«Le nutrie? Mangiamole», la proposta del sindaco cremonese spopola in tivù

IL POST VIRALE • Marchi, sindaco di Gerre de’ Caprioli, pronto ad organizzare la sagra del castorino 

le nutrie sono mammiferi roditori originari del Sudamerica, unica specie vivente del genere Myocastor e della famiglia Myocastoridae 
di enrico galletti 
“Se esiste il problema esiste anche la soluzione”, deve aver pensato più o meno questo Michel Marchi, primo cittadino di Gerre de’ Caprioli (un migliaio di abitanti, al confine con Cremona), finito al centro delle cronache per un’“idea” che sta facendo discutere. «La presenza delle nutrie sta creando una vera e propria emergenza - ha detto lui -. La soluzione c’è: è mangiarle». Un problema reale e sentito nel territorio, quello della presenza dei “castorini”, mammiferi roditori ed erbivori originari del Sudamerica, unica specie vivente del genere Myocastor e della famiglia Myocastoridae. Un’invasione che ha avuto, nel tempo, un impatto diretto sulle coltivazioni e sulla campagna cremonese, con pesanti ricadute e danni sulle colture. Risale infatti a non molto tempo fa l’appello di Coldiretti all’amministrazione provinciale, che parla di «un gravissimo problema che affligge la gran parte dei terreni agricoli del territorio, e che ormai non ha più il carattere dell’eccezionalità, bensì della sistematicità ed insostenibilità e provoca forti danneggiamenti alle colture in campo e, più in generale, al reticolo idrico che costituisce il veicolo dell’acqua di irrigazione, elemento fondamentale dell’economia agreste». In molti avevano sollecitato interventi, anche nel comune di Gerre de’ Caprioli. E la risposta del sindaco, in un certo senso, vuole catalogarsi così, come una soluzione “insolita” che ha scatenato un dibattito acceso in rete e sui giornali. Ieri mattina una troupe di Agorà (Rai3) si è collegata dal comune cremonese. Una proposta che viene da un’esperienza personale, quella di Marchi, che la carne di nutria l’ha assaggiata. «Posso dire che è buona e di gran lunga migliore della carne di coniglio». Il primo cittadino cremonese si è detto stufo di far fronte a spese per riparare i danni che questi animali arrecano agli argini e alle difese idrauliche. Così ha scatenato l’“offensiva”, ora al centro dei dibattiti in radio. C’è da ricordare che in Italia, al momento, la produzione di piatti a base di nutria è vietata, e che la remota ipotesi di un’inversione di tendenza dovrebbe sicuramente fare i conti con i dovuti accertamenti sanitari. Il sindaco di Gerre de’ Caprioli ha anche ipotizzato di organizzare una sagra paesana interamente dedicata al castorino. Avete capito bene: al castorino. Non ai caprioli, come vorrebbe il nome del paese che amministra. 

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