunque il tema delle responsabilità, che riguardano anche il caso in cui fra i veicoli coinvolti vi siano biciclette e ciclomotori. Una sentenza della Corte di Cassazione del 2014 aveva sancito che, “in caso di tamponamento semplice, la responsabilità fosse da attribuirsi a chi tampona, salvo che quest’ultimo riesca a dimostrare di non avere colpe”. Inoltre, “se l’urto è stato determinato dalla frenata del veicolo che precede, nel caso in cui il tamponante riesca a dimostrare di aver tenuto una velocità consona al traffico e le dovute distanze di sicurezza, la responsabilità sarà tutta dell’auto che precede”. “Al contrario, se il tamponante non riesce a dimostrare ciò, si applica una presunzione di colpa al 50%”.

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